Il mese di dicembre ha partorito talmente tante novità che risulta difficile scegliere un argomento su cui concentrarsi.
Avremmo potuto parlare di neve e disagi, di aumento del deposito cauzionale di Publiacqua per chi non paga tramite conto corrente, della cessione delle reti del gas di Terranuova a Intesa Spa o della quota del disagio ambientale di Terranuova che andrà a Sangiovanni. Ne parleremo nelle prossime settimane.
Oggi parliamo di equilibri…
Il ragionamento parte da due fatti compiuti:
- le dimissioni del presidente della pluriservizi
- la scissione del PDL di Terranuova con la conseguente nascita del gruppo “Terranuova per le libertà”
Due fatti molto diversi ma che vanno a toccare entrambi i rispettivi equilibri politici. Cambiandoli. O forse no.
Samuele Falsetti (IDV) si è dimesso dalla carica di presidente della Pluriservizi non solo per la questione “rotonde e pubblicità” ma per una serie di incomprensioni/incompatibilità con l’amministrazione e la maggioranza. Almeno così si è potuto capire dalla lettura dei giornali che riportavano stralci della lettera di dimissioni.
Domanda: Si sono rotti i rapporti fiduciari personali tra Falsetti e amministrazione o si è rotta anche l’alleanza tra PD, Socialisti e IDV?
Di fatto, sebbene la stessa Italia dei Valori faccia parte di quell’alleanza che ha vinto le elezioni amministrative del 2009, un’ eventuale rottura dei rapporti tra PD e IDV non avrebbe alcuna ricaduta in termini numerici sugli equilibri del consiglio comunale. Questo perché tra i consiglieri eletti per la maggioranza non ci sono rappresentanti in quota IDV.
E quindi l’IDV non conta niente nella maggioranza? E chiedere in che rapporti stanno adesso IDV PD e SOCIALISTI è completamente inutile?
Il fatto è che i tre partiti, accettando di presentarsi nel 2009 con un unico simbolo (Centrosinistra per Terranuova ) e accettando la lista dei candidati consiglieri, hanno accettato di essere un tutt’uno, rinunciando a “contarsi”.
Dire adesso quanto “pesa” in termini elettorali l’IDV a Terranuova è praticamente impossibile. Sarebbe sbagliato dire che il peso dell’IDV è rappresentato dai soli 8 voti di preferenza presi dallo stesso Falsetti nel 2009 ma è anche strumentale sostenere che l’IDV a Terranuova pesa l’8% o il 9% come ottiene nella nostra circoscrizione quando si vota alle politiche.
Dire invece quanto pesa l’IDV dentro al consiglio comunale è facile: nulla. Pertanto esplicitare i rapporti che ci sono adesso all’interno della maggioranza sarebbe senz’altro corretto e trasparente (oltre che curioso). Ma a livello numerico sostanzialmente inutile.
L’altra novità è quella della scissione del PDL di Terranuova. Divergenze interne hanno portato ben 3 consiglieri comunali (Trabucco, Francalanci e Lucacci) su 5 a costituire un nuovo gruppo “Terranuova per le libertà”. Di fatto in questo momento in consiglio comunale è più rappresentato questa costola di PDL che il PDL stesso. “Dovrebbero dimettersi perché hanno tradito il mandato degli elettori e perché sono stati eletti con un simbolo che non rappresentano più” è l’idea dei vertici del partito.
Sebbene la questione sia delicata non ne sono così convinto. O quantomeno c’è da discuterne. Non a caso le regole della democrazia non prevedono questa prassi automatica.
Altrimenti anziché candidati voteremmo i soli vertici di partito e anziché novecento e rotti parlamentari avremmo una decina di rappresentanti di partito che voterebbero con un’alzata di mano dal valore ponderato in base alla percentuale ottenuta alle elezioni.
In più, il caso di TpL (Terranuova per le libertà), e non me ne vogliano Lucia Leonardo e Luca, sebbene venga paragonato e accostato a Futuro e Liberta sembra più simile all’Api di Rutelli. Non parlo di schieramento politico ma di conseguenti variazioni agli equilibri esistenti: Fli è infatti passata dalla maggioranza all’opposizione, API dall’opposizione all’opposizione: come ha fatto Terranuova per le Libertà: senza rompere gli equilibri tra vincitori e vinti. Ne Fini né Rutelli (né tantomeno Calearo o la Binetti) mi sembra si siano dimessi.
Quanto vale il PDL senza Trabucco, Francalanci e Lucacci? E quanto valgono i tra scissionisti senza PDL? Boh…
E gli equilibri? A livello numerico, anche qui non è cambiato granché… l’opposizione ha sempre i soliti numeri.
Le mie sono senz'altro riflessioni semplici e incomplete, lascio pertanto spazio ai commenti. per i necessari arricchimenti, augurando a tutti un felice 2011.
Francesco Nocentini