martedì 8 novembre 2011

Perché l'asse Lega-PdL rimane forte e il PD vuole evitare le elezioni


Tutti danno ormai per conclusa l’esperienza del IV° Governo Berlusconi.
La novità è che questa volta a dare il benservito al Cavaliere non sono stati degli alleati infedeli, come accaduto in passato sia ai governi di centrosinistra che a quelli di centrodestra. Il colpo letale è stato inferto dai mercati finanziari.
Politicamente la maggioranza stava reggendo. Seppur con qualche accenno di mal di pancia di troppo.
Nonostante un’imbarazzante assenza di risposte ai bisogni di un paese messo in ginocchio dalla crisi economica la fiducia a questo Governo non è quasi mai mancata, almeno quella parlamentare.
Ai mercati però non si risponde con una battuta sui ristoranti sempre pieni. Si può anche raccontar favole ma se non ci credono il debito aumenta e i nodi vengono al pettine. Qualcuno allora vacilla (la Carlucci?!? – ma in che mani ci hanno messo?!?) e minaccia di passare dall’altra parte, dove magari promettono una ricandidatura sicura al giro di giostra successivo.

Berlusconi desidera comunque un epilogo teatrale e dichiara di voler guardare negli occhi i traditori della corona. “Se cadrò, cadrò sfiduciato in aula”. Potrebbe apparire fuori luogo l’atteggiamento di un re tanto attaccato al suo trono. Ma non è così; Berlusconi pensa già al domani. L’immagine di chi abbandona con la coda fra le gambe sotto le risatine franco-tedesche diventerebbe un’icona perdente agli occhi degli elettori e lui è un vincente. Chi avrà lasciato l’Italia in mano ad un governo di emergenza nazionale, magari composto da ex fascisti ed ex comunisti che si tengono a braccetto, non sarà Silvio Berlusconi.
All’Ego e alle capacità sceniche berlusconiane siamo comunque abituati.
Pochi si aspettavano però una linea di fedeltà assoluta al capo come quella tracciata da Bossi. in questi ultimi mesi Se si considera che chi vota Lega non ama affatto Berlusconi e questo atteggiamento rischia anche di far perdere l'egemonia elettorale sul nord il comportamento del Carroccio è quasi sorprendente.

Ma allora perché Bossi non abbandona il premier?
Semplicemente perché, in questo momento, restare attaccati al PDL è la strategia più produttiva. Bossi sa che un equilibrio migliore di quello che si è venuto a creare dopo la diaspora di FLI non potrebbe mai uscire da nessun’altra alleanza frutto di nuove elezioni. Oggi la Lega è decisiva dentro al governo. Ma soprattutto se tradisse Berlusconi rimarrebbe tagliata fuori da qualsiasi gioco delle alleanze. Ed almeno con questa legge elettorale se non ti allei con qualcuno non sei nessuno. 
Gianfranco Fini infatti, nonostante sia ideologicamente più a destra di Lega e PdL ha scavalcato i suoi ex alleati e si è piazzato al centro, accanto a Casini e Rutelli. Il buon Gianfranco non è diventato improvvisamente moderato, sa bene che con il 2,5% o stai al centro o sparisci. La Lega rimane, a conti fatti, tagliata fuori da qualsiasi alleanza che non sia con B. e, di conseguenza, non può far altro che rimanere al capezzale del capo anche per preservarsi un futuro ancora al suo fianco, almeno finché ci sarà questa legge elettorale.

Se oggi avessimo un proporzionale secco (o anche un maggioritario con collegi uninominali) Bossi avrebbe già alzato il dito medio anche all’amico Silvio.

Seconda mossa di Berlusconi: invocherà elezioni subito cogliendo impreparato un PD che, al contrario, preferirebbe un governo di emergenza che affronti la crisi e modifichi la legge elettorale prima di tornare alle urne. Di modifiche, al PD, ne basterebbero poche…
Chi pensa che il Partito Democratico abbia tutta questa voglia di cambiare la legge elettorale perché è una legge che priva l’elettore di scegliere i propri rappresentanti in parlamento ha forse preso una tangente sbagliata. Al PD, come a tutti gli altri partiti, il fatto di scegliersi i propri candidati piace eccome (Legge elettorale della regione toscana docet!) .Il Partito di Bersani vuole cambiare il cosiddetto “porcellum” solo perché con questa legge elettorale rischierebbe di avere la maggioranza solo in una delle due camere (che ovviamente è un difetto enorme e ridicolo per la legge elettorale di una paese dal bipolarismo perfetto).
Inoltre il PD sarebbe impreparato. Per acquistare forza e legittimazione avrebbe bisogno delle primarie, elemento fondante della sua identità ma il tempo, fosse anche per “rottamare”, non ci sarebbe. E ancora non appare chiara neanche quale potrebbe essere la strategia delle alleanze.
Insomma, mentre gli avversari hanno già pronta la formazione da mandare in campo l’opposizione non ha neanche scelto l’allenatore.
Questo è il motivo per cui Berlusconi invocherà le elezioni immediate di fronte a Napolitano: per giocare d’anticipo. E perché è più preparato degli altri, nonostante il suo fallimento.

Ma, piaccia a meno a Berlusconi, la nostra Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica, prima di indire nuove elezioni, si accerti dell’esistenza di possibili maggioranze nelle due camere. A patto, chiaramente, che una fetta della maggioranza accetti una fase transitoria di questo tipo alle elezioni non ci andremo subito.
I dubbi di chi si domanda come sia possibile ipotizzare una maggioranza tecnica che va da Vendola a Fini?” si fugano velocemente: Sinistra e Libertà al momento non è in parlamento. Il problema non si porrebbe. La possibilità di vedere Fini con Vendola non c’è.  Quello di un governo tecnico sostenuto da larghe o larghissime intese che traghetti l’Italia fuori dalla crisi e a nuove elezioni invece sì… e rimane uno scenario del tutto plausibile.
Francesco N.

P.S.  Ultim'ora: Bossi chiede "un passo laterale" al premier. ipotizzando un governo Afano. Il concetto espresso nel post appena pubblicato non cambia: l'asse Lega-PdL rimane salda con un PD che chiede un governo tecnico guidato da Mario Monti.

21 commenti:

  1. AGGIORNAMENTO per la discussione

    A non votare il rendiconto sono stati Roberto Antonione, Santo Versace, Giustina Destro, Calogero Mannino, Francesco Stagno D'Alcontres, Gianfranco Pittelli, Luciano Sardelli, Gennaro Malgeri, Fabio Gava, Franco Stradella e Alfonso Papa (agli arresti domiciliari). Tutti del PdL.

    Berlusconi in un foglietto per gli appunti subito dopo il voto ha scritto: 8 traditori - elezioni - dimissioni.

    "Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l'urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l'approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea". È quanto si legge nella nota diffusa dal Quirinale dopo l'incontro tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il premier Silvio Berlusconi. "Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione", conclude la nota.

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  2. Paolo smetti di fare post anonimi, e risparmiare sempre Lucia....
    Luca Trabucco

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  3. Ma quali nodi vengono al pettine, ma che analisi fate, i nodi al pettine sono quelli dei tradotori e irresponsabili che presi dal timore abbandonano la nave.

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  4. Secondo tutto il mondo Berlusconi non è capace di governare ed è causa non della crisi, ma del suo aggravarsi. NON HA FATTO NULLA!!!! HA FINTO E CONTINUA A FINGERE CHE LA CRISI NON C'È. DICE CHE IN ITALIA SI STA BENE... LUI STA BENE SENZA DUBBIO. IO E MOLTI ALTRI NO.
    Mentre Berlusconi si fa i cazzi suoi la gente normale perde il lavoro. E Berlusconi è responsabile o no?

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  5. una cosa solo...solo per la questione dei ristoranti avrebbe meritato la sfiducia, altro che traditori, una medaglia al valor civile. io è 10 anni che non vado a votare. ci vada chi vuola a me hanno rotto

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  6. Ieri da Santoro FIni ha detto la stessa cosa che avete scritto voi che è folle votare con questa Legge elettorale e che Bossi va alla ricerca della verginità perduta.

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  7. Caro Anonimo, possibile che qualsiasi sia la discussione settimanale proposta il tuo intervento abbia sempre lo stesso contenuto?
    Nonostante ritenga anche io quella di Lucacci Francalanci e Trabucco un rilevante avvenimeto politico di livello locale (alla quale, a suo tempo, abbiamo dedicato spazio anche su questo blog) non mi sembra necessario tirarlo fuori settimanalmente.
    Il rancore che hai nei loro confronti fattelo passare in altro modo. O magari comunicaglielo e chiarisciti di persona, ma ti prego di farla finita con questi post sempre dal medesimo contenuto. Nonostante tu possa legittimamente pensare che siamo tutti parecchio duri di capo ti assicuro che la tua posizione l'abbiamo capita! Te quelli di Terranuova per le libertà non li digerisci. Bene. Se permetti questa settimana vorremmo parlare di altro. Possiamo?

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  8. Cari gestori del blog penso sinceramente che siamo di fronte ad un avvenimento epocale per il nostro paese. Non sono un tatticista, e in genere mi disinteresso di politca, vado a votare e decido solo pochi minuti prima del voto a chi dare la fiducia, ma ritengo che un governo tecnico a guida Monti quantomeno avrebbe il merito di risollevare la fiducia internazionale nei nostri confronti. L'Italia di mister B è stata nelle mani di molti, forse anche dei banchieri e il risultato qual'è stato? Mi sembra che Monti si auspicato non solo dai banchieri ma dalla totalità delle forze sociali in campo. Altri giochini sono difficili da capire. La dichiarazione di La Russa di questa sera su monti "entra papa ed esce cardinale" mi sembra veramente una battuta del ca..o e veramente fuori luogo, forse questa gente a forza di praticare lo zoppo ha imparato a zoppicare?

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  9. Mi riferisco solo ad Anonimo;
    Mi parli di banchieri e di forze sociali che bramano di avere MONTI!come PdConsiglio, ma lo sai che MONTI lavora per G&Sachs, che è la Banca responabile, o meglio, tra le maggior responsabili della crisi fin dal 2008.
    Per quanto riguarda LA RUSSA,se si avvera la profezia dei MAYA,spero che si estingua tutta la sua protorazza e simili.
    Il Fascista buono è quello morto e sepolto!

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  10. Dimenticavo! mi sembra da bambini nascondersi, intendo dire che un nickname anche banale Ti renderebbe più autorevole.
    Avvisa quando cambi!

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  11. Ma uno che parla con gli slogan degli anni 70 viene a dare lezioni di autorevolezza? Per me se ti trovi un fascista davanti, ma non un Larussa, ma uno di casapound o uno da curva te la fai nei pantaloni.

    L'imbecille buono è l'imbecille zitto.

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  12. Caro Giorgio Napolitano

    La posso chiamare così? Mi sento di farlo perché Lei è stato un faro in questi ultimi mesi. L'unica ancora salda a cui il traballante vascello Italia si è potuto ancorare. In un porto, forse meglio un molo, fatto di infiniti piloni tarlati e non solo di salsedine, lei signor Presidente è stato un ancoraggio prezioso, una roccia alla quale avvolgere la cima di una nave squassata da onde paurose e devastanti.

    Grazie signor Presidente del suo ruolo illuminato e illuminante, del suo arbitraggio imparziale e salomonico, grazie per essere stato riferimento di cittadini disorientati e impauriti e unico interlocutore per gli altri cittadini del mondo, nauseati a volte, del nostro mare perennemente agitato.

    La ringrazio anche per la strada che ora vorrà scegliere, convinto come sono che ancora una volta il suo giudizio sarà imparziale e che indicherà ancora la rotta migliore e più sicura, indicherà la svolta della politica necessaria, come lei stesso dice, per “riguadagnare credibilità e fiducia come paese, così da uscire innanzitutto da una stretta molto pericolosa sui titoli del nostro debito pubblico sui mercato finanziari e sulle condizioni dei nostri istituti di credito”, che molto presto potrebbero avere “ricadute sull’attività economica e sull’occupazione”, dando loro il colpo di grazia.

    Le parlo da cittadino comune, sig. Presidente, ma da cittadino come migliaia di altri che hanno visto la politica dei partiti, tutti, in questi ultimi tempi richiudersi a riccio allontanandosi dalla gente, dal paese reale, dai loro problemi. Una sorta di incomunicabilità si è stabilita fra la politica ed il paese deteriorando qualsiasi rappresentatività che dovrebbe derivare dal voto. I cittadini non si sentono rappresentati, si sentono defraudati di quella delega che hanno dato agli eletti. La Costituzione però attribuisce ai cittadini anche due strumenti di democrazia diretta. La Costituzione, quella alta Carta, che lei ha sempre difeso da qualsiasi arrembaggio ed attacco piratesco, prevede due alti istituti: il Referendum e L'iniziativa di legge popolare.

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  13. Il sottoscritto, signor Presidente, si è fatto promotore di un gruppo che tenta di ricorrere al secondo dei due strumenti democratici. Non avendo né organizzazione, né partiti, né movimenti alle spalle è ricorso alla rete, ad internet, un mezzo incredibile di diffusione delle idee, uno strumento di democrazia reale, lo stesso che ha contribuito alla primavera araba e all'impegno referendario. Era l'unica possibilità per un cittadino anonimo di coagulare intorno alla sua proposta un numero considerevole di persone, e tutte libere da tende di appartenenza, un gruppo trasversale e oltre i partiti tradizionali. Il gruppo si è costituito su un social network e al momento conta oltre trentamila iscritti. La nostra proposta, la nostra legge prevede un adeguamento degli stipendi, degli emolumenti e delle indennità degli eletti del nostro paese alla media europea, tenuto conto del costo della vita e del potere di acquisto.. Non è stato facile attivare l'istituto della Proposta di legge di iniziativa popolare per chi come noi è tutt'altro che professionista della politica, ma siamo riusciti ad avere un verbale di deposito della nostra legge in Corte Suprema di Cassazione e il 29 settembre 2011 abbiamo avuto la pubblicazione della nostra legge in Gazzetta Ufficiale. Ora, sig. Presidente abbiamo i moduli per la raccolta delle firme in tutte le più grandi città d'Italia e anche in numerosissimi piccoli centri. Abbiamo avuto attacchi di ogni sorta, ci hanno accusati di professionisti dell'antipolitica, di populismo, di qualunquismo, come se ricorrere ad uno strumento previsto dalla Costituzione possa essere considerato antipolitica. La nostra invece è una battaglia politica, politica con la P maiuscola, Politica in senso Aristotelico, quella della Polis che si contrappone alla Pars, una Politica della e per la comunità tutta. Pur appartenendo alla Chora, od all'Asty, od all'Acropoli, pur avendo appartenenze diverse la nostra lotta è solo per la Polis nel suo complesso.

    Il 29 marzo prossimo sig. Presidente consegneremo le nostre firme alla Camera dei deputati e sarà la prima volta nella storia repubblicana che un gruppo di cittadini che non ha alle spalle nessuna organizzazione, presenterà una legge al Parlamento secondo i criteri e le modalità previste dalla Costituzione. La ringrazio della sua attenzione sig. Presidente e mi permetta di farle gli auguri per l'arduo compito che si trova ad affrontare.

    Cordiali saluti

    Mario Rigli
    promotore del gruppo NTRP e della proposta di legge di iniziativa popolare.

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  14. In salita, molto

    La strada è accidentata e per percorrerla non si devono fare errori. Il governo Monti può nascere e vivere solo grazie a «patti chiari». Bisogna dire tutta la verità e agire di conseguenza. Nelle situazioni di emergenza si ricorre a soluzioni di emergenza. Tale sarà, se nascerà, il governo Monti. Sarà un governo del Presidente e non un governo tecnico come assurdamente si continua a dire. I tecnici esistono, i governi tecnici no. Formalmente non c'è differenza fra un governo del Presidente e un normale governo parlamentare: anche il primo deve avere la fiducia del Parlamento salvando così le forme. La differenza è di sostanza: l'emergenza sposta, per un tempo che si intende (e si spera) limitatissimo, dal Parlamento alla presidenza della Repubblica il potere sovrano. In passato ne abbiamo già fatto esperienza. Fu il caso del governo Ciampi del 1993: il Parlamento era nel marasma per le inchieste sulla corruzione e il potere sovrano si trasferì, di fatto, nelle mani del presidente della Repubblica.

    Data la sua eccezionalità la soluzione adottata deve avere un chiaro limite temporale: i pochi mesi che servono per fare le cose necessarie (gli incisivi interventi da sempre promessi e mai attuati) al fine di rimettere in sicurezza il Paese. Dopo di che, il governo si dimette e la parola passa agli elettori.

    Il secondo errore da evitare è quello delle mezze misure: si fa un governo del Presidente ma, contemporaneamente, se ne contratta la composizione con i partiti. Il «toto-ministri» e l'emergenza non sono compatibili. Il presidente della Repubblica e Monti devono stabilire loro, autonomamente, la lista dei ministri scegliendoli fuori dai partiti, avendo cura di scartare quelle personalità che per la loro caratura politica potrebbero dare un segno, «di destra» o «di sinistra», al governo mettendo così qualche forza parlamentare in difficoltà. Ai partiti si deve chiedere un temporaneo sostegno esterno e nient'altro.

    Un altro errore da evitare (è il problema più delicato) riguarda la navigazione dell'esecutivo. Con i suoi provvedimenti, il governo Monti non dovrà dare l'impressione di penalizzare sistematicamente gli elettori di una parte rispetto a quelli dell'altra, mettendo così in una situazione insostenibile qualcuna delle forze che lo appoggiano. Qui conterà soprattutto la grande esperienza politica di Napolitano.

    Né si potrà permettere che il governo diventi la copertura di giochi che hanno finalità diverse da quelle di fronteggiare l'emergenza: se diventasse l'alibi che alcuni cercano per togliere definitivamente di mezzo il bipolarismo, le forze che il bipolarismo difendono avrebbero il diritto, e forse il dovere, di far saltare il banco.

    Da ultimo, occorrerà molto rispetto per i travagli dei partiti poiché essi sono chiamati in questa fase ad accettare lo scomodo ruolo dei comprimari. È insopportabile l'ipocrisia di chi parla con deferenza della democrazia ma poi mostra disprezzo per i politici alle prese con la questione del consenso. È il mestiere dei politici preoccuparsene.

    I governi del Presidente sono forzature del sistema costituzionale giustificate da situazioni eccezionali. Come quella che stiamo vivendo. Poi però la parentesi va chiusa e si deve tornare a quelle rispettabilissime e difficilissime attività che consistono nell'organizzazione del consenso e nella «caccia ai voti»: la democrazia, appunto.

    Angelo Panebianco
    Corriere della sera 13 novembre 2011

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  15. LE ELEZIONI DEL TITANIC

    Le elezioni in questo momento, con questa legge elettorale, sarebbero una sciagura. Monti non è stato eletto da nessuno. E' stato nominato da Napolitano. Il Parlamento a sua volta non è stato eletto da nessuno. E' figlio di una legge elettorale incostituzionale. Il Parlamento è stato nominato dai segretari di partito. Napolitano è stato eletto dalle camere riunite elette da nessuno. Napolitano è stato quindi nominato dai nominati. Questa è la situazione che può essere modificata solo da una nuova legge elettorale. La proposta di legge popolare "Parlamento Pulito" giace ancora, dopo più di quattro anni, in Commissione Affari Costituzionali, sarebbe sufficiente applicarla prima delle elezioni per ripulire Camera e Senato. Nessuno ne parla, nessun partito la vuole.
    Le elezioni con un periodo di almeno quattro mesi di non governo prima del voto equivalgono a dichiarare default. Chi le vuole lo sa, ma se ne frega. Una lista di nominati e un pugno di poltrone valgono più di una messa. Assicurano la sopravvivenza politica a partiti in decomposizione che ci dovremmo "democraticamente" tenere per altri cinque anni. Per quel che vale scriverò una lettera aperta a Monti e gli proporrò un incontro per chiedergli di mettere all'ordine del giorno la riforma elettorale firmata da 350.000 cittadini e le proposte di tagli a costo zero emerse dal sondaggio del blog.
    Chi grida alle elezioni è come un comandante di una nave che di fronte all'iceberg fugge con le scialuppe di salvataggio. Non sono praticabili. Affosserebbero le classi più deboli. Lo spread con il Bund schizzerebbe a 1.000 e l'interesse sui titoli di Stato eguaglierebbe quello greco. Un tanto peggio per i cittadini, tanto meglio per i partiti. L'Argentina sembrerebbe una passeggiata. Monti non è la soluzione, qualcuno da accettare turandosi il naso, come diceva Montanelli per la Democrazia Cristiana. E' figlio del suo ambiente, amico di banchieri, frequentatore dei salotti buoni. Un liberista che è rimasto a guardare lo sfascio economico senza mai esporsi troppo contro il Sistema. L'unica alternativa a Monti, in un Paese dove le elezioni sono palesemente anti democratiche, è la rivoluzione. Ma l'Italia non ha oggi la consapevolezza, né la forza per attuarla. Il Sistema va scardinato dall'interno. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

    Beppe Grillo www.beppegrillo.it 12 novembre 2011

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  16. io il sig. berlusca non l'ho mai votato, ma sinceramente non ho capito che cosa ci sia da festeggiare in Italia oggi. se qualcuno me lo può spiegare...

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  17. Ma chi è questo anonimo? perchè non si firma?

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  18. Lettera al presidente incaricato (probabilmente) del Consiglio



    Caro Mario Monti

    Posso chiamarti così, in questa maniera informale?

    Sono lieto della scelta che il presidente Napolitano farà. Quando riceverai questa lettera e se avrai la pazienza di leggerla, probabilmente avrà già fatto.

    Sono contento della scelta del nostro presidente dicevo, ho scritto anche a lui una lettera che ti allego in copia.

    Sai Mario mi piace molto il tuo nome , ma in questo non sono molto obiettivo e non solo perché cosi si chiama anche il presidente della Banca Europea, non solo perché Mario anzi, super Mario è un eroe dei giochi per computer, quante volte ho giocato con mio figlio!! ma forse anche per il fatto che anche io mi chiamo Mario, senza essere per altro super, ma molto normale. Ma sono contento lo stesso. Io no ho frequentato la Bocconi, soltanto l'umile facoltà di Firenze, villa Favard.

    So che avrai decine e decine di problemi da risolvere, so che dovrai decidere di pensioni e di patrimoniali, ma tu sei ora un padre della patria come il tuo ruolo di Senatore a vita indica. Ci aspettiamo molto da te, Mario.

    Tu sai quello che sto facendo dalla lettera che ho inviato al presidente della Repubblica e che leggi in copia, ma al momento del tuo insediamento, quando giurerai sulla Costituzione ricordati che subito dopo puoi fare una grande cosa, da economista e da Padre della Patria.

    Un mio corregionale qualche giorno fa ha fatto una proposta, quella far comprare il debito nazionale dai cittadini per non sottoporli a cinesi, indiani, brasiliani che probabilmente compreranno i nostri titoli.

    Una proposta proposta singolare, forse estemporanea, ma non senza fondamento.

    Il rendimento attualmente è altissimo, quindi anche un buonissimo investimento per chi pensa, come me , che il nostro stato non rischia il default, almeno per ora. Il problema è che chiedere a chi non riesce a pagare le bollette o l'affitto, di investire in BOT o CCT è un po' arduo. Non credi che la proposta del mio corregionale possa essere aggiustata un po? Alemanno e Storace, hanno fatto riflessioni sul tema, per la verità molto parziali, ma devo dirti la verità? Mi dispiace che certe riflessioni siano arrivate da persone con cui non ho nessuna affinità, né politica né ideale. I “miei”, si fa per dire, se ne sono sbattuti.

    Allora io ti chiedo: siccome la proposta che faremo in parlamento e che leggi nella lettera a Napolitano, è una cosa abbastanza lontana nel tempo, cosa ne dici di fare un decreto legge, subito, nella tua prima manovra in cui si dice che : per una anno gli stipendi dei deputati, dei senatori, dei governatori delle regioni, dei sindaci, dei presidenti delle provincie e di tutte le figure assimilabili saranno pagati in titoli di stato?

    Si offrirebbe a loro un grande investimento, un grande rendimento; bollette ed affitto, siamo certi, li possono pagare, a differenza di noi comuni mortali, con altri introiti. Solo un anno. I cittadini comuni vedendo un simile esempio di attaccamento, di dedizione e di fiducia li seguiranno, per quanto possono nel loro comportamento.

    Non si risolveranno i problemi di macroeconomia, ma quale esaltante esempio di moralità, uscirebbe da una cosa del genere.

    Fammi sapere Mario, se questa idea può andare.



    Mario Rigli.

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  19. Chiedo umilmente agli amministratori di non pubblicare materiale che non sia firmato. Grazie non è un degno spettacolo.
    Mario Rigli

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  20. Ci scusiamo solo per aver tardato nel togliere alcuni post che niente hanno a che fare con la discussione di questa settimana.
    ... come sempre alcuni non hanno capito che cos'è questo blog.
    Copiamo ed incolliamo un post di alcune settimane fa (non è la rima volta, purtroppo.)

    Sono appena stati eliminati tutti quei commenti che andavano fuori dal tema di discussione proposto e soprattutto andavano fuori dai canoni della correttezza del confronto che è presupposto fondamentale all'esistenza stessa di questo blog.
    Venendo meno il rispetto per gli altri viene meno il senso di mantenere pubblicato il commento.
    Agli amministratori di questo blog non interessano né le offese né le ripicche. Se ci sono idee e proposte scrivete, anche da anonimi. Ma se qualcuno pensa che questo possa diventare il pulpito buono per qualsiasi bischerata che passa per il capo si sbaglia. La possibilità di creare un blog dove l'offesa è completamente libera ce l'avete. Blogspot è gratuito.

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