Sabato 19 novembre al Teatro comunale di Bucine alle ore 21.00 la compagnia Dritto e Rovescio porta in scena la piéce teatrale dell’autore francese Michel Azama “Vita e morte di Pier Paolo Pasolini”.
Si tratta della prima rappresentazione in Italia a 27 anni dalla pubblicazione del testo originario.
L’opera di Azama è un vero e proprio omaggio allo scrittore italiano che più di tutti ha trovato nelle situazioni di esclusione e di emarginazione sociale fonte di ispirazione poetica.
La pièce evidenzia alcuni aspetti fondamentali della vita di Pasolini: la politica – fu attivo militante del Partito Comunista Italiano ed espulso per la sua condizione di omosessuale –, il tribunale – in vent'anni fu vittima di trentatré processi per i suoi romanzi, articoli e film, censurati e poi gratificati con diversi premi e riconoscimenti - , la vita privata e intellettuale, l'attaccamento alla madre, la ricerca dell'amore riversato sui "ragazzi di vita".
Attraverso le parole di Pier Paolo Pasolini l'autore ripercorre e analizza così l'Italia degli anni Settanta, precipitata nei tristi anni di piombo e riaccende i riflettori su un misterioso omicidio che, a trentasei anni di distanza, lascia ancora aperti molti interrogativi.
"Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!" PPP
RispondiEliminaRingrazio la Voce del Martedì per aver pubblicato la notizia. Sono disponibile a rispondere ad ogni domanda degli utenti del blog inerente lo spettacolo.
RispondiEliminaRiccardo Vannelli
Approfitto della disponibilità del regista per fare due domande: come hai scelto gli attori per ricoprire ruoli immagino complessi come quelli di Pasolini e Pelosi?
RispondiEliminaAltra questione, molto più pratica:
Dove si comprano i biglietti? C'è un link?
Ti rispondo per la parte pratica: i contatti di prenotazione dei biglietti sono quelli del Teatro di Bucine - 055 991663 – 055 992730 – 338 3662475 - 338 9769477 SMS 3398936957.
RispondiEliminaIn alternativa mail: info@drittoerovescio.net
Barbara (organizzazione spettacolo)
Grazie della domanda; dunque la scelta degli attori, cominciamo da Pasolini, con Jonas Casprini ci avevo già lavorato in momenti di Gloria mi è sempre piaciuta la sua versatlilità in scena per questo ho deciso insieme a lui di ricostruire un Pasolini partendo da zero, lavorando su materiale audiovisivo eistente per costruire il personaggio piutosto che scegliere un attore somigliante. Per Pelosi e Davoli, nell’ordine Antonio Cacciapuoti e Lorenzo Morbidelli; ho provato a lavorare nell’ottica Pasoliniana ovvero pendendo persone che venivano non dal teatro diciamo accademico ma che comunque fossero in grado di sostenere il peso del personaggio, infatti con tutti e due avevamo fatto un percoso sia formativo, sono stati allievi dei laboratori dei Dritto & Rovescio, che artistico in quanto ho avuto modo di dirigerli in altri spettacoli prodotti dall’ottava sotto. Sono contento del risultato intreprtativo cha hanno portato a frutto.
RispondiEliminaRiccardo.
(ANSA)PASSERA,SVILUPPO SOSTENIBILE E POSTI LAVORO "Le parole d'ordine del neo-ministro allo Sviluppo e Infrastrutture, Corrado Passera, sono: sviluppo sostenibile e posti di lavoro". Lo ha detto lo stesso ministro al Quirinale.
RispondiEliminaEra ora che ci toccasse un po' di passera!
grazie dell'informazione.
RispondiEliminaHo già avuto la fortuna di "spiare" alcune prove dello spettacolo. Sono davvero curioso di vederelo nella sua versione definitiva... A sabato.
RispondiEliminaIo non mi intendo di teatro. Ma a mio avviso è stato uno SPETTACOLO BELLISSIMO. I miei più sinceri complimenti a Riccardo e a tutti gli attori che hanno interpretato i personaggi con un' accuratezza eccezionale.
RispondiEliminaJonas (Pasolini) credo sia riuscito a tramettere davvero molto al pubblico. E' riuscito a calarsi non solo nei panni (ottimi i costumi ed il trucco) ma anche nella personalità elegante e complessa del ruolo. Bravissimo.
Così come Silvano Alpini. Io non sono un esperto del teatro ma i mille volti accusatori di Silvano sono stati eccellenti.
Avendo in mente il Pelosi originale (tozzo, brutto e ignorante) e conoscendo Antonio (slanciato ed elegantissimo) non credevo potesse riuscire a dare al suo personaggio la giusta pesantezza. Invece mi ha sorpreso. Bravo sia lui che Riccardo a non voler emulare fisicamente Pelosi ma a volerlo richiamare nella sua essenza attraverso un attore dai tratti fisici opposti al personaggio reale.
Personaggi riuscitissimi anche quelli di Massimo (giudice) e Lorenzo (Ninetto Davoli). Che dire: Bravi tutti. Quella standig ovation ve la siete meritata!
Francesco non lo può dire per un (chiamiamolo così) conflitto di interessi, ma le lodi vanno estese a Benedetta, che con la sua traduzione ci ha proposto una edizione italiana del testo di fattura egregia.
RispondiEliminaNella circostanza vorrei chiedere a lei, al regista e agli attori di raccontarci qualcosa di più sul modo in cui sono ‘entrati’ nella vicenda e nei personaggi.
E di nuovo grazie per una serata tanto ricca e significativa.
Silvio Cazzante
Silvio ti ringrazio per il tuo commento, mi fa davvero piacere che tu abbia apprezzato questa traduzione.
RispondiEliminaDevo dire però che il merito è anche del prof. Marco Lombardi e della prof.ssa Josiane Tourres dell'Università di Firenze, sono stati loro a farmi conoscere la pièce originale e a seguirmi sia nello sviluppo della traduzione che nello sviluppo del contesto. Per quanto riguarda la tecnica,dovendo realizzare una traduzione "accademica", ho scelto di rimanere il più possibile fedele al testo originale e ho cercato di rispettare il ritmo del testo francese. Via via che traducevo sono entrata nel mondo pasoliniano narrato nella pièce e così ho anche avuto modo di ricercare fatti e avvenimenti riportati dall'autore relativi alla storia del nostro paese. Questo è stato uno degli aspetti più interessanti, infatti oltre a avvicinarmi alla figura di Pasolini ho potuto approfondire, seppur nei limiti del tema trattato, anche fatti che sicuramente ancora oggi non sono stati metabolizzati né dalla storia ufficiale né dall'opinione pubblica,(riferimenti a vicende legate ai partigiani, agli "anni di piombo"..).
Penso poi che il modo di narrare di Michel Azama sia chiaro come l'acqua,infatti non credo che tutti quelli che hanno visto lo spettacolo conoscessero per filo e per segno le vicende raccontate, ma penso che non sia stato troppo faticoso comprenderle e riuscire a seguirle.
Ma questo certo non posso dirlo io...
Benedetta Cigolini