Rispondo volentieri alla richiesta della redazione di scrivere qualche riga sulla questione delle energie rinnovabili e sul decreto Romani che intende regolamentare questo settore.
Il tema è particolarmente ampio e complesso poiché investe scelte politiche che avranno ripercussioni sullo sviluppo in Italia delle energie rinnovabili e condizioneranno in maniera importante anche ampi settori lavorativi.
Fino ad oggi lo Stato ha incentivato la produzione di energia solare attraverso un contributo erogato tramite GSE ( gestore servizi elettrici) pari a circa 0.4€/KWh. Questo “investimento” da parte dello Stato ha contribuito ad accrescere in pochi anni la quota di energia prodotta da fonti cosiddette “pulite” ma ha dato anche una spinta importante ad un intero settore di mercato.
A Terranuova si trova una della maggiori aziende specializzate nella produzione di inverter per fotovoltaico, POWER-ONE, che tra dipendenti diretti e indotto dà lavoro a circa 1.500 persone. In Toscana i lavoratori del settore sono addirittura oltre 20.000.
Il decreto proposto dal governo prevedendo la fine degli incentivi, in alcuni casi anche con forma retroattiva, rischia di sacrificare pesantemente un settore in pieno sviluppo.
La preoccupazione dei lavoratori e delle aziende del nostro territorio si è manifestata martedì 15 marzo con uno sciopero di 3 ore e con un lungo e partecipato corteo che si è concluso in Piazza della Repubblica a Terranuova.
Erano presenti, oltre a centinaia di lavoratori, tutte le sigle sindacali, in questo caso unite, la RSU di POWER-ONE e i sindaci del Valdarno.
Dalla protesta è scaturita una lettera che le organizzazioni sindacali hanno inviato alla Prefettura di Arezzo, nella quale vengono sottolineate tre questioni fondamentali:
- L’inammissibilità di una revisione retroattiva del periodo di vigenza degli incentivi;
- La necessità di privilegiare i piccoli impianti distribuiti di produttori/consumatori, piuttosto che i grandi impianti che concentrano i flussi finanziari in poche mani;
- L’esigenza di legare gli incentivi al prezzo dell’elettricità e non al valore dei pannelli, in modo tale da abbassare i costi degli impianti.
Questo Decreto mette in crisi non solo le grandi aziende del settore ma anche i cosiddetti “piccoli installatori” (spesso giovani imprenditori di piccole aziende) che hanno creduto in questa nuova forma di energia e che oggi rischiano di vedere i propri investimenti e i propri progetti andare in fumo.
Inutile sottolineare poi il potenziale impatto negativo che il provvedimento avrebbe sul nostro territorio.
Il Valdarno, che trascinato dalla rapida ascesa del fotovoltaico sembrava aver quasi superato la crisi economica, rischia di ricadere in un periodo di forte incertezza.
Indipendentemente dalle disposizioni europee che obbligano l’Italia a raggiungere l’obbiettivo del 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020, credere nelle energie rinnovabili non dovrebbe essere considerato un costo per la collettività ma un investimento. Un investimento realizzato per i nostri figli e per le future generazioni.
Andrea Nocentini
Sig. Nocentini ci spiega meglio i dettagli del decreto?
RispondiEliminaTroppo facile dire: " ....Questo Decreto mette in crisi", "...Il decreto proposto dal governo prevedendo la fine degli incentivi....., rischia di sacrificare pesantemente" ecc ecc.
Non le sembra un bel divario tra il pagare l'energia elettrica circa 0,16 KWh ed erogare contributi per 0,40 KWh?
Forse a noi cittadini ci costa un po' troppo alla fine questa energia, ed un giusto ridimensionamento dei contributi in questo periodo non fa poi così male!!!!!
Rudy
Si pagano ancora tasse indirette sulla benzina per il finanziamento della guerra in libia. Ma non questa, quella degli anni di Mussolini.
RispondiEliminaSe si paga qualcosa per investire sul rinnovabile che da lavoro e sviluppa l'energie rinnovabili meglio. Non tagliano le auto blu e tagliano sulle rinnovabili. Mah...
Premetto che non sono un esperto di fotovoltaici e inverter. Parto da una connsiderazione generale: gli incentivi, qualunque essi siano, non posso durare in eterno. Ma, scendendo nel particolare, si può sicuramente affermare che per "lanciare" un'energia alternativa serve molto tempo (ci sono troppi interessi in gioco). Quello che dovrebbe fare il governo è cercare di reprimere le speculazioni che sono state perpretate nel nome della green energy, non "troncare" di punto in bianco gli incentivi.
RispondiEliminaCome sempre questo governo è fuori luogo, fuori tempo, è....fuori!
Marco b.
Riporto di seguito due post inviati al sito di Beppe Grillo che mi sembrano utili per la discussione e sui quali comunque credo sarebbe preziosa l’ opinione di Andrea.
RispondiEliminaPrimo post (8 marzo 2011)
"Ciao Beppe, in questi giorni è passato, come sempre "molto" sottovoce, un decreto che di fatto ha arrestato lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia. Io sono un operatore del mercato del fotovoltaico e ti dico che c'è un intero settore industriale e sociale che è con il fiato sospeso a causa dell'incertezza mostrata dal nostro Governo. Le notizie sono di fatto poche e confuse; quindi nessuno intende investire, e niente investimenti vuol dire niente lavoro. La scusa che si è trovata è quella di dover fermare una speculazione sui grandi impianti (verissimo, ma forse è una riflessione che andava fatta prima di approvare il decreto "Salva Alcoa") che genera, con le tasche degli italiani, profitti a capitali stranieri. La verità è che così facendo si è colpito il vero tessuto di questo settore, fatto da piccoli e medi investitori e da aziende che generano direttamente o indirettamente lavoro a migliaia di addetti su tutto il territorio nazionale. La verità credo, è che tutta questa storia ha lo scopo di iniziare a trovare fondi per promuovere il nucleare; è triste doverlo ammettere, ma anche in questo settore, in cui ho fortemente creduto e che ho tanto promosso ed elogiato, ero parte del solito meccanismo che aveva il solo scopo di generare profitti ai soliti....... "noti"." Antonio Guerrera
Secondo post (3 febbraio 2011)
RispondiElimina"Caro Beppe,
gli impianti fotovoltaici installati nel mondo nel 2009 sono stati pari a 7,2 GWp (Giga Watt di picco). Gli analisti prevedevano che nel 2010 si sarebbero installati 8,6 GWp, e alla fine sono stati 17,5 GWp. Esplosivo, fantastico! Tanti cari saluti al nucleare! In Italia siamo passati dai 975 MWp (1 GWp = 1.000 MWp) installati nel 2009 a 1.850 MWp nel 2010. Stiamo andando molto bene. La corsa italiana è in parte causata dalla diminuzione di incentivi per chi avesse installato l'impianto dopo il 31/12/2010. Chi gestisce i contributi dichiara però che ci sarebbero altri 4.000 MWp da verificare che rientrerebbero nell'incentivo maggiore. Saremmo passati da 975 MWp del 2009 a quasi 6.000 MWp nel 2010? Difficile pensare veritiero un boom simile. Facile ipotizzare che qualcuno abbia scritto false documentazioni senza aver installato impianti per garantirsi il premio statale più alto e rivendere a nuovi clienti un impianto a condizioni non più ottenibili. Farebbero finta di averlo costruito, in realtà dovrebbero ancora venderlo. Tempo fa hai parlato di mafia dentro all'eolico, mi sembra ovvio che quest'ultima sta "diversificando" i propri investimenti. E' facile verificare perché in quel documento si certifica che l'impianto è perfettamente installato, per cui basta che il GSE (www.gse.it) pubblichi la mappa di dove si trovano questi impianti e potremmo verificare a occhio. Se qualcuno dovesse rispondere cose tipo "privacy" da tutelare, ricordo che gli incentivi vengono da una piccola percentuale delle bollette di tutti gli italiani e si farebbe loro onore dando possibilità di verificare.” Davide M.
Salve a tutti
RispondiEliminaio penso che tutti gli italiani devono essere uniti e combattere contro l'attuale governo che come scritto sopra pensa di dare fine alle rinnovabili per investire sul nucleare (Energia costosa e detenuta con monopolio).
Le energie alternative sono un sistema di liberarci dalle guerre fatte per interessi petroliferi che sono in mano alle lobe e caste che pur di inquinare e prendere soldi sono disposti a tutto.
Mandare a casa questo governo ci salva da tutti i problemi e dalla crisi che stiamo affrontando.
RispondiEliminaIl governo berlusconi deve andarsene via...
Rudy hai ragione, un ridimensionamento è ragionevole e giusto, ma togliere dall'oggi al domani gli incentivi non è corretto.
RispondiEliminaAnche i sindacati nella lettera spedita al prefetto e che io per esigenze di spazio non ho potuto mettere per intero, dichiaravano questo: "Noi non siamo pregiudizialmente contrari alla riduzione degli incentivi per le rinnovabili, e anzi riteniamo che un naturale abbassamento sia nella natura stessa dell'incentivo".
Chiaramente deve essere una cosa graduale.
Parlando di bollette "care", non darei tutta la colpa alle energie rinnovabili , ci sono tasse indirette tipo il CIP 6, che dovrebbe incentivare solo le energie rinnovabili, ma invece finanziamo:
- gli impianti in cogenerazione
- gli impianti che utilizzano calore di risulta, fumi di scarico e altre forme di energia recuperabile in processi e impianti
- gli impianti che usano gli scarti di lavorazione e/o di processi industriali
- gli impianti che utilizzano fonti fossili prodotte solo da giacimenti minori isolati.
in pratica, una quota superiore al 70% dei contributi è stata indirizzata a questi impianti, anzichè a quelli a fonte rinnovabile.
Ti faccio un esempio su cosa paghiamo in bolletta attualmente: (fonte reteclima.it)
"Guardando la relazione dell'Aeeg si scopre che -nel 2009- nucleare, assimilate e interrompibilità alle 120 aziende nazionali sono costate al Paese circa 2,24 miliardi di euro, contro i 2,1 mld di € erogati in contributi alle “vere” rinnovabili (compresi impianti a biomasse ed RSU “termovalorizzati”……..il che non è proprio il massimo se vogliamo parlare di fonti rinnovabili!!!!)"
Quindi si ad un ridimensionamento graduale, no a toglerli totalmente.
Saluti
Tanto ora arriva Nedo Bronzi e ci spiega come va il mondo. Mi domando perchè il suo partito non lo candidi sindaco. Ah, dite perchè in realtà parla parla ma non conta un cazzo?
RispondiEliminaCaro anonimo, ma per chi dovrei contare? Sei solo un cretino provocatore...attento che nei blog si lascia l'ID...e tanto va la gatta al lardo...
RispondiEliminaChiedo scusa se apro una parentesi e torno a un argomento pregresso, ma il dibattito sulla trasparenza del mese scorso mi ha molto interessato e spinto – nei ritagli di tempo e quindi con notevole lentezza – a informarmi meglio. Ho appreso così che dal 1 gennaio scorso vige l’ obbligo dell’ albo pretorio online e che le pubblicazioni in forma cartacea non hanno più effetto di pubblicità legale. Inoltre l’ avvenuta pubblicazione online deve essere attestata con un’ apposita relata. Consultando però il sito del Comune di Terranuova ho constatato che l’ albo pretorio online 2011 contiene solo una pubblicazione di matrimonio. Mi sembra un po’ poco in quasi tre mesi di vigenza della norma. Qualcuno dei consiglieri comunali affezionati del blog mi sa dare chiarimenti?
RispondiEliminaNedo...semmai ci si lascia l'IP...Sei un tuttologo che tutto un sa... :D
RispondiEliminaCerto un capisco il perchè la gente dia fiato alla bocca. I commento di questo anonimo proprio un c'entrava nulla. Anche se la penso come lui...
The coi Latte
Guardate, se ho detto ID , volevo dire proprio ID perché la Polizia Postale mi ha detto che si procede per gradi. L’IP è formato, mi è stato riferito, da due parti che si chiamano ID di rete e ID di Host. Nella vita bisogna studiare cari ragazzi, sempre, e non fermarsi alla scuola tipo Gelmini. Se si cresce culturalmente e si è informarti, si raggiungono anche mete inaspettate, come quelle di presidiare enti Ispettivi che colloquiano giornalmente con i massimi vertici della magistratura indigativa…con buona pace di tutti gli esperti di Internet.
RispondiEliminaComunque quest’ultimi interventi sono coglionate, lo spazio va lasciato al tema proposto da Andrea Nocentini ed alle discussioni pertinenti infinitamente più importante ed interessanti dei bassi tentativi di distrazione altrui.
RispondiEliminaCiao
Nedo
ha ragione Nedo Bronzi.
RispondiEliminaPur condividendo quanti pensano che gli incentivi non sono eterni e quindi per loro natura dovrenno terminare, quello che più lascia sgominti dell'intera vicenda è lo stato di totale incertezza che appare dopo tale operazione. Investire o no? soldi, formazione, risorse umane che fare? roba da dilettanti se non fosse che forse c'è dietro altro. come non pensare che si voglia tutelare chi invetse in altre fonti?????
Ciao, Pane vino e zucchero!
Ma al momento la situazione della Power One com'è? Critica? Sarebbe un problema grosso per il valdarno.
RispondiEliminatratto da nonsprecare.it
RispondiElimina«Più presto la Germania uscirà dal nucleare meglio sarà». Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel, a Francoforte. La Germania è l’unica tra le maggiori nazioni del mondo ad essere determinata ad abbandonare l’energia nucleare per i rischi correlati a questa tecnologia. La maggiore economia europea sta stanziando miliardi di euro per usare le fonti rinnovabili in modo da soddisfare i suoi bisogni. Era programmato che la transizione avvenisse per gradi nei prossimi 25 anni, ma il disastro alla centrale di Fukushima ha accelerato il processo.
Il cancelliere Angela Merkel ha detto che la «catastrofe di apocalittiche dimensioni» ha irrimediabilmente segnato l’inizio di una nuova era. La decisione di Berlino di spegnere temporaneamente 7 dei suoi 17 reattori per controlli di sicurezza fornisce un’idea di cosa cambierà per un Paese industrializzato quando, rinunciando al nucleare, si perde un quarto dell’energia a propria disposizione.
La discussione langue...
RispondiEliminaForse Nedo Bronzi ha fatto arrestare tutti?
(ma la polizia postale non dovrebbe perseguire truffatori e pedofili, piuttosto che stare dietro alle prese di culo sui blog? Mah...)
Ma non diciamolo neanche per scherzo…sono d’accordo con te anonimo delle 21:08 sulle coglionate come le ho gia chiamate in precedenza. Mi spiace che per un problema così grande e drammatico come la possibile perdita di lavoro non si senta la coscienza di esprimere un proprio parere…probabilmente ahimé fa più “ascolto” la provocazione fine a se stessa. Mah...??!!
RispondiEliminaSiamo d'accordo Nedo, intendevo che mi sembrava strano no discutere della Powerone e che tirare in ballo la polizia postale per cosi poco mi sembrava fuori luogo. Ma in effetti gli anonimi burloni si sono volatilizzati. Meglio.
RispondiEliminaLatte Macchiato