martedì 29 marzo 2011

Ma che ci sono i referendum?



Il 12 e 13 giugno prossimo pare che si svolgeranno i referendum su nucleare, legittimo impedimento e acqua pubblica. E chissenefrega? Nessuno. Oh, perché diciamocelo in tutta franchezza: a noi un-ce-ne-fre-ga-nul-la!
E come sono patetici questi scassa-Maroni che dicono: “il governo e la sua maggioranza, pur di non dare sfogo alla più diretta tra le espressioni democratiche della volontà popolare, hanno bocciato la possibilità di accorpare il referendum al voto amministrativo”.
Intanto, cari saputelli non è vero! Chiacchieroni pettegoli faziosi! E’ stata una decisione condivisa. Perché se non si vota questi cavolo di referendum insieme alle amministrative bisogna dire grazie anche a quei dodici componenti dell’opposizione che non si sono presentati al voto alla camera sull’accorpamento. E certo che dopo li faccio i nomi! Perché quello che è giusto è giusto. Diamo a Cesare quello che è di Cesare, a Piero quello che è di Piero e i meriti a chi se li merita!
Una decisione da democrazia matura: spendiamo circa 300 milioni di euro in più (tanto ci avanzano!) ma in compenso ci si fa due belle nottate in diretta con Pagnoncelli a dirci  gli exitpoll da Vespa. E vai!
E poi non è vero che si va contro l’art. 3 della Costituzione. L’articolo 3 dice che la Repubblica dovrebbe rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione di tutti all’organizzazione politica economica e sociale del paese. E chi impedisce? Mica transennano l’ingresso! Cambiano data, si va anche verso la stagione bella. Se uno non va al mare passerà dalle scuole a votare. Che non può votare?
Che poi sui blog come questo non fate altro che lamentarvi dei nostri rappresentati per fingervi un po’ intellettualoidi del martedì ma alla fine hanno ragione loro. Noi non ci si capisce nulla! E’ inutile girarci introno.  Ha ragione Silvio: gli elettori sono come bambini di quinta elementare.
Provate a leggere il milleproroghe. Lo capite? Ma doveeee!!! Lo capiscono solo loro che sono intelligenti. E sarà che fanno decidere a dei cittadini rimbecilliti come noi questioni come il nucleare o l’acqua! Poi l’acqua, il nucleare... Non sono mica cose che ci riguardano! Che ce ne importa a noi delle scorie fra 1000 anni? O quanto volete campare? Meno male, dovremmo dire, me-no-ma-le che ci sono loro, i nostri parlamentari illuminati. Così saggi, competenti, onesti e preparati che sapranno senz’altro decidere per il meglio. Perché mai dovrebbero prendere decisioni i cittadini?  Che poi magari ci fanno votare e sbagliamo pure! Perché oh, il referendum è difficile. Ma che si può fare un intreccìo in quel modo? Devi fare la croce sul sì per dire no e devi stare a casa per dire sì. E’ un casino!
Il legittimo impedimento, tanto, lo vogliono tutti. E’ il primo pensiero della mattina di ognuno di noi. Quindi, avanti! Impediamoci legittimamante e non se ne parli più.
L’altro desiderio latente di ogni italiano ben pulito e dissetato è quello di avere l’acqua gestita da pochi privati speculatori. Così se costa tanto almeno uno si da una mossa quando è al gabinetto.
Ma soprattutto, diciamocela tutta, chi rinuncerebbe mai ad una bella centrale nucleare di quarta generazione dietro casa? Oh, di quarta generazione! Quelle di terza hanno problemi col nocciolo ma quelle di quarta lo sputano in automatico come si fa con l’olive.
In Svezia, lo sanno tutti e lo dice sempre anche Chicco Testa, si mettono a litigare per avere la giacenza dell’uranio impoverito nel fondo! Non li avete mai visti quei biondoni prendersi a pedate per una fusione del nocciolo in giardino?
Non fosse mai che ci fanno un referendum col rischio di non capire e ci perdiamo queste tre “chicchine” dal futuro.
Quindi grazie di cuore a chi è riuscito a spostare il referendum. Perché oh, hanno avuto sfiga forte eh! Alla fine la gente rischiava di cambiare idea. Appena Veronesi ci ha detto che le centrali nucleari di terza generazione erano sicurissime (sì, fa il medico ma ora fa anche l’ingegnere nucleare, perché quando uno è bravo è bravo a ognicosa!)… bum, Fukushima.
Fortuna che noi faremo quelle di quarta generazione! Quelle sputa noccioli!
Silviuccio, mi raccomando! Tanto hai tutti i megasondaggi e sono sicuro che saprai come evitare questo maledetto quorum. Non vedo l’ora di cominciare a leticarmi la centrale con quelli del Casentino.
L’unico rischio, caro Silvio, sono quegli stronzi del PD. Perché loro sono tremendi: sono stati capaci di raccogliere 10milioni di firme contro di te in un mesetto scarso. Anche quella di Zorro e di un certo Uncino Capitan. Capito? Mica facile trovare Uncino Capitan? Se decidono di fare campagna contro il nucleare addio. Siamo finiti..
Menomale che per questa battaglia hai trovato una maggioranza fedele alla linea e degli alleati seri anche all’interno del PD come Fassino, Fedi, Farina, Ciriello, Madia, Samperi, Mastromauro, Gozi, Capano, D’Antona e i due amici IDV Porcino e Cimadoro che hanno capito l’importanza di non fare il referendum con le amministrative e hanno evitato, con la serietà che li contraddistingue, di presentarsi al voto sull’accorpamento  alla Camera.
Siamo fortunati. A volte penso che senza gente così nulla sarebbe come è adesso. Grazie di cuore.
Francesco N.

27 commenti:

  1. Ci potrebbero aiutare, a noi di quinta elementare, se mettessero i gagliardetti delle squadre di calcio al posto dei simboli dei partiti e aggiungessero "FATE VOI" tra il SI e il NO nelle schede del referendum.

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  2. il referendum è un diritto conquistato ed acquisito nel passato, ultimo passaggio a tutela del Popolo Italiano, purtroppo oggi svilito del suo senso in certi casi a causa del'abuso, in altri perchè non ha dato risposte concrete, altri ancora a causa dello svuotamento che la classe politca ne ha fatto...è memorabile che tutte le volte c'è un referndum c'è una parte politica che invita a non esprimere un consenso per evitare il raggiungimento del quorum. cosa molto triste...
    purtroppo è anche vero che noi stessi non siamo un Popolo molto attaccato ai nostri diritti istituzionali, ed invece di rispondere ad un proprio "dovere di cittadino" preferiamo andare al mare o altro, offrendo la possibilità di calendizzare i referendum nei momenti più opportuni a seconda di chi governa. Se fossimo un Popolo attento e più culturalmente preparato, non dvorebbe spaventarci la data o il periodo, perchè la partecipazione dovrebbe esserci , come dovere di cittadino, in tutti i casi. Da quando ho il diritto di voto, ma non è perchè sono bravo, io sono sempre andato a votare i referendum, perchè è a parer mio un dovere sacrosanto al quale il cittadino deve ottemperare. Per l'opportunità di coniugare elezioni politche con quelle referendarie, Francesco mi trovi pienamente d'accordo, ma non per i motivi di partecipazione, perchè quelli ci dovrebbero essere comunque, ma per motivi economici e risparmiare come sembra 300 milioni di questi tempi mi sembra un atto dovuto nei confronti di un Popolo in difficoltà economica.
    Sarebbe un segnale di etica politca!
    Luca Trabucco

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  3. I sentimenti che si provano di fronte al fatto commentato da Francesco sono di desolante delusione, disincanto e grande rabbia.
    Mi sembra, anche nel commento di Luca dal quale pur mi divide il posizionamento politico, che traspaia una ormai netta divisione tra quelli che sono i rappresentanti della politica è le istanze del popolo che li elegge. Sorprende tuttavia che tale frustrazione non evolva in noi in una reazione forte che, sui temi irrinunciabili della rappresentanza democratica, unisca tutti, come semplici cittadini e non appartenenti ad aree politiche diverse, verso l’obiettivo comune di rafforzare gli elementi di libertà che ancora ci rimangono, come appunto i referendum.
    La delusione è che forse, nonostante tutto, manchiamo ancora di maturità democratica. Quando parliamo con chi la pensa diversamente a noi ci alimenta sempre il sospetto (se non la sicurezza) che dietro ci sia la “politica” che conosciamo da sempre. Quella di un potere finalizzato alla sua gestione e non dell’esercizio (peraltro ben pagato) di un servizio alla collettività.
    Chissà in un’ utopica ventata di fratellanza democratica potremmo promuovere una legge di iniziativa popolare, con appunto un referendum, per modificare la legge sul referendum, abbattendo per esempio il quorum. Così il meccanismo che è valido per le elezioni politiche sarebbe altrettanto valido per i referendum.
    Altra cosa sono i contenuti dei referendum sui quali sarà interessante avviare una discussione e in quel caso le differenze di posizioni saranno importanti da leggere.
    Solo per pura informazione mi sembra corretto dettagliare che la mozione sull’election day non è passata per 1 solo voto 275 contro 276. Il voto è stato del radicale Beltrandi che così ha consentito alla maggioranza di destra di opporsi alla mozioni di unificazione con le amministrative dei referendum.
    Sempre per pura cronaca ecco il dettaglio invece degli assenti. Per il PD sono riuscito a rintracciare negli atti le causali di assenza che, a mio umile avviso, almeno per due sono difficilmente sostenibili data l’importanza dell’impegno.
    PD:
    • CIRIELLO Pasquale malato
    • D'ANTONA Olga malata
    • FARINA Gianni atto notarile
    • FASSINO PIERO autorizzato dal partito per cerimonia 150 unità italiana a torino
    • FEDI Marco malato
    • CAPANO Cinzia malata
    • GOZI Sandro causa in tribunale
    • MADIA Maria Anna gravidanza
    • MASTROMAURO Margherita Angela malata
    • SAMPERI Marilena malata

    FLI:
    • BONGIORNO Giulia
    • CONTE Giorgio
    • COSENZA Giulia
    • DIVELLA Francesco
    • MORONI Chiara
    • RAISI Enzo
    • TREMAGLIA Mirko
    • URSO Adolfo

    IDV:
    • CIMADORO Gabriele
    • PORCINO Gaetano

    UDC:
    • BOSI Francesco
    • CERA Angelo
    • ZINZI Domenico

    Ciao
    Nedo Bronzi

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  4. Bravo Francesco N., bellino bellino!

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  5. L'istituzione referendaria andrebbe riformata abolendo il quorum. E' indecente spendere vagonate di quattrini per delle consultazioni che sistematicamente hanno valore zero.

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  6. La Benemerita Associazione dei Commentatori Anonimi richiede a gran voce un intervento di Nedo Bronzi.

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  7. Già fatto... ma si è intricato nelle rete...la VDM sta cercando di districarlo.
    Un saluto affettuoso alla Benemerita
    Associazione neo nata.
    Nedo

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  8. Per le persone informate e di buon senso la questione nucleare dovrebbe essere definitivamente chiusa dal 30 marzo 2008, quando su Repubblica uscì una lunga intervista a Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica e per cinque anni direttore generale del CERN, l’ Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Invito tutti a scaricare dalla rete e leggere per intero l’ articolo, del quale riporto qui, con citazioni pressoché testuali, i concetti salienti.
    1) Non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l' uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto l' oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada.
    2) Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali.
    3) Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell' umanità. E non si risolve il problema nascondendo l' anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso.
    4) Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l' energia necessaria all' intero pianeta. E un' area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell' Italia, un' area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma
    5) I nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione consentono di risolvere il problema della continuità dell’ approvvigionamento: essi infatti catturano l' energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l' acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente.
    Fin qui Rubbia. Tre anni dopo assistiamo sgomenti alla catastrofe della centrale di Fukushima. Di fronte alla quale lo scenario di un ritorno al nucleare nel nostro paese può essere definito per quello che veramente è: un argomento da sprovveduti o da farabutti. I primi fisiologicamente presenti nella società civile. Gli altri patologicamente concentrati nel mondo dell’ economia e della politica.
    Silvio Cazzante
    P.S.: rinnovo ai consiglieri comunali frequentatori del blog le domande della settimana scorsa sull’ albo pretorio online.

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  9. La B.A.C.A. non è un gran nome.. Da anonimo preferisco non aderire. Promuovo qui la Federazione Italiana Commentatori Anonimi. Chi viene? Con la tessera del PDL c'è lo sconto..

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  10. Propongo questa lettura


    (1a Parte)

    12.Giugno.2011



    DALL’ITALIA – Un sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica rivela che, a meno di tre mesi dalla chiamata alle urne, solo tre italiani su quattro (74%) sanno che ci sarà un referendum a giugno e che appena il 7 per cento conosce i quesiti. Responsabilità di questa ignoranza ovviamente è dei media che hanno deciso di parlarne il meno possibile: un muro di silenzio abbattuto in parte solo dalle incursioni nei talk show politici da parte di Antonino di Pietro, presentatore di due dei quattro quesiti referendari, e dalle provocazioni di Adriano Celentano, autore di una lettera al Corriere della Sera e di un video inviato alla trasmissione Annozero. Ovviamente a questa mancanza dei mezzi di comunicazione “tradizionali” sopperisce la rete. Di seguito abbiamo riportato i quattro quesiti referendari [1]; si tratta di quesiti abrogativi, per cui votando SI verrebbero eliminate le decisioni prese dal Governo e dal Parlamento, mentre votando NO si lascerebbe tutto com’è.

    - I primi due quesiti, proposti per iniziativa civica da varie associazioni, riguardano l’abrogazione di alcune norme decise dal Governo riguardanti la gestione privata dell’acqua, in particolare le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Se vincesse il NO e le cose restassero come sono ci sarebbe il serio rischio di vedere “privatizzata” la gestione di un bene primario per la sopravvivenza, con tutti i rischi che ciò comporta in termini di costi per i consumatori e di effettiva qualità del servizio.

    - Il terzo quesito, proposto dall’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, prevede la cancellazione di circa 70 norme contenute in provvedimenti che, con il Governo Berlusconi, prevedono il rilancio del nucleare italiano. Inutile ricordare che quelle decisioni sono state prese dal Governo ignorando completamente la consultazione referendaria del 1987 in cui gli italiani si espressero contro il ritorno delle centrale nucleari in Italia. E’ interessante notare come secondo un sondaggio realizzato da Fullresearch nei giorni dell’emergenza degli impianti in Giappone (dove c’è il rischio di una nuova Chernobyl a seguito dei danni provocati dal terremoto) sette italiani su dieci sono contrari alla costruzione di centrali nucleari e, quindi, teoricamente se andassero a votare il 12 Giugno, voterebbero SI a questo quesito contro la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare. [2]

    - Il quarto quesito, proposto ancora dall’Italia dei Valori, riguarda l’eliminazione della legge del 2010 riguardante il legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale. Questa legge è stata già epurata in parte dalla Consulta poiché ritenuta parzialmente incostituzionale, ma la completa cancellazione avrebbe una grande importanza politica perché, in caso di vittoria del SI, come scrive la redazione de Il Fatto Quotidiano, “il premier voluto dal popolo, che governa in nome del popolo e cerca di sfuggire alla giustizia sempre in nome del mandato popolare si ritroverebbe di fatto sfiduciato dalla maggioranza degli elettori”. [3]

    (continua)

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  11. (2a parte)

    Il “no” all’election day, va sottolineato, è arrivato dopo tre mozioni delle opposizioni, che chiedevano l'accorpamento del primo turno delle elezioni amministrative con i referendum. Nelle tre votazioni la maggioranza ha prevalso per un solo voto. Quello del radicale Marco Beltrandi, eletto con il Pd, che ha dichiarato: "Ho votato in dissenso dal Pd perché sono contrario al quorum e perché penso che l'election day sia un sotterfugio per aggirare la legge". [4] A parziale discolpa del Beltrandi, va detto che nel gruppo Pd erano assenti due deputati, due nell' Idv e otto in Futuro e Libertà. [4]

    Aldilà degli strani comportamenti di questi parlamentari, ciò che sorprende di più è che, di questo referendum, non ne parli praticamente nessuno in TV.

    Evidentemente il Governo e le forze di maggioranza non ne parlano avendo scelto la linea dell’astensione, legittima ma non eticamente corretta dal punto di vista dei principi della dialettica democratica: si tratta di una manovra che mira al mancato raggiungimento del quorum che invaliderebbe la consultazione referendaria (lasciando inalterati i provvedimenti del governo). Una scelta che fa leva sul tipico “menefreghismo” dell’italiano medio che preferisce un’intera giornata al mare a 5 minuti in una cabina elettorale per decidere le sorti proprie, dei suoi concittadini e forse anche dei suoi figli. L’atteggiamento della maggioranza pare dunque decisamente discutibile: si tratta di una sorta di rifiuto al confronto, tipico di chi sa che la sfida sarebbe persa, se non fosse per la decisione di abbandonare il campo della battaglia.

    Sorprende però che anche le forze di opposizione si siano dimenticate, se non in rarissimi casi, di parlare apertamente del referendum, magari traendo spunto dell’emergenza nucleare giapponese: è un comportamento incomprensibile perché una larga partecipazione al referendum dimostrerebbe che gli italiani hanno a cuore le sorti del proprio paese, a differenza di quanto sembra pensare la maggioranza parlamentare, a giudicare dalla posizione astensionista.

    Probabilmente entrambi gli schieramenti politici, fatta eccezione forse solo per coloro che lo hanno proposto, sono accomunati dal timore nei confronti di uno strumento, quello del referendum, che appare decisamente lontano dalle logiche dei nostri politicanti, fatte spesso di “inciuci” e “sotterfugi” per mantenere prestigiose poltrone. Il referendum è infatti una forma di democrazia diretta, una delle rare occasioni in cui i cittadini possono direttamente partecipare alle decisioni dello Stato, senza la mediazione di “rappresentanti” che troppo frequentemente dimenticano le ragioni dei “rappresentati”. Per questo motivo il 12 Giugno 2011 dobbiamo votare: un mancato raggiungimento del quorum sarebbe un duro colpo per la nostra fragile democrazia.

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  12. Fare leva sul menefreghismo quando in ballo ci sono i referendum è una scelta che paga. L'unica soluzione è l'abolizione del quorum. Ma nessuno la proporrà, perché la casta politica, in blocco, è autoreferenziale e teme come la peste l'istituto referendario, che darebbe voce alla cittadinanza sul serio.

    P.S.

    viva la F.I.C.A.

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  13. F.I.C.A. = Federazione Italiana Commentatori Anonimi

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  14. stoppare la ricerca sul nucleare è sbagliato. lo stato di avanzamento sui "reattori veloci" (autofertilizzanti) fa ritenere possibile un loro utilizzo a medio e lungo termine. Il primo reattore "veloce" (chiamato Superphenix)aveva il pregio di trasformare isotopi fertili in fissili in misura maggiore rispetto a quanti se ne consumano; hanno la parte interna costituita dal 20% di Pu, mentre il mantello esterno è U naturale o addirittura impoverito che dà la maggior parte delle trasformazioni di U238 in Pu, consentono di utilizzare 60-70 volte di più il contenuto energetico dell'U naturale. Purtroppo questo unico impianto costruito è stato chiuso anzitempo per notevoli problemi di impreparazione, ma sono allo studio altre tipologie di reattori veloci (di quarta generazione)con ciclo CHIUSO del combustibile. Inoltre, è allo studio la tipologia VHTR che permette anche la produzione di idrogeno, in termini di 200 t al giorno per una centrale da 600 MW.
    In termini di sicurezza mi esprimo solo dicendo che già EPR ha quattro sistemi ridondanti di sicurezza, ed è previsto anche il sistema di raffreddamento e contenimento del chorium in caso di fusione totale del nocciolo.
    Il fatto di avere QUASI AZZERATO in Italia la ricerca sul nucleare dopo chernobyl non è indice di merito ma di idiozia e lo spirito riguardante il quesito del referendum dovrebbe essere uno sprone per dire "avanti, ricerca!" invece che connotare le scelte in senso politico e ideologico.
    che poi adesso si sia posta, per altre decine d'anni, una pietra tombale sopra la costruzione di qualsiasi impianto nucleare nel nostro paese lo intuisce anche un bambino..non si possono fare simili scelte e simili opere senza il consenso ampio e condiviso della popolazione.

    dp

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  15. Agli abitanti di fukushima 30 anni fa gli fu garantito che le loro centrali erano il massimo che la tecnologia e la ricerca potesse prevedere. E le garanzie sulla sicurezza erano tali e quali a quelle che provano a spacciarci oggi. Il nucleare è il passato. Ma cosa volete ricercare? BASTAAAAAAA!

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  16. Non so quanti anni abbia dp e quindi non so se ricorda che pure dopo i disastri di Trhree Mile Island (1979) e di Chernobyl (1986) ci venne ammannita la panzana di un nucleare sicuro.
    Nel mio post ho parlato di sprovveduti e di farabutti. Scelga dp a quali categorie ascrivere i seguenti gagliardi esternatori:
    - Stefania Prestigiacomo, ministro dell’ ambiente (!!!), che il 12 marzo ha dichiarato: "trovo strumentale e macabra la polemica sul nucleare italiano";
    - Chicco Testa di ca...ndido (nel senso di anima ingenua), che nello stesso giorno ci ha tranquillizzato dicendo: “i sistemi di sicurezza sono tali da prevenire incidenti”;
    - Sua onniscienza Umberto Veronesi, che con l’ autorità di un nuovo Enrico Fermi aveva precedentemente sentenziato: “Chernobyl è qualcosa che non potrà più accadere” (3 marzo).
    Due risposte mi sembrano attagliarsi a questi signori: una è il titolo del Vernacoliere, che esorta i ministri (ma vanno bene anche gli ex ministri e gli assimilati) a un uso improprio delle barre di uranio; l’ altra è l’ invito che Rubbia ha rivolto a Veronesi quattro giorni fa: “suggerirei di andare a fare una visita di persona in Giappone, nella centrale di Fukushima perchè credo sia importante che la gente capisca ciò che sta accadendo, e quello che sta succedendo avrà delle conseguenze enormi, gravi, che vanno studiate. E credo che il modo migliore sia rendersi conto direttamente di come stanno andando le cose”.
    Silvio Cazzante

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  17. Scusate, ma l'oggetto del contendere è il nucleare si o no o il fatto che si sborsino vagonate di quattrini per dei referendum che puntualmente non raggiungono il quorum?

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  18. Sentite questo:
    http://www.youtube.com/watch?v=qqQ0IqHrzII

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  19. L'Italia è il paese delle ecomafie. Con una politica e una grande imprenditoria che fanno affari con quest'ultime. Cosa crediate che contengano le navi affondate nel largo della calabria? Bastoncini findus?

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  20. silvio, non ricordo quei tempi perché nel 79 non ero nato e nell'86 ero troppo piccolo..ma veronesi ha detto la verità..non è esploso il vessel (anche se il contenimento primario nel reattore 2 potrebbe essere stato danneggiato) poiché la tecnologia russa a grafite dei reattori RBMK non è affine con quella occidentale dei BWR , che risale agli anni 60, che ha visto funzionare correttamente le barre di Scram, e che è possibile depressurizzare più facilmente. ma ti ripeto...a parte che tecnologie simili non si usano piu da decine di anni, il discorso è NON FERMIAMO LA RICERCA questa è la mia esortazione, sia per il nuclare che sulla medicina che su qualsiasi altra cosa degna di interesse comune, perché quando tagliano i fondi per la ricerca ci lamentiamo giustamente e quindi è importante reclamare, prendendo a pretesto questo incidente terribile, una evoluzione anche sul nucleare. questo era il senso del mio intervento..
    dp

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  21. Non fermiamo la ricerca.. Ma il nucleare si.

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  22. Va da se che il tema erano i referendum e la loro importanza, conoscenza, valore come istituto di suprema rappresentanza della volontà popolare. Su questo ho avuto modo di esprimermi. I contenuti dei referendum però sono cosa troppo importante per non parlarne e devo ringraziare Silvio Cazzante per il prezioso richiamo dell’intervista di Rubbia che sono andato a rivedere prontamente. Vorrei solo con grande senso di umiltà umana tentare di spostare la questione così come posta dall’intervento di ”dp “ da una dimensione tecnologica ad una prettamente antropologica. Il post di “dp” è tutto teso a illustrare con termini di fisica-nucleare aspetti di efficienza e sicurezza delle centrali e definisce “idiozia” i ripensamenti dopo Cernobyl ” o scelte “ideologiche” le grandi questioni sulle centrali nucleari. Il senso che sento di esprimere e di disorientamento, sgomento e aridità umana se non addirittura culturale se non si trova lo spazio in un intervento come quello citato, per fare riferimento al valore supremo della vita su tutto. Non una parola “dp” sui corpi martoriati della radiazioni, sullo scempio che il cancro da irraggiamento nucleare può arrecare. Non una parola di pietà da chi non potrà più raccontare a nessun, coma hai fatto tu, di essere stato troppo piccolo un tempo (tu nel 1986), per il semplice fatto che nel 2011 ha cessato di vivere, salvato dalla ricerca contro le catastrofi del terremoto, ucciso dalla ricerca per lo sfruttamento nucleare. Io che di anni ne ho molti di più di te mi ricordo dopo Trhree Mile Islande di Chernobyl furono invocate le “sicurissime” centrali di seconda generazione. E dopo queste la terza, la quarta e fino a quando…? Quando non ci saranno eventi più grandi di tutti per evidenziare i limiti con le quali erano state progettate quelle precedenti? No “dp”, non è concesso a nessuno, quindi neanche a te, liquidare come un fatto emotivo ignorante ed idiota, connesso ad un avvenimento “eccezionale” come un terremoto, il fatto di desiderare una vita migliore. E’ un diritto inalienabile di tutti, anche dei tuoi figli quando l’avrai che non si debbano tra trentanni rifugiare da radiazioni assassine sfuggiate per chissà quale avvenimento che al momento della installazione di una fantascientifica centrale era assolutamente imprevedibile. La ricerca non può e non dovrà mai essere interrotta, basta che la direzione che essa assume sia quello della vita e non della morte o dello sfruttamento volto solo all’esercizio del potere sulla vita stessa.
    Un caro saluto
    Nedo Bronzi

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  23. pienamente d'accordo Nedo, il piano cui ti riferisci che in ultima analisi si riconduce alla sacralità della vita umana ed alla sua difesa costi quel che costi non era volutamente contenuto nel mio post , ma è chiaro che è un punto dirimente e fondamentale, e l'insicurezza che purtroppo gli esperti (io non lo sono..) non riescono a darci in maniera sufficiente almeno fino a adesso è ciò che spinge anche me alla cautela, ed è ciò che impedirà di fatto qualsiasi installazione nucleare nel nostro suolo nazionale per molte decine di anni.
    Peraltro, non vanno persi di vista anche altri elementi che hanno a che fare con il piano cui ti riferisci, come le considerazioni sugli agenti inquinanti mutageni forieri di effetti cancerogeni e di altre patologie sul corpo umano di cui ogni giorno contribuiamo ad aumentare la concentrazione atmosferica e che sono anch'essi agenti di distruzione di massa, così come il tema dei cambiamenti climatici provocati in gran parte da gas climalteranti (Metano, CO2 ad es.) (in verità vi sono anche fattori naturali) che purtroppo provocano disastri ambientali che flagellano vaste aree del mondo.

    Converrai con me però, che per prevenire ciò che ho elencato sopra e che anche tu hai citato, è fondamentale la ricerca che è il punto centrale del mio intervento. oppure cambiare un certo stile di vita che conduciamo, o forse rottamare chi ce lo "impone"

    dp

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  24. Scusate se vado fuori tema: sapete quanto prendono il sindaco e gli assessori? Nel sito del comune alla voce Incarichi e compensi c'è solo un bando. La solita presa di culo del sindaco di minoranza e della sua banda del buco.

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  25. In effetti è un pò fuori tema, ma visto che ci siamo...... Scusate: sapete mica la ricetta della pappa al pomodoro?

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  26. Si era fuori tema, ma la discussione era arrivata alla frutta mi pare, e ho chiesto. Te la sai la strada per andare affanculo? In amicizia, si capisce.

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  27. Al di là del fuori tema, comunque singolare, tento un chiarimento per l’anonimo: le indennità seguono un loro determinazione normativa ecco una loro elencazione non totalmente esaustiva ma che riassume l’area regolamentare:
    • in primis c’è l’art. 82 del D.lgs 18/08/2000 n.267 che definisce il quadro generale;
    • con Decreto Ministeriale, n. 119 del 04/04/2000 (G.U. n. 110 del 13/05/2000) è fissata l’indennità di funzione spettante ai Sindaci, stabilita dal Legislatore nella misura base definita nella tabella A, allegata al decreto, e differenziata in base alle classi demografiche dei Comuni;
    • le indennità di funzione del vicesindaco e degli assessori risultano, invece, parametrate sull’indennità effettiva del Sindaco;
    • con il disposto dell’art.1 comma 54 della Legge 266/2005 (Legg Finanziaria 2006) venne introdotta una riduzione del 10% da applicare ai valori delle suddette indennità, riduzione poi confermata anche dalla Legge 24/12/2007 n. 244 (Legge Finanziaria 2008);
    • tale riduzione ha trovato conferma negli art. 61 comma 10 e 76 comma 3 della Legge 06/08/2008 n.133 che prevedono la sospensione fino al 2011 della possibilità di incremento delle indennità di cui all’art. 82 comma 10 del D.Lgs 267/2000 e la modifica del comma 11 del medesimo art. 82 con l’eliminazione della possibilità di incrementare le indennità di funzione spettanti al sindaco ed agli assessori;
    • ci sarebbe infine il D.L. n.78/2010 convertito in L. 122/2010 che doveva prevedere l’emanazione di apposito Decreto Ministeriale per la rideterminazione delle indennità però, almeno a me, non è riuscito trovarne ancora la pubblicazione.

    Detto questo eccone le misure nette del nostro comune:
    Sindaco 1.773,79
    Vice Sindaco 487,51
    Assessori 1.065,26 (se dipendente in aspettativa lavorativa)
    471,13 (se dipendente non in aspettativa)
    Presidente Consiglio 110,51(dipendente non in aspettativa)
    Consiglieri comunali 15,88 gettone consiglio comunale

    Va da se, sempre per corretta informazione e impegno civile a sostegno delle proprie posizione, che gli amministratori devolvono liberamente circa 1/4 dell’indennità a favore dell’attività politica.
    Saluti
    Nedo

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