martedì 21 luglio 2009

L'Italia che non c'è


Mettiamo che il presidente del consiglio non abbia violato la verginità della neo-diciottenne più famosa d’Italia, dopo Fiammetta.
Mettiamo che sua moglie non fugga da lui perché è una persona che sta male e ha bisogno di cure.
Mettiamo che il testimone Mills sia stato pagato per non parlare, da un qualsiasi S. (andro) B. (ianchi) e non proprio dal padrone di Mediaset.
Mettiamo che quando la mafia ha spedito una lettera al cavaliere, chiedendogli in cambio una rete televisiva (altrimenti ti ammazziamo il figlio, ndr), si trattasse solo di uno scherzo di pessimo gusto.
Mettiamo che queste escort che entrano ed escono (a buon prezzo e senza fare fattura) da Palazzo Grazioli, Villa Certosa e da tutte le varie residenze ufficiali e non dell’uomo di Arcore, siano automobili e non prostitute.
Mettiamo che l’attività sessuale del leader del pdl sia in fase calante (vista l’età) e che lui queste ragazze non le abbia neanche toccate.
Mettiamo che la dignità umana e il rispetto della persona siano ancora valori imprescindibili.
Mettiamo che il g8 all’Aquila sia stata una cosa seria e non uno spot politico-elettorale.
Mettiamo che i telegiornali nazionali diano ancora le notizie e che i giornalisti italiani non siano al servizio dei potenti di turno.
Mettiamo che D’Alema e Fassino non abbiano perso praticamente tutte le elezioni alle quali hanno partecipato.
Mettiamo che il pd sia davvero un partito democratico capace di rispettare almeno il proprio statuto.
Mettiamo che Di Pietro sia così invidioso del grande statista da desiderare di essere al suo posto.
Mettiamo che Napolitano non abbia firmato il lodo Alfano e che tutti i cittadini siano ancora uguali di fronte alla legge.
Mettiamo che le ronde siano uno scherzo dei buontemponi della lega e che tutti gli uomini siano uguali, senza distinzioni di razza e provenienza.
Mettiamo che ogni nuovo governo non rivoluzioni il sistema scolastico piegandolo ai propri interessi di partito.
Mettiamo che la legge sulle intercettazioni interessi agli onesti cittadini, che hanno una paura matta di essere ascoltati mentre parlano con amanti e colf non assicurate, e non ai disonesti, quelli veri.
Mettiamo che rete4 abbia vinto regolarmente le concessioni per trasmettere su tutto il territorio nazionale e che non sia abusiva da anni.
Mettiamo che Enzo Biagi non sia stato licenziato dalla Rai.
Mettiamo che i politici non determino l’agenda setting delle reti televisive italiane.
Mettiamo che Craxi non sia fuggito a gambe levate dall’Italia, ma solo partito per una lunga vacanza ad Hammamet, senza ritorno.
Mettiamo che Andreotti non sia stato un personaggio quantomeno ambiguo nei suoi rapporti con certi mafiosi.
Mettiamo che non sia necessario essere processati e condannati per avere l'obbligo morale di rispondere delle proprie azioni ai cittadini che ti hanno eletto.
Mettiamo che sia ancora possibile dirsi orgogliosi di essere italiani.
Mettiamo che tutto questo sia vero.
Non sarebbe ugualmente il caso di chiedere scusa e togliere velocemente il disturbo?

E.B.

5 commenti:

  1. Mi scuso con i lettori: ho appena scoperto che Fiammetta ha 21 anni.
    E.B.

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  2. Le registrazioni pubblicate on-line da L'espresso in questi ultimi giorni ci suggeriscono di escludere dall'articolo di martedì qualche "mettiamo che": mi scuso col presidente per aver definito calante la sua attività sessuale che invece appare oggi attiva e frenetica più che mai. Del resto il Casanova di Arcore non è un santo e ci sentiamo in dovere di rasserenarlo: signor B, creda, noi non lo abbiamo mai pensato..

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  3. Se dovessi rispondere all'ultima domanda posta da E.B. direi di Sì, sarebbe proprio il caso. Ma la domanda che spesso mi pongo è: manca a LORO il buon gusto di farsi da parte o manca una forza dal basso che crei le premesse al rinnovamneto?
    Rinnovamento non solo della classe politica, ma del modo di intenderla e di farla!
    Insomma: La colpa è solo "loro" o è anche "mia"???

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  4. E' colpa loro. Non è colpa "mia". Non devo necessariamente fare il politico, per pretendere che il politico eletto mi rispetti come uomo e come cittadino. Tante persone del resto hanno ben altre preoccupazioni: arrivare in fondo al mese, dare da mangiare ai propri figli, pagare le rate del mutuo. Molti italiani non hanno il tempo, la forza, la capacità di controllare l'operato delle istituzioni. Credo che un movimento popolare giovanile di "rivolta" esista, ma questi matusalemme della politica, che stanno lì da decenni seduti sulle comode poltrone parlamentari, sanno bene come difendersi. Sarebbe fondamentale ri-appropiarsi delle reti RAI, i tre canali televisivi di tutti gli italiani. Con una parte dell'informazione libera, con i giornalisti che incalzano governo e opposizione, pretendendo la massima trasparenza e spingendo tutti a tenere un alto profilo morale, l'opinione pubblica acquisterebbe forza e diventerebbe effettivamente capace di esercitare il suo controllo sulla classe politica eletta.

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  5. Bravo. Il nodo probabilmente è proprio lì: l'INFORMAZIONE LIBERA.
    Ieri il quotidiano britannico Guardian titolava così un editorale on-line sulla questione Berlusconi D'Addario: "IL PAESE DI BERLUSCONI, TERRA DI GENTE CHE NON SA NIENTE" sottolineanso lo scarso eco che le registrazioni tra premier ed escort hanno avuto sui media nostrani. Il riferimento è addirittura ad una valle dell'ex Germania Est, nella quale non arrivava alcun segnale delle TV occidentali: "La popolazione aveva a che fare solo con l'informazione data dal regime comunista. La cosa più impressionante delle registrazioni dei colloqui di Berlusconi è che la gran parte degli italiani non conosce o conosce a malapena la loro esistenza." precisando che la storia è stata ignorata da 2/3 delle televisioni, non solo da Mediaset. Aggiunge poi il giornale: "L'italia è tra i paesi più indifferenti nei confronti del web e solo un italiano su 10 compra il giornale, c'è quindi un emergenza dell'informazione, tipica dei regimi autoritari."

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