"Questa settimana ospitiamo un contributo a quattro mani di Massimo Quaoschi ed Ettore Ciancico, un contributo in sintonia con molte discussioni che hanno avuto luogo su LVM. Entrambi con un passato di amministratore, propongono alcuni spunti di riflessione sulla questione amministrativa terranuovese che, speriamo, non mancheranno di far discutere i frequentatori del Blog. La redazione"
All'inizio solo qualche saluto. Poi ci siamo annusati, cominciando piano piano a scambiarci, in Consiglio Comunale, considerazioni e commenti. Ora ci capita spesso e con piacere di sentirci, di incontraci, a cena, per un caffè o un aperitivo e di fare lunghe chiacchierate di politica.
Perché il comune denominatore che ci ha avvicinato e reso “complici” - nessuno è autorizzato a pensar male o fare dietrologie - è proprio l'interesse, la passione, la fissa per la Politica.
L'ultimo incontro è stato davanti ad un cappuccino qualche giorno fa. Siamo partiti dalla Libia, poi siamo passati al decreto sulle energie rinnovabili, un breve intermezzo con un comune amico, e come sempre si arriva all'argomento centrale: si parla di Terranuova, delle vicende amministrative e politiche del nostro paese, che ovviamente occupano la più parte delle nostre discussioni.
Su alcune cose le nostre opinioni sono divergenti, su altre siamo in sintonia. Su una cosa siamo decisamente d'accordo: c'è bisogno di più confronto e riflessione. E allora abbiamo pensato: perché non allargare virtualmente la nostra “colazione” e non offrire ai frequentatori della Voce del Martedì quelle tre/quattro cose su cui abbiamo discusso, così da suscitare un dibattito che potrà arricchirsi di altre idee, riflessioni e proposte?
Consapevoli quanto incuriositi dalle immaginabili ripercussioni di questa inedita incursione a quattro mani nella “scena politica” terranuovese e nella variopinta comunità di questo blog, ecco alcuni spunti per la discussione che ci paiono importanti ed utili per costruire qualunque progetto per la Terranuova dei prossimi anni.
PIÙ POLITICA, MENO AMMINISTRAZIONE. Da molto tempo a Terranuova la politica ha passato la mano all'amministrazione. Tutto gira intorno alle scelte amministrative, e sull'altare della governabilità - come si sarebbe detto una volta - la politica ha abdicato al proprio compito. E la crisi dei partiti, dovuta da noi alla incapacità dei gruppi dirigenti di innovarsi e includere forze nuove, ha fatto il resto. Eppure occorre recuperare il ruolo primario della politica. Occorre più confronto, più dibattito, più idee, più proposte, più strategia e meno tattica, meno personalismi.
Serve più politica e meno amministrazione perché questa diventi, paradossalmente, migliore amministrazione.
UN COMUNE VIRTUOSO. La crisi sarà lunga, la pubblica amministrazione ne deve tener conto. Quello di un comune virtoso è obiettivo da perseguire, che impone di non tergiversare ma di compiere scelte. Due sono le questioni, se si vuole raggiungere l'obiettivo e si vogliono mantenere gli standard qualitativi che oggettivamente si sono costruiti a Terranuova.
1) Tra i criteri per poter essere virtuoso, un Comune deve rispettare un rapporto preciso tra abitanti e dipendenti pubblici. Ad oggi siamo fuori - e lontani - dal rispettare questo parametro: bisognerebbe scendere a 75/76 dipendenti. Per noi occorre passare dal condizionale all'imperativo. É necessario scendere a 75/76 dipendenti.
2) La revisione dei costi delle gestioni, degli investimenti e degli appalti, utilizzando a parametro le migliori esperienze nazionali, per andare ad una migliore efficienza del bilancio.
Queste due operazioni sono necessarie se non si vogliono perdere risorse e comunque averne per mantenere un livello accettabile di servizi, manutenzioni e investimenti, di capacità di spesa per i cittadini e la comunità.
LE FORNACI E LE PARTECIPATE. Superiamo le visioni di parte, quello che è stato ieri con le colpe ed i meriti di ciascuno. Andiamo al merito. Ha ancora senso e serve continuare con l'esperienza dell'Istituzione le Fornaci? A noi pare, al netto di tante cose positive, di no. Naturalmente stiamo parlando dello strumento, non delle cose da fare. Un piccolo comune nel comune che riproduce burocrazia, con un CDA, nonostante l'impegno delle persone, oggettivamente senza ruolo. Più semplice riportare tutto all'interno dell'amministrazione, anche nella logica dell'obiettivo “comune virtuoso” che dicevamo prima, e ridare più ruolo e potere (che non è una parola negativa) a chi preposto per scelta dei cittadini.
La stessa analisi e la stessa idea di semplificazione può essere ampliata ad altre partecipate, certo da valutare caso per caso con le proprie specificità, ma con un obiettivo chiaro: quanto sono efficaci e quanto effettivamente servono a dare risposte ai cittadini.
Le vicende di CSAI sono significative, dove manca una chiara definizione di ruolo tra Comune azionista e gestori, facendo gravare sull'amministrazione responsabilità che non sono direttamente sue. Con la stessa omogeneità di approccio si potrebbe affrontare la partecipazione in Publiacqua.
IL TERRITORIO. Nella sua crescita economica e sociale Terranuova ha privilegiato un modello di sviluppo “industrialista” che ha prodotto risultati positivi ma che ha fatto perdere attenzione alle politiche di salvaguardia equilibrata del territorio, che occorre invece recuperare. Ad esempio vorremmo sviluppata una politica attiva per l'agricoltura e gli agricoltori (dalla revisione degli strumenti urbanistici alla adesione al GAL). Così come va ridotto, se non sostanzialmente fermato, il “consumo” di territorio privilegiando la riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. E le aree naturalmente vocate allo sviluppo industriale - che pure necessitano di una scossa e di una revisione delle regole con l'ottica della sburocratizzazione - devono comunque tener conto della compatibilità ambientale e integrazione con il territorio.
Di queste cose abbiamo discusso, e i cappuccini si son freddati... Abbiamo provato, con atteggiamento costruttivo e con divertimento, a costruire una sorta di elenco della spesa, quasi dei punti prioritari di prossima legislatura, con la consapevolezza che solo guardando avanti e non indietro si può fare una operazione positiva per Terranuova.
Ettore Ciancico e Massimo Quaoschi
Ma è partita la campagna elettorare del duo Quaoschi-Ciancico ? Mi sembra un programma elettorale.
RispondiEliminaPotevate mettere la foto all'inizio dell'articolo del PIANSA , sono sempre li...
RispondiEliminaQuesta è una lettera importante e non banale. Non tanto per le questioni trattate quanto per il fatto che ha firmarla sono un PD e uno della lista pasquini. Credo sia il primo avvicinamento di questi due partiti da 3 anni a questa parte. Una parte del Pd (ciancico) ha teso la man e così ha fatto la lista pasquini. Hanno dei punti in comune. È uno scoop che per terranuova potrebbe aprire una fase politica nuova. Complimenti a qusesto blog. Molto meglio di tv1.
RispondiEliminaLa lista Pasquini è nata in contrapposizione al PD terranuovese, e non su cazzate, ma su una questione morale. Se La lista Pasquini si riavvicina al PD terranuovese trattasi di tradimento. E di stomaco forte, data la caratura morale di amerighi chienni magini diponte faleppi e compagnia brutta.
RispondiEliminaMa perchè Ciancico frequenta ancora il PD terranuovese? ma il sindaco non gli aveva tolto la fiducia.
RispondiEliminaAnonimo, tirandomi in ballo, mi permette di dire una cosa ovvia ma utile per il dibattito.
RispondiEliminaIo frequento il PD perchè è il mio posto. Nello schieramento politico è l'area che meglio rappresenta le mie idee. Quello che è stata la mia esperienza amministrativa non c'entra nulla, tra l'altro con Mauro Amerighi ho un ottimo rapporto personale. Le battaglie politiche si possono vincere o perdere, ma poi rimane la responsabilità generale. E dopo una battaglia ce ne è sempre un'altra, se si ha la schiena dritta.
Le cose che dico, come sempre, e che ho scritto con Massimo, rappresentano le mie idee, non quelle del PD. Non gliel'ho chiesto. Non sono ambasciatore di nessuno, solo di me stesso e questa non è una debolezza ma una forza, a mio parere.
Ho tante volte rotto le scatole dicendo che occorre essere portatori di idee, mettendoci la propria faccia. Ecco, è proprio così.
Nessuno di noi è eterodiretto, io mi firmo con nome e cognome, non con la tessera di un partito.
Ringrazio i post precedenti per aver sottolineato il tentativo (maldestro) di Ciancico di introdurre nel Pd Massimo Quaoschi. E' evidente la manovra di Ettore: rafforzare la frangia scissionista del Pd, per intenderci quella anti Magini-Chienni. Si vuole utilizzare Massimo come cavallo di troia, per poi "affiliare" altri desaparecidos del Pd che si sono volatilizzati in questi anni per un forte o contrasto con Mauro Amerighi.
RispondiEliminaMuaro D
Sarebbe un peccato se la discussione si focalizzasse su Massimo ed Ettore tralasciando le considerazioni che ci hanno proposto. E sarebbe un peccato ancora più grande se altri amministratori e politici di Terranuova non intervenissero nel dibattito.
RispondiEliminaDetto che condivido nella sostanza tutte e quattro le analisi, ho anche la convinzione che su argomenti di questo genere i consensi possano nascere tanto a destra quanto a sinistra. E credo che, a ben guardare, un’ analoga trasversalità caratterizzi molti altri dei temi che potrebbero essere portati all’ attenzione oggi dei lettori del blog, domani degli elettori. Conseguente domanda ‘politica’ a Massimo e a Ettore: quali sono a vostro avviso, nella concreta realtà di Terranuova e del Valdarno, le questioni che possono marcare una differenza chiara, inequivocabile, tra una politica di centrosinistra e una di centrodestra?
Scusa Silvio Cazzante ma su cosa volevi che si focalizzasse l'attenzione? non sono due personaggi di secondo piano, hanno partecipato alle elezioni su fronti distinti e ora condividono alcuni aspetti, ma su cosa pensavi che si focalizzasse l'attenzione? fammi capire...
RispondiElimina(1/2)
RispondiEliminaIl fatto che Ettore e Massimo abbiano scelto di scrivere questo articolo insieme non penso sia un caso. Ed è stata una "sorpresa" per tutti. Se però è, come scrivono, un tentativo di rilanciare la discussione politica a Terranuova sul merito di questioni importanti (Territorio, Istituzioni e Partecipate), ben vengano “mosse” di questo tipo!
Sembra che a Terranuova non si possa parlare di politica. Se dici “A” sei contro Tizio. Se dici “B” vieni additato come il nemico di Caio.
Mauro D. addirittura descrive una realtà politica fatta di (uso parole sue) "movimenti", "frange", "manovre", "tentativi maldestri", "scissionisti", "affiliati", "desaparecidos volatilizzati”.
E’ davvero così?
Vengo al contenuto dell'articolo, che in questi primi due giorni è stato un po’ tralasciato:
"meno amministrazione e più politica". Faccio due domande: come si fa a "recuperare il ruolo primario della politica"? Cos'è che prima la politica aveva ed oggi deve “recuperare”?
Altro tema toccato da Ettore e Massimo: il Territorio.
Ecco, qui credo che si debba aprire un VERO dibattito politico a Terranuova (forse è questa la “politica” che va recuperata). Non si può navigare a vista sullo sviluppo del nostro territorio.
C’è bisogno, a mio avviso, di un dibattito ampio dove si parli della Terranuova del FUTURO.
(2/2)
RispondiEliminaCredo che vada previsto un futuro per la nostra campagna (ci si investe o la si asfalta?) e capito come si debba sviluppare il nostro paese. Vale davvero la pena continuare ad allargare il centro abitato a discapito delle nostre campagne? Ne vogliamo parlare o dipendiamo ormai irrimediabilmente dagli oneri di urbanizzazione?
Credo che vada anche progettato un concetto moderno di mobilità nel Valdarno, dove magari non ci sia un solo ponte tra Terranuova e Montevarchi, ma ci sia anche la possibilità di scegliere mezzi di trasporto diversi per oltrepassare l’Arno (oggi praticamente l’automobile è l’unico mezzo utilizzato e utilizzabile, vista la bassa frequenza degli autobus, l’assenza di tram e la totale inadeguatezza delle strade per l’utilizzo di biciclette).
Ne possiamo (vogliamo) parlare?
Conosco Massimo troppo bene e ne ho troppa stima per pensare che si possa far usare da cavallo di troia, quindi Mauro D. ritengo che sei quantomeno fuori strada . I 4/5 punti messi sul tavolo sono ampiamente condivisibili. Il personale su tutti. Ritengo anche che si debba fare un ripensamento dell’organizzazione dei servizi. Alla citata Istituzione Le Fornaci affiancherei la Patrimonio. Mi sembra che non abbia risposto alle attese, la continua modifica del piano delle opere lo attesta. Sarebbe onesto e sincero fare una analisi critica delle cause e si scoprirebbe che forse questo immobilismo è anche frutto di forze esogene alle società stesse. Se l’obiettivo di Massimo e Ettore è anche quello di normalizzare il dibattito politico a partire dalle cose concrete ben venga lo stimolo proposto.
RispondiEliminaPS: redazione la battuta di uccino capp sul Piansa è notevole.
Rispondo ad anonimo. Quando Ettore e Massimo ci invitano a non fare dietrologie io li prendo in parola. Credo che abbiano tutto il diritto di confrontarsi e perfino di essere d’ accordo su determinate questioni. Per me il boccone appetitoso dell’ articolo sono gli argomenti trattati più che gli autori. Per rivitalizzare una vita politica terranuovese che negli ultimi anni è diventata asfittica occorrono in primo luogo idee. E quelle migliori nascono spesso dal confronto fra visioni delle cose diverse.
RispondiEliminaUna proposta infine per gli anonimi: perché non scegliete uno pseudonimo come ha fatto uccino capp? La riservatezza non viene meno, ma il dialogo diventa più facile.
Al cappuccino, ci aggiungerei un the e un bel bicchiere di vino, perchè i punti offerti nell'analisi di Massimo e di Ettore sono per me, e credo anche per i miei colleghi di TPL, condivisibili.
RispondiEliminaRammarica notare che per esaltare quello che sarebbe il bene di Terranuova, si debba uscire dai posti di comando, magari sbattendo la porta e che dall'interno non è possibile sviluppare quella dialettica politica, appunto, per portarla a frutto di TUTTI i cittadini.
Tenete presente che contro Ettore abbiamo fatto più battaglie, dalla discarica (che qui ritorna nei rapporti tra il Comune e le partecipate), alla sua vicenda personale del terreno di sua proprietà inserito nel piano cave, quando era già assessore alle cave, appunto. Una vicenda che sul piano morale e politico ha indotto e obbligato le opposizioni tutte ha richiederne le dimissioni.
E paradosso dei paradossi, l'unico che l'ha difeso è stato proprio l'Amerighi che è il "parafulmine" politico di tutti i danni di Terranuova che implicitamente si riconoscono nei punti offerti dalla riflessione.
Non so se il PD perde i pezzi, ma sono sicuro che Terranuova ha perso ancora del tempo ... prezioso.
Leonardo Lucacci
Quaoschi e Ciancico e Bizzarri e Lucacci. Tutti uniti per l'interesse comune.
RispondiEliminaIl loro, of course.
Seduti in quel caffè...
RispondiEliminaci si bagnava il culo.
O anonimo, io non sono unito a nessuno se non, in matrimonio, a mia moglie, e poi dopo dieci anni a fare il consigliere comunale se volevo fare il mio interesse forse c'ero rimasto...sgomitando per fare altro.
RispondiEliminaCredo che i punti sui quali si è focalizzato la colazione di Ciancico e Quaoschi siano importanti. Io ho sempre sostenuto che Mauro Amerighi sbaglia quando predilige l'efficienza alla trasparenza, anche perchè di efficienza vera se ne è vista poca in questi ultimi anni. Mi spiego, l'istituzione a che cosa serve se non per aggirare i visti e vistettini che i reponsabili comunali del comune devono apporre ad ogni impegno di spesa? Con l'istituzione si vuole dare a chi la comanda pieni poteri: gli si da un budget (milionario) e degli obbiettivi (sfumati, naturalmente). Con questo strumento e queste finalità la reponsabile può fare praticamente quello che vuole: firmare assegni, decidere chi canta e chi no, chi espone i prodotti tipici nelle varie feste e chi va a prenderselo nel c.lo. Mi sembra che sia troppo (anche in nome dell'arte e del sacro fagiolo zolfino).
RispondiEliminaCapian Uncino
apprezzo l'intervento di Massimo e di Ettore che comunque sono nella direzione dell'"eppur qualcosa si muove" e di fronte all'apertura ad un tavolo virtuale di discussione penso che sia lecito e doveroso partecipare esprimendo le proprie idee. gli argomenti affrontati non possono che trovarmi concorde, è giusto ridare una spinta alla dimensione politica anche se oggi non è al massimo della possibile espressione, ed è giusto affrontare con serietà i punti a parer mio diventati indispensabili per il nostro comune, sia per la dimensione del pesante apparato comunale odierno, sia per il ruolo svolto da alcune società partecipate e istituzione nei servizi svolti ( i servizi svolti dalle fornaci sono da riportare sotto il controllo diretto dell'amministrazione così come la pluriservizi che funziona oggi come stazione appaltante verso su-appalti e quindi con costi aggiuntivi e quindi eliminabile), ma oltretutto vanno rivisti i rapporti con le società soprattutto csa e csai ridefinendo i ruoli politici e quelli tecnici con assunzione delle proprie responsabilità.
RispondiEliminaPerò vista la discussione e visti gli interlocutori e visto che comunque con Ettore al di là delle posizioni diverse ce le siamo sempre dette in faccia le cose, mi chiedo se quello che dice oggi è un ripensamento che viene dopo la sua esperienza politica terranuovese recente, oppure è già presente prima..perchè se fosse la seconda ipotesi non capirei come mai ha appoggiato l'amministrazione attuale che tutto è tutto il contrario dei punti da lui citati 1) ruolo politico totalmente assente visto che le decisioni sono prese solo dai ruoli amministrativi in prima persona del Sindaco, e non sono io a dirlo 2) comune virtuoso - era risaputo già dalla passata amministrazione che erano state appesantite le spese correnti causa aumento vorticoso del personale e non c'era nessuna traccia nel programma elettorale del Centrosinistra di invertire il trend, ed in quanto alle società partecipate non c'era da nessuna parte l'intenzione di tagliarle o di rivedere i rapporti, soprattutto le fornaci create ad arte dall'attuale amministrazione. 3) tutela del territorio- e consumo del territorio, l'amministrazione attuale è stata promotrice del più grosso piano di sviluppo residenziale nella storia di Terranuova con la Città Giardino ed ancora manca di un serio piano di recupero agricolo e del piano dei centro storici...
Ecco la domanda mi nasce spontanea, ma sapendo questo e vedendo le idee espresse oggi, mi chiedo come mai si è deciso di appoggiare una amministrazione del quale non si condivideva le scelte amministrative??
scusate ma questi punti sono stati elementi fondamentali del programma di tutte delle opposizioni non della maggioranza?
Luca Trabucco
Se invece di fare personalimi, di fare correnti ch sono facil preda dei vari Lucacci, Trabucco, Manusueto.... si avesse il coraggio di continuare a discutere, litigare all'interno del centro-sinistra, lasciando da parte gli interessi personali, sarebbe davvero il bene di tutti! Come dice Ettore è quell'area che fa da riferimento, e si vuole continuare a sgretolare.... Basta! Questa sgretolazione la si sta risentedo dappertutto e non è certo il bene di Terranuova! Trabucco è sparito, Lucacci fa da "cavallo pazzo" e nessuno gli darà un pò di fiducia, PDL si è dimostrata molto più COMPETENTE e RESPONSABILE senza loro che con loro... E' l'ora di finirla con le liste civiche, che le si creano per non voler avere la pazienza di condividere idee insieme alla gente del partito... Arriviamo alle elezioni uniti, con tutti i processi che ci vogliono, e facciamo sparire questi personalismi che si riflettono da ogni parte... Questo è il bene di Terranuova!!!
RispondiEliminaper ora la cosa che mi preoccupa e mi fa tristezza è la sparizione dei nomi e dei cognomi dai propri pensieri..
RispondiEliminaLuca Trabucco
Vedi Luca, evidentemente a restare anonimi ci si sente un po' fighi.
RispondiEliminaSi crede che la propria idea acquisti forza, in modo che gli altri pensano "chissà chi l'ha scritta questa cosa".
A volte alcuni commenti anonimi li apprezzo. Se è per fare una battuta, come ha fatto l’anonimo uccino capp, per quanto mi riguarda, può anche restare anonimo. Nessun fastidio.
Ma quando ci si inserisce nelle discussioni e si chiama in causa gli altri fa davvero rabbia. Perché è scorretto. Perché chi non si firma non accetta la discussione. Non vuole giocare ad armi pari. C’è chi ci mette la faccia (la firma), mentre gli amici anonimi dicono quello che gli pare senza assumersene la responsabilità, magari accusando tizio e caio senza però accettare un confronto perché loro sono non si sa chi sono, sono anonimi. Beati loro, i superiori!
Comunque se me li devo immaginare me li immagino piccoli piccoli, e anche un po' bischeri (nessuno si offenderà se gli dico bischeri, non so chi sono! Posso solo immaginarmeli, e non è colpa mia se me li immagino un po’ bischeri, che ci posso fare!).
RispondiEliminaInsomma, mi viene in mente il Ceccherini (direi l'emblema del bischero!) che nel film fuochi d'artificio coi capelli ossigenati appoggia il nasone sul legno e dice "COPPALE!" facendo il latin lover anonimo
Ecco un video dove si vede chi è l’anonimo:
http://youtu.be/TuXWezsx3uE
Ma io mi chiedo,
RispondiEliminadue ex ammistratori possono non avere colpe e sentirsi pienamente estranei a quello che affermano? per me no.
Uccino capp.
Lucacci, sei uscito da tre partiti, i posti di comando li cerchi! la stessa storia che ti accomuna a chi posta in questo blog...
RispondiEliminaLa forma dell’intervento scritto diviene oggettivamente troppo limitata al fine di interpretare nella maniera più corretta possibile ciò che è un umore , una sfumatura di intenti. Tutto, spesso, viene travisato e frequentemente strumentalizzato. Tra tutte le sollecitazioni dei molti interventi, mi piace prendere spunto da quella finale proposta da Silvio Cazzante. Cosa differenzia in effetti le posizioni politiche? Il suggerimento sta proprio in questo incontro tra Ettore e Massimo. E perché mai due persone, di qualsiasi pensiero, posizione, comunanza o avversione non potrebbero confrontarsi? La risposta, secondo me, e molto semplice. Più che una risposta è una speranza, una fiducia. E’ l’aspettativa che la politica si muova verso forme originali di impegno, di modi di intervento e di conseguenti contenuti. Chi offende, chi costruisce sospetti, chi vede disegni, dietro questa forma di incontro di visioni, ha egli stesso questa visione della politica se non addirittura questa esperienza.
RispondiEliminaEttore è una persone di un’esperienza politica ed umana enorme. Io l’ho conosciuto per ciò che ha detto e dice all’interno del PD. Ho vissuto con sofferenza il momento della sue dimissioni, che, come lui sa bene ho ritenuto indispensabili e che ho, insieme ad altri, sollecitato. Non ho mai messo in dubbio la sua condotta e la sua onestà, che sono e rimangono tali con o senza l’evento che ha generato il suo allontanamento dalla giunta. Quindi sono certo che la discussione proposta parte dal presupposto “culturale” giusto di incalzare le coscienze della gente ed anche di offrire spunti all’attuale amministrazione. Questo meccanismo è stato fatto, ovviamente, in maniera intelligentemente astuta e scaltra. Incontrando cioè Massimo Quaoschi che conosco meno ma del quale ho ascoltato frequentemente gli interventi. Alcuni mi hanno trovato in disaccordo altri molto meno. Sono certo però che Massimo è una persona per bene.
Questo per quanto riguarda il quadro degli “attori” convenuti, sui contenuti ho alcune idee ma lascio lo spazio ad altri e per questi interverrò in seguito.
Ciao a tutti Nedo
I punti posti sono di sicuro interesse e da sviluppare, vedo pero' un'opposizione attenta alle piccolezze (ma la PDL che viene definita responsabile che fine ha fatto) e una maggioranza che è troppo piena di se anche quando fa cose palesemente sbagliate. Allora invece di prendere the e cappuccini (aggiungete qualche pasta sennò vi sciaguatta lo stomaco) coinvolgete i cittadini, altrimenti il Sindaco fa bene a fare quello che vuole e spesso buttandole di fuori.
RispondiEliminaFirmato: Macchiato Latte
Caro Nedo ma Ciancico si è dimesso oppure gli sono state ritirate le deleghe dal Sindaco?
RispondiEliminaLe deleghe furono ritirate dal Sindaco. Ho usato il termine dimissioni in senso generale. Ovviamente allora il procedimento ebbe la sua valenza politica anche all’interno del Partito. Ma questo può anche dimostrare la variegata possibilità di discussione che si ha dentro al gruppo. Oggi, a distanza ormai di diversi mesi, mi sembra di poter dire che vale il senso politico del provvedimento e non la persona che ne è stata interessata.
RispondiEliminaCi sono tre o quattro cose che meritano di essere precisate.
RispondiEliminaLa prima è sulla questione dell’organizzazione comunale. Ci sono dei parametri, che tra l’altro non tengono conto delle esternalizzazioni, stabiliti dal Ministero e dalla Regione Toscana. Quindi dovrebbero andare bene. In realtà io credo che la situazione sia complessa e non risolvibile con il machete. Penso che ci saranno, come in tutte le organizzazioni, dipendenti che lavorano poco e dipendenti che lavorano per tre. Uffici con poco personale rispetto alla mole di lavoro e uffici sovradimensionati. Si tratta allora di avere la volontà politica di affrontare questi problemi, di dire si quando va detto si e dire no quando va detto no.
Dice poi Francesco: come si fa a "recuperare il ruolo primario della politica"? Cos'è che prima la politica aveva ed oggi deve “recuperare”?
Cosa è Politica? Si possono trovare tante definizioni, ma a me piace pensare che sia la dedizione ad interessi collettivi, al bene generale. Certo so bene che l’interesse collettivo è una mediazione tra interessi particolari. Appunto, per me Politica è la capacità di fare sintesi e mediazioni tra interessi particolari per fare l’interesse generale. Non è un processo personale, deve essere un processo partecipato. Si deve recuperare la priorità delle scelte rispetto alle routine, la priorità delle opportunità rispetto al continuismo, la priorità di dare priorità rispetto a dover accettare tutto perché così era prima. Le Scelte vengono prima della Amministrazione, perché le Scelte sono guidate dai Valori e dall’Etica, per fare amministrazione basta un burocrate.
Ha proprio ragione l’anonimo che dice: si avesse il coraggio di continuare a discutere, litigare all'interno del centro-sinistra, lasciando da parte gli interessi personali, sarebbe davvero il bene di tutti! Però poi sbaglia quando parla di personalismi. Siamo chiari: dove sono le sedi di discussione, di elaborazione politica? I partiti? Per una persona comune certamente no, troppo chiusi e autoreferenziali. E allora dove? E allora, e lo dico ancora più forte, è personalismo quello di chi cerca tutte le sedi possibili per riflettere, discutere, proporre o è personalismo quello di chi pensa di decidere in tre/quattro/cinque e di dare poi la linea? Caro anonimo capisco il tuo mal di pancia: E' l'ora di finirla con le liste civiche, che le si creano per non voler avere la pazienza di condividere idee insieme alla gente del partito... Arriviamo alle elezioni uniti, con tutti i processi che ci vogliono, e facciamo sparire questi personalismi che si riflettono da ogni parte... Questo è il bene di Terranuova!!! Ma proprio per arrivare a questo bisogna obbligarsi a discutere apertamente, senza remore, nel rispetto, vero, non proforma, di tutti. Apertamente, anonimo, non per gruppetti.
RispondiEliminaCaro Silvio poni una questione molto complessa ma pure facile, e la voglio cogliere anche se tu la hai posta con malizia. Quali sono nella concreta realtà di Terranuova e del Valdarno, le questioni che possono marcare una differenza chiara, inequivocabile, tra una politica di centrosinistra e una di centrodestra? Non so se tu pensi che non ce ne siano, io credo di si. Io penso che avendo un politica riformista e progressista dei valori di riferimento , rispetto, non lasciare indietro nessuno, occuparsi degli ultimi, avere a riferimento i meriti e i bisogni, questi poi debbono ricadere sulle scelte amministrative. E questi valori sono diversi da quelli della destra. Certo alcune scelte possono essere obbligate, Obama può non poter chiudere Guantanamo o ridurre l’impatto della riforma sanitaria, ma comunque la realizza. Quando l’avvocato Agnelli diceva che solo un governo di sinistra può fare delle politiche di destra, io a questo Principe di Salina, rinfaccio il suo cinismo e dico che quel modo di pensare è solo l’autoperpetuazione di una classe dirigente che pensa di stare a galla con qualsiasi tempo e mare. Ma si illude. E ripeto la proposta, sarebbe proprio bello fare una discussione seria sul cinismo del capitalismo, potrebbe essere interessante e utile.
Scusami Massimo, non ho resistito.
Chiunque intende esprimere la propria opinione, anche senza apporre alcuna firma, è sempre stato il benvenuto su La Voce del Martedì.
RispondiEliminaInsomma, se da “utente anonimo” qualcuno scrive, ad esempio, che la festa dell’Unità d’Italia è stata una festa importantissima o che l’energia nucleare è da scongiurare, poco importa se non c’è nome e cognome.
Allo stesso tempo però gli anonimi devono avere la sensibilità di capire che sentirsi chiamati in causa da un “senza identità” può risultare antipatico per chi, con assoluta correttezza, firma i propri interventi. Per questo invitiamo tutti a firmarsi.
Ma è addirittura inaccettabile quando, dal torbido dell’anonimato, si cera di imbavagliare ed uccidere la discussione. Ci stiamo riferendo in particolare al commento delle 17.42 del 17 marzo.
A volte sembra che questo blog dia fastidio a qualcuno. Non c’è altro modo per spiegare l’atteggiamento attentatore di alcuni commentatori anonimi.
Fateci capire: che male vi fa un blog dove si discute di Terranuova?
Augurandoci comunque che questi atteggiamenti fastidiosi non condizionino l’interessante dibattito di questa settimana cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che con i loro post impreziosiscono ed alimentano un confronto sano, positivo e costruttivo.
Fra imbecilli che vogliono cambiare tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere!
RispondiEliminaGesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987
"Andiamo al merito. Ha ancora senso e serve continuare con l'esperienza dell'Istituzione le Fornaci? A noi pare, al netto di tante cose positive, di no." Bene, carissimi quali sarebbero le tante cose positive perchè a parte l'aumento in pochi anni delle tariffe mensa, nido, trasposrto etc.... le tante cose positive non se ne sono viste e bisognerebbe essere sufficentemente onesti da ammettere che le molte iniziative fatte sono anche il frutto delle molte entrate a bilancio che derivano dalla gestione della discarica. E allora quali sono le tante cose positive?
RispondiEliminacome si fa a dire che non ci sono state cose positive? E poi Enrico Gori (Presidente) dove lo mettevamo? E la Mara Mammuccini? Il sito del comune dice direttrice. D'altra parte sua nipote candidata in provincia è stata clamorosamente trombata, anche perchè molti esponenti del suo partito spingevano per far votare il candidato di Vendola Puopolo. E Danny D'Alessandro, che è passato al PD dal PDL appena ha sentito odore di poltrona,Un vero Responsabile, non lo volevate ricompensare?
RispondiEliminaDispiace, ma questo blog sta diventando il muro degli scontenti terranuovesi. La redazione rifletta.
RispondiEliminaun blog diventa il muro di chi ci scrive.. se qualche contento terranuovese volesse farlo non credo che nessuno direbbe niente..
RispondiEliminaRisposta un po' banale, caro Meme. Da te non me lo aspettavo.
RispondiEliminaProvo a “riflettere”… come ci invita a fare l’anonimo delle 06:50.
RispondiEliminaLa Voce del Martedì, è stato ripetuto diverse volte, cerca di creare quel “dialogo costruttivo” intorno alle questioni di interesse comune e lo fa attraverso proposte di riflessione settimanali che tentano di attivare un dibattito arricchito dagli interveti di tutti. A me sembra che venga fatto con discreto successo e né gli articoli pubblicati né gli interventi di moderazione effettuati dalla Redazione mi pare incentivino allo “scontro” fra fazioni.
Su questo blog cerchiamo solo di riflette su questioni rilevanti e proviamo, come dicevo, a creare un dialogo costruttivo. Questo dialogo costruttivo in diverse occasioni è anche venuto fuori. A mio avviso molto più che in altre sedi, istituzionali o meno.
Ma che deve fare la redazione del blog se ci sono dei post che esprimo delusione o amarezza? Censurare i post un po’ più tristi e scontenti e sottolineare con l’evidenziatore giallo quelli più allegri ed entusiasti?
Anzi, l’esasperazione dello scontro politico e dell’attacco continuo all’avversario, per fortuna, non ha ancora attecchito molto su la VDM. I toni utilizzati dai partiti politici nei loro manifesti e comunicati ufficiali sono molto spesso più “aggressivi” delle opinioni postate su questo blog dai loro rappresentanti o simpatizzanti. Leggo la cosa positivamente: quando si entra ne La Voce del Martedì è come se si posasse le armi e si cominciasse a discutere. Bella cosa, no?
Secondo me, un problema su cui riflettere è piuttosto il disequilibrio che possono pericolosamente venire a creare gli utenti anonimi. Voglio dire, se un anonimo lascia 10 messaggi in cui scrive dieci volte la stessa opinione sembra che ci siano 10 persone che la pensano in quel modo, invece è sempre il solito utente che, non firmandosi, oltre a non farsi identificare vuole “pesare sulla discussione” più degli altri. Qui dovremmo riflettere.
RispondiEliminaUltima cosa, una domanda all’autore del post Anonimo di stamattina presto: perché non ti firmi? Non per niente, ma mi immagino Emmanuele che cerca di aprire un dialogo con te senza sapere chi sei e te gli rispondi “caro meme”. Se conosci il suo soprannome conosci personalmente Emmanuele. E allo stesso tempo non permetti a lui di sapere con chi sta parlando? Ti sembra corretto? Riflettici un po’…
Francesco,
RispondiEliminala differenza sostanziale, io penso, tra un blog (questo blog) e i manifesti di un partito (che tu definisci a volte “aggressivi”), stia in gran parte nel fatto che la stesura di documenti a firma di un partito (qualunque esso sia o movimento o formazione) sconta “regole” di impatto estremamente diverse da quello di una discussione. Con un manifesto si “denuncia”, si “provoca”, si risponde “alla provocazione”.. Tante volte argomenti (io stesso l’ho provato) fonte di acerrimi e acuminati scambi “pubblici” di accuse fra parti diverse, sono stati da me affrontati direttamente (per esempio per strada, in occasione di un caffè appunto al bar) con le persone che non la pensano come me. Lo scambio è stato ovviamente vivace, ma la discussione è corsa su un binario di grande rispetto reciproco.
Il blog dovrebbe, per così dire, avere questa funzione. Dovrebbe rispondere alla eventualità di divenire uno di quei luoghi di incontro fra persone dotate ovviamente di opinioni politiche ma assolutamente al di fuori di ogni posizione preconcettualmente partitica. Primo perché non solo la politica potrebbe e dovrebbe essere oggetto dell’attenzione degli autori degli articoli. Secondo per scongiurare il “sospetto” che possa divenire ricettacolo delle visioni “contro”, e finendo quindi per divenire di fatto (anche se non nelle intenzioni) egli stesso un movimento o una formazione. Andrebbe a finire che piano piano, le voci degli interventi diverrebbero monocorde e chi si sentisse attaccato (o sentisse attaccata l’idea “politica” che sostiene), finirebbe per non intervenire più.
Penso non sia facile e che molto dipenda, più che da Voi della VDM, dalla capacità di equilibrio civico di noi che interveniamo. Se, per esempio, alcuni degli anonimi, piano, piano, disveleranno la loro identità, é da ritenere che con tale traguardo terminino i toni ingiuriosi, le accuse personali, le costruzioni al limite della diffamazione. Ognuno potrebbe infine dire la sua posizione, ognuno potrebbe ben comprenderne i contenuti. Quindi contestarli, accettarli o tentare di contribuire, se a conoscenza di elementi di approfondimento, ad una loro correzione. Va da se comunque che io penso non si possa in assoluto non far intervenire chi non voglia firmarsi, avrebbe il sapore amaro di una sorta di censura. Gli anonimi d’altronde potranno aspettarsi ogni sorta di “pepato” improperio.
Un saluto
Nedo
Intervistateli no? I membri del consiglio di amministrazioni delle fornaci. Se non sono troppo impegnati a spartissi le poltrone.
RispondiEliminaScusa anonimo del messaggio delle 6,49
RispondiEliminaPotresti per cortesia definire cosa intendi per “poltrone” e quali siano i “privilegi” che nascondono? Grazie
Nedo
Anonimi uscite allo scoperto.. Alla lue del sole..
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=vTAtbp4beQU
Bravo Bronzi, gli uomini d'onore devono sempre difendere i complici. Cioè, volevo, i membri di partito devono sempre difendere i compagni.
RispondiEliminaQuesto blog inizia sempre con le migliori aspettative, almeno fino al venerdì i post vertono sull'argomento della settimana. Poi, nel week end, forse complice qualche birra o bicchiere di vino di troppo, si trascende nelle offese e ripicche personali.
RispondiEliminaIl lunedì poi questo blog risulta addirittura illeggibile con i "colpi di coda" dei soliti personaggi, i quali "ci tengono molto" a ribadire i loro principi.
Povera Terranuova!
PARTITOCRAZIA
RispondiEliminaDegenerazione del sistema democratico per il troppo potere assunto da uno o più partiti. Il sistema democratico prevede, infatti, che le scelte importanti per tutta la collettività (costruire ospedali o autostrade, spendere per la scuola o per armare l'esercito, aumentare i tributi che i cittadini devono pagare) siano decise, in Parlamento e nei vari consigli, dalla maggioranza dei rappresentanti dei cittadini. Per arrivare a determinare questa maggioranza, i cittadini si organizzano in partiti, che elaborano programmi e cercano di far eleggere persone di loro fiducia. È probabile che la democrazia funzioni meglio quando chi oggi è maggioranza può domani diventare minoranza e viceversa. Quindi, un partito, o un gruppo di partiti, detengono il potere, ma sempre incalzati da altri che vogliono decidere in modo diverso. Se però un partito, o più partiti, per varie ragioni, tengono il potere per molto tempo senza che avvenga un ricambio, c'è il pericolo che lo Stato "venga occupato". Ai posti dirigenti verranno messe persone, talvolta non capaci, ma fedeli e obbedienti agli ordini. L'efficienza dell'amministrazione pubblica viene meno e può succedere che soldi pubblici vengano dirottati nelle casse dei partiti. Si passa così dal sistema democratico dei partiti alla partitocrazia.
QUALUNQUISMO
RispondiEliminaCon il termine qualunquismo si indica un atteggiamento vagamente ispirato dalle azioni del movimento dell'Uomo qualunque, e che rinnega o almeno intenzionalmente ignora l'aspetto politico del vivere associato. Comparve in Italia nell'immediato dopoguerra.
È caratterizzato da una generica sfiducia nelle istituzioni, nei partiti, nei vari soggetti della politica, veduti come distanti, perniciosi o comunque di disturbo, di intralcio, nell'autonomo perseguimento delle soggettive scelte individuali. Questo atteggiamento è in genere considerato negativamente dagli individui politicamente attenti, che ne sottolineano i rischi connessi al rifiuto della partecipazione in un sistema democratico. Spesso l'attributo "qualunquista" è usato con senso spregiativo nel dibattito politico.
La delazione anonima è una caratteristica tipica e ampiamente utilizzata nei regimi totalitari. Se la viltà e la vigliaccheria di queste persone serve solo ad offendere, ingiuriare gli altri e le cose che cercano di dire e/o di sostenere, assistiamo in pieno a un attacco alla libertà di pensiero e un declino della democrazia. Si ha allora esattamente quello che dice l’ultimo anonimo delle 17,37 che mi trova concorde. I veri contenuti degli argomenti vengono dimenticati e si scade su scambi assurdi tra chi si firma e il “niente assoluto”. Io, mi sembra con rispetto e gentilmente, ho tentato di riportare sui contenuti (problema Istituzione) la discussione, traendo, da uno spunto polemico, l’argomento per capire cosa si intendesse dire con alcuni concetti. Evidentemente (e purtroppo) a qualcuno, per giunta anonimo, piace molto di più la seduzione dell’insulto fascista (ed anche la scarsa dimestichezza con l’Italiano)…contenti loro. Diverso è un anonimato intelligente, ironico, anche provocatorio e pungente, che può stimolare. Ma di quest’ultimo ne ho visto veramente poco.
RispondiEliminaAi gestori della VOCE DEL MARTEDI: rinnovo la mia proposta per quell’incontro con cena di qualche post fa, questa volta proporrei anche l’argomento: “ I mezzi di comunicazione del tempo presente, la Democrazia e nuovi spazi di incontro”.
Un saluto cordiale
Nedo
Dai Bronzi spiegaci come mai IL TUO COMPAGNO DI PARTITO d'alessandro, che era di foraza italia e ora è amministratore di partito non è un venduto per la poltrona. Facce ride.
RispondiEliminaAnonimo ore 21:01 ti rinnovo la domanda. Mi dici apertamente (tanto anonimo sei e anonimo rimani) cosa ci avrebbe guadagnato Il Sig. D'Alessandro (che io non conosco, se non superficialmente e non frequento) con l'incarico all'Istituzione (così lo so anch'io)? Soldi? Favori? Avanzamenti di carriera? Grazie.
RispondiEliminaNedo
Il partito è la dittatura contemporanea. E’ lo strumento di governo delle
RispondiEliminamoderne dittature poiché rappresenta il potere di una parte sul tutto. E’ il più recente sistema dittatoriale. Poiché il partito non è un individuo, esso da luogo a un’apparente democrazia, formando assemblee e comitati senza contare la propaganda svolta dai suoi membri. Il partito non è affatto un
organo democratico poiché è composto da individui che hanno o gli stessi interessi o le stesse opinioni o la stessa cultura o che appartengono alla stessa
regione o che hanno la stessa ideologia. Essi formano un partito per realizzare i loro interessi o per imporre le loro opinioni o per estendere il potere della loro dottrina a tutte le società. Il loro obbiettivo è giungere al potere con il pretesto di attuare i loro programmi.
Muʿammar Abū Minyar al-Qadhdhāfī, Il Libro Verde
Ma come ispirazione agli elementi di democrazia occorre far riferimento ai pensieri del Libro Verde di Gheddafi? Mah??!!
RispondiEliminaNedo,
RispondiEliminaMi sfuggono (o meglio, non li trovo affatto nobili) i motivi per cui un manifesto di un partito debba essere "provocatorio". Non capisco (o meglio, non condivido) perché ci debbano essere "acerrimi e acuminati scambi pubblici" sui manifesti quando tu stesso ammetti che poi si parla e si discute con molto più rispetto (la vogliamo chiamare civiltà?)quando ci si trova in piazza o al bar.
Con un manifesto si "manifesta" appunto la propria posizione. Non si deve per forza demonizzare avversari. Non mi sembra l'esercizio della nobile arte della politica.
Non sono un esperto di comunicazione, però potrebbe essere un altro interessante argomento da approfondire. Magari alla famosa cena (su cui stiamo lavorando!).
[I partiti politici] Rinunciano a combattere per un' idea universale e cercano di ottenere, con la cosiddetta "collaborazione positiva" in fretta, nella mangiatoia del governo presente e di rimanervi il più tempo possibile.
RispondiEliminaAdolf Hitler, “Mein kampf".
Francesco,
RispondiEliminadai tuoi interventi e dal tuo approccio vedo che sei un “ragazzo” (consentimi questo avvicinamento sinceramente affettuoso visto la mia non più giovane età) intelligente, attento e affronti i temi non preconcettualmente. Non ti sarà quindi sfuggito (altrimenti ti raccomando di rileggerlo) che nel mio post non ho mai usato la parola che mi attribuisci: demonizzazione.
La comunicazione (politica e non) coinvolge molti aspetti (sociologici, psicologici, connessi al diritto, cognitivi, evolutivi), che certamente non possiamo affrontare in un blog e diverremmo noiosi. Ho solo tentato di aprire la discussione su un aspetto che tu invece percepisci (legittimamente) come mi descrivi. Nella mia lunga esperienza professionale, che è divenuta anche culturale, ho avuto la bellissima possibiltà di guidare l’area Marketing e Comunicazione della mia azienda. Posso tentare solo, ma capirai come è difficile farlo, di farti rendere conto che uno degli obiettivi della comunicazione moderna è quello di emergere. Questo attraverso proprio un’attività di provocazione che deve essere intesa nel concetto di suscitare una reazione.
L’interessante attività che con il blog state suscitando (volenti o nolenti) e quello della comunicazione. Ecco perché sarebbe interessante proporre da parte vostra un argomento sui meccanismi della comunicazione, i nostri sistemi di percezione e criteri di selezione che tutti noi attuiamo con l’enorme diffondersi della comunicazione moderna (perché se il tema fosse solo prettamente politico forse l’incontro non sarà così facile a parer mio).
Un saluto
Nedo
Emergere è un fine della comunicazione, ma il fine ultimo è essere legittimati a far parte del discorso pubblico.
RispondiEliminaIo vedo troppa fame di legittimazione...sarebbe l'ora di agire, prima di comunicare, e non comunicare per agire...
Se un blog di discussione diviene uno strumento di comunicazione, Nedo, secondo me ha perso il suo fine.
Confrontarsi, discutere, agire, e poi comunicare...sennò che logica c'è?
The coi Latte
Caro "the coi latte" (la fantasia non ha confini),
RispondiEliminaperdonami, ma mio parere, o hai un po’ di confusione in testa o non ho capito quello che vuoi dire. Ma come io cerco di affermare una tesi per la quale è proprio che la “comunicazione politica” (quella tramite i manifesti) che sconta la necessità di legittimazione e quindi usa un proprio linguaggio, mentre i blog potrebbero essere un luogo di discussione e tu mi affibbi un pensiero opposto?? Mi spiace ma non puoi distorcere quello che uno dice a tuo uso e consumo. Gli spazi della comunicazione non sono univoci, e non sono definibili in ambiti prefissati proprio perché abbracciano molti aspetti della vita. Quando tu esprimi un pensiero ad altri cosa fai se non comunicare? Altra cosa è quando la comunicazione si evolve in un quadro organizzato. Questo può essere sociale, pubblicitario, politico e chi più ne ha più ne metta, ma può essere anche semplicemente una discussione od anche un luogo di discussione. Guarda la cosa non è facile a scriverla ed è legittimamente confutabile ma ne potremmo parlare se, per esempio, su questo fenomeno si organizzasse una discussione come ho proposto alla VDM. Non capisco invece sinceramente cosa intendi con il verbo agire riferendomi direttamente a me.
Grazie
Nedo
Mi riferisco al fatto che su questo blog viene fatta, nei commenti di discussione, comunicazione politica, senza che vi siano dietro fatti concreti...
RispondiEliminaNon mi riferivo direttamente a te, ma in generale a chi fa comunicazione politica senza un minimo di confronto.
Un caro saluto inglese e zuccherato,
The coi Latte
in effetti the coi latte tu hai ragione, ma dal tuo precendente commento avevo frainteso anche io.
RispondiEliminaPane vino e zucchero
Rapper italiani che "perepe qua qua, qua qua perepe", Politici italiani che "perepe qua qua, qua qua perepe"
RispondiEliminaFabri Fibra