Nella rubrica “Parlano di noi” del portale del comune di Terranuova si trovano diversi articoli interessanti, molti dei quali riguardano la discarica di Podere Rota. Provo a riassumerne il contenuto per provare a discutere insieme di tutti i problemi e i disagi che ne sono/sarebbero connessi.
Tutto sembra rimasto a qualche mese fa: la questione “cattivi odori” infatti non si è ancora conclusa e la procedura di valutazione di impatto ambientale rimane sospesa dalla scorsa estate perché le analisi effettuate fino ad oggi non paiono esaustive.
Tutto sembra rimasto a qualche mese fa: la questione “cattivi odori” infatti non si è ancora conclusa e la procedura di valutazione di impatto ambientale rimane sospesa dalla scorsa estate perché le analisi effettuate fino ad oggi non paiono esaustive.
Insomma, se l’ampliamento della discarica si farà o no ancora non è dato sapere. Quello che sappiamo è che si stanno cercando “urgentemente” volontari per il monitoraggio dei cattivi odori, un centinaio di volontari che per tre mesi mettono le proprie capacità olfattive a servizio della comunità.
Ma le perplessità su un’analisi fatta “a naso” si sommano a questioni, se possibile, ancora più urgenti. Il Presidente della Regione Rossi infatti, pochi giorni fa, ha aperto alla possibilità di accogliere nelle discariche toscane (tra cui rientra, chiaramente, anche Podere Rota) i rifiuti che invadono Napoli, come già successo qualche anno fa. “Solidarietà a Napoli e non al Governo” dice il Presidente.
“No grazie, siamo pieni” hanno risposto i sindaci del valdarno. E il Sindaco di Terranuova ha ribadito il concetto che con la situazione attuale della nostra discarica non sarebbe possibile accogliere la “monnezza” campana. Anzi, dal 2011 non arriveranno più neanche rifiuti da Firenze, anche perché, se non ci fosse ampliamento, la “vita” della discarica di Podere Rota sarebbe veramente agli sgoccioli. Poco più di un anno e il “vaso” sarà colmo.
Francesco N.
Povera Italia, come sei ridotta, il prete zoppo e la campana rotta...
RispondiEliminaManco a farlo apposta stamani in paese c'è un puzzo di discarica non ci si sta. Ma che è successo?
RispondiEliminaLa discarica un altro giorno, oggi un pensiero di solidarietà agli studenti.
RispondiEliminaBerlinguer, Moratti e Gelmini hanno dimostrato che al peggio, purtroppo, non c’è fine.
Un bravo al rettore di Firenze, che, riconoscendo la necessità di una profonda riforma ma non di questa riforma, ha messo a nudo le menzogne del ministro.
Sono d'accordo con Silvio, i rifiuti di Napoli sono un problema ma oggi tutta l'talia sta vivendo il dramma di una scuola e di un università che non ci sarà più o meglio ci sarà solo per chi se lo può permettere.... spero di poter inviare presto un articolo alla redazione con i contenuti essenziali della riforma, intanto un plauso al rettore Tesi !!! Bravo !!!!
RispondiEliminaLeonardo Migliorini
Condivido in pieno quanto detto da Silvio Cazzante e Leonardo Migliorini, infinita solidarietà per gli studenti, i professori e i ricercatori in lotta per il loro ed il nostro futuro.
RispondiEliminaNedo Bronzi
Chi se lo può permettere...ovvero chi studia ed è meritevole.
RispondiEliminaMa tanto per finire l'università occorre starci 10 anni vero? ...e magari essere alla soglia dei 30 e non essersi ancora laureati...
Cari signori della sinistra, parlate della discarica, almeno potete usare meno slogan beceri...
PRIMA PARTE
RispondiEliminaLa questione rifiuti. Se ho capito bene, 4.500 tonnellate dell’ immondizia di Napoli dovrebbero essere conferite, più o meno in un mese, nelle discariche regionali della Toscana, localizzate a Peccioli, Terranuova Bracciolini e Rosignano. Terranuova però si trova nella situazione di difficoltà descritta da Francesco e il Sindaco esclude ogni ipotesi di accoglimento dei rifiuti campani. Per contro Renzo Macelloni, presidente della Belvedere spa che gestisce la discarica di Peccioli, dichiara: “Noi siamo pronti a fare la nostra parte se la Regione ce lo chiederà. [...] Non sarebbe un problema accogliere un terzo di tutto il quantitativo toscano, visto che le 1.500 tonnellate che potremmo ricevere nell’ arco di un mese rappresentano l’ equivalente dei rifiuti scaricati in un giorno. La nostra discarica ha ancora una capienza di 2 milioni di tonnellate, ma stiamo lavorando per raddoppiare la nostra capacità” (Il Tirreno, 21.11.2010).
SECONDA PARTE
RispondiEliminaLe macroscopiche differenze fra le vicende di Terranuova e di Peccioli mi colpiscono da anni, tanto che in una discussione alla fine dello scorso mese di luglio le ho proposte ai lettori del blog, accompagnandole con alcune domande. L’ esito è stato fantozziano: il confronto fra le due realtà non ha suscitato reazioni, le domande sono rimaste senza risposta e la settimana successiva un frequentatore di questo spazio virtuale – incidentalmente anche notabile del Partito – mi ha replicato che il blog non è luogo per interrogativi come quelli che io avevo formulato.
Vedere ora che Terranuova e il Valdarno rispondono ‘no’, mentre Peccioli dice ‘sì’, facendo una gran figura e per di più preparandosi a contabilizzare un notevole guadagno extra, tutto questo mi induce a riproporre la questione. E a chiedermi pure: non sarà che il successo di Peccioli dipende dal fatto che il capitale della Belvedere spa è detenuto al 53% dal Comune e per il 47% è nelle mani di un azionariato diffuso, senza la presenza di soci privati come invece è nel caso di Terranuova?
TERZA PARTE
RispondiEliminaGiuseppe De Rita ha scritto che a Peccioli il Comune “non si è fermato a una politica di ‘job creation’ tradizionale con le assunzioni pubbliche, ma ha innescato un meccanismo di creazione di ricchezza attraverso una cultura di impresa, quasi da ‘public company’ comunitaria”. Perché tutto questo non è avvenuto a Terranuova?
Silvio Cazzante
cfhiedetelo al Pasquini .... e al quaschi che allra era il suo vicesindaco , o forse gli animatori di questo blog sono per cosi dire di parte
RispondiEliminaQuello che mi interessa è approfondire la questione. Tant’ è che le mie domande non hanno un destinatario in particolare ma sono rivolte a chiunque, a vario titolo, sia in grado di portare elementi di chiarezza e di conoscenza. Mi immagino che interlocutori privilegiati possano essere i due sindaci che nel frattempo si sono avvicendati, Pasquini e Amerighi, così come coloro che si sono succeduti nella carica di presidente della società (il primo dei quali, se ricordo bene, nominato da Pasquini e confermato da Amerighi), o anche nel ruolo di amministratore delegato. Certamente Pasquini è uno di quelli che con particolare cognizione potrebbe dirci se CSA doveva essere costituita necessariamente così come è avvenuto o se invece si davano delle alternative di ‘assemblaggio’. Ma non mi stupirei neanche se ulteriori e più precisi elementi di risposta dovessero essere cercati in sinistra d’ Arno o addirittura oltre l’ Appennino. E comunque, per rasserenare Anonimo sull’ assenza di pregiudizi e/o di giudizi di parte, non è scritto da nessuna parte che il contesto in cui le vicende si sono svolte debba essere negativo.
RispondiEliminaLa realtà è più semplice delle dietrologie: non so come stiano veramente le cose, mi piacerebbe saperlo e mi piacerebbe che ciascuno lo potesse sapere. Conoscere per deliberare, come deve essere in politica.
Certo, osservo poi che quando si prova a parlare della discarica cala il silenzio. Ma forse dipende dal fatto che in questi giorni di freddo e pioggia si preferisce stare in casa piuttosto che scendere nella piazza del blog.
Silvio Cazzante
Se fra le cinque discussioni di novembre dovessi scegliere il ‘post del mese’ voterei per Andrea. Ha unito in modo geniale indignazione civica e ironia. E pazienza se militanti sussiegosi gli daranno di qualunquista.
RispondiEliminadove è il post di andrea cui fa riferimento silvio?? EF
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