mercoledì 9 ottobre 2013

Sistema operativo 5 stelle: c'è qualcosa che non va.

Il 3 ottobre Beppe Grillo ha replicato sul proprio blog a quanti continuano a chiedergli un portale di democrazia diretta per il Movimento 5 Stelle. Ha scritto di loro che “delle due l’ una, o sono scemi, o sono orbi. Il Sistema Operativo del MoVimento 5 Stelle è in costruzione da due anni. Ad oggi sono quasi 90.000 gli iscritti certificati nel data base, quasi raddoppiati in un anno”. Ha spiegato che il sistema consente di scegliere candidati e portavoce, discutere proposte di legge parlamentare, prendere se necessario decisioni immediate, inviare mail, raccogliere fondi e altro ancora. E ha così concluso, a beneficio dei giornalisti dubbiosi: "Una piattaforma non ve la daremo mai. Nel frattempo studiate, applicatevi, portalizzatevi!".
I commenti al post sono stati prevalentemente critici. Tra quelli firmati con nome e cognome ne riporto cinque, che mi sembrano compendiare bene le questioni in discussione.
Ivan Solinas: «Con tutto il rispetto per gli sforzi, l’ impegno, di chi è in prima linea, più che un sistema operativo, mi sembra un insieme disorganizzato di iniziative lodevoli certamente ma lontane da quella idea di democrazia diretta che mi ero fatto. Faccio un esempio: "Decisione immediata su temi di interesse nazionale o del MoVimento". Chi decide quali sono i temi di interesse nazionale o del Movimento? Possibile che siano solo le due espulsioni? Io per democrazia diretta immagino che fosse data la possibilità agli iscritti di proporre questi temi e se si ha un consenso porli in votazione. Non mi sento uno schiaccia bottoni di domande poste sempre da altri. Io credo in questo movimento, e voglio essere costruttivo. Vorrei un sistema operativo semplice, ma in cui sia chiaro che il timone è in mano agli iscritti, e a maggior ragione deve essere semplice ma potente, trasparente come una camera di vetro. Immaginavo qualcosa sul modello liquidfeedback. Spero un giorno sarà possibile, per adesso mi sembrano assaggi di democrazia diretta, morsi veloci qua e là. Vi ringrazio del vostro impegno, ma vorrei di più, se serve un aiuto economico per questo sono disponibile. Ma una volta assaggiata la democrazia, non è mai abbastanza».
Paride Crotti: «Io mi sto sbattendo per il moVimento sin dagli inizi e il motivo per cui ho dato tutto me stesso in questi anni è che si è sempre detto che ci sarebbe stata una piattaforma grazie alla quale gli eletti sarebbero stati solo dei portavoce delle decisioni prese dai cittadini. E ora? si liquida tutto con un articolo che dice va già bene così? Ma stiamo scherzando? Non capisco perchè non si usi una piattaforma del tipo Liquid Feedback, mi sembra non ci sia la reale volontà di far partecipare i cittadini che tutti i giorni si impegnano per il moVimento. Ora il 99% delle decisioni le prendono i 163 parlamentari e questo non è ciò che era stato promesso. Vi assicuro che sono molti gli attivisti che la pensano come me ed è troppo facile venirci a dire o va bene così o fuori dalle palle. Un po’ di rispetto!».
Luca Penzo: «Ho votato M5S e studio e lavoro nell’ informatica da quasi 30 anni. Questo post è un susseguirsi penoso di stupidaggini informatiche, ed il tono (studiate! portalizzatevi!) viste le premesse è semplicemente ridicolo. Mi piacerebbe avere l’ indirizzo e-mail di chi l’ ha scritto in modo tale da farmi ridefinire in privato cosa vuol dire "Sistema Operativo"... (per inciso, DATABASE è un’ unica parola). Non è votando una volta ogni 7 anni per il PDR o per l’ esplusione di 2 senatori che si costruisce la democrazia diretta che avete descritto nella visione del M5S. Se avete bisogno di aiuto sono convinto ci siano decine di informatici COMPETENTI che darebbero il loro contributo GRATIS come forma di attivismo. Chiedete e vi sarà dato. Ma non prendeteci per i fondelli, ALMENO VOI. Grazie».
Filippo Zordan: «Quel che non mi spiego è come sia possibile che nel 2008 abbiate raccolto 1.300.000 firme in un giorno mentre in due anni siate arrivati a certificare 90.000 iscritti con un sistema informatizzato che dovrebbe essere il vostro cavallo di battaglia. Dal mio punto di vista è un vero e proprio fallimento, altro che vanto».
Gianni Smarrelli: «No, vabbè... da attivista della prima ora, candidato consigliere e poi alla camera non eletto... sinceramente questo post è un calcio in bocca a tradimento. Si parla di portale, Beppe ha parlato di portale un sacco di volte, negli anni. Poi si è detto tempo addietro "il portale? ma se ce l’ avete già!" (quello attuale chiamarlo portale è ridicolo), oggi non si chiama più neanche portale, è un sistema operativo. No, cioè, sinceramente, onore ai cittadini a 5 stelle eletti che stavano organizzandosi autonomamente con liquidfeedback e simili. Continuate, andate avanti. Non vi fermate. Non è possibile assistere a certe sparate. E se questo commento mi etichetta come giornalista pdmenoellino, dopo anni di attivismo e tutt’ ora voto e faccio votare M5S, allora veramente ennesima delusione. Ma vaff». 
Seguo il blog di Grillo dall'inizio e non ricordo contestazioni così estese su questioni di tale importanza. Penso (e temo) che il gruppo dei maggiorenti del M5S stia diventando una monade autoreferenziale, prodiga di comunicati ma chiusa al dialogo con gli esterni. Aggiungo, con rammarico, di averne avuto già esperienza. Per due volte, a maggio e a luglio, ho chiesto un'intervista per la Voce del Martedì a uno dei deputati 5 Stelle eletti nel Valdarno e per due volte non ho avuto risposta.
Silvio Cazzante

9 commenti:

  1. L'ultima reazione di Grillo e Casaleggio all' emendamento sull'abolizione del reato di clandestinità presentato da due senatori pentastellati è l'ennesima bischerata del "Guru" e del "Megafono" del movimento. I due contestano il metodo utilizzato dai loro "cittadini-sentatori" (“Non era nel programma e non dovevano prendere un'iniziativa personale”) ed entrano nel merito della questione criticando pesantemente la posizione assunta dai parlamentari a cinque stelle sostenendo che l'emendamento è un invito a imbarcarsi per l’Italia, e già stiamo messi male. Lasciamo perdere il pensiero di Casaleggio e Grillo sull'immigrazione che somiglia molto - come ha detto giustamente Vendola - a quello di Bossi e Calderoli.
    Ma Grillo e Casaleggio contestano anche e soprattutto il metodo: i loro parlamentari devono SOLO rispettare il programma dei cinque stelle e cercare di portare avanti SOLO E SOLTANTO quelle istanze. Su tutto il resto non hanno diritto di avere opinione e di prendere posizione (dovrebbero astenersi su un tema come l'immigrazione? Boh!) Fatto sta che per come sono stati catapultati in parlamento i cittadini-parlamentari a cinque stelle questa teoria potrebbe avere anche un senso; nessuno li conosceva, nessuno li ha votati con una preferenza e nessuno degli elettori vuole trovarsi sorprese... Sono lì quasi per caso, è vero, ma il fatto è che loro hanno il dovere di decidere. Sono parlamentari!
    Il problema sta, anche questa volta, a monte. E cioè nel metodo con il quale il M5S ha selezionato i propri cittadini-senatori. Un sistema quasi "casuale" con delle primariette talmente ridicole e ristrette (sia per chi poteva candidarsi che per chi poteva votare) che fa sentire i rappresentanti dei cittadini in parlamento come se avessero vinto la lotteria (una botta di culo insomma!) non le elezioni! Non doveva selezionare 100 marionatte! Ma cento persone coi controcoglioni capaci di intendere e di volere. Non 100 persone che sappiano solo leggere e rispettare un programma ma 100 persone che sappiano decidere per il bene dell'Italia su tutto, anche sulle emergenze!
    Colpa del porcellum che non permette agli elettori di scegliere i candidati dirà Grillo! Vero, verissimo! Ma, permettete di dirlo, anche dello stesso Movimento che non ha fatto nulla per evitare uno (non l'unico) degli schifosi effetti di questa legge elettorale. Aveva poco tempo per fare di meglio? Può darsi, ma da un po' di tempo comincio a pensare che il porcellum, così come piace a tutti i partiti tradizionali (tranne a pochi illuminati rappresentanti, vedi Giachetti!), piaccia parecchio anche a Grillo e Casaleggio.
    Poche settimane fa la sua uscita fu "votiamo subito senza cambiare legge, la cambieremo dopo!"
    Evidentemente i due leaders si trovano a loro agio a muovere i file di quelle marionette baciate dalla fortuna di sedere in parlamento.

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  2. Ha fatto bene Grillo. I parlamentari sono dipendenti degli elettori e devono rispettare il programma per pil quale sono stati scelti. Punto. Basta coi voltagabbana. Chi viene eletto per una cosa e dopo cambia idea si deve dimettere da palrlamentare. Vincolo di mandato subito.

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  3. Allora, se non è con l'autonomia intellettuale dei parlamentari perché questi sono degli emeriti Signor Nessuno trovino un sistema - magari proprio del tipo portale di democrazia diretta richiamato nell'articolo di Silvio questa settimana - per essere più flessibili, pronti e rapidi ad adeguare, aggiornare, modificare, adattare, discutere, ampliare l'agenda, le priorità ed il programma! Altrimenti il processo decisionale rimane bloccato ed il loro ruolo in Parlamento sostanzialmente inutile.
    Tra l'altro oggi sul Fatto Quotidiano sono riportate tutte le iniziative e gli emendamenti che in questi mesi i parlamentari del M5S hanno portato avanti nonostante non fossero presenti nel programma e sui quali Grillo è stato zitto. Come la si mette?
    Il M5S ha partecipato alle elezioni per eleggere i parlamentari, ha preso 9 milioni di voti ed ora ha un centinaio di rappresentanti in parlamento. Ha deciso di giocare questa partita. Ed ora la gioca. Ed in parlamento questo si fa (o si dovrebbe fare!): si decide! In coscienza, ma si decide. Altrimenti possono dimettersi e lasciare sul tavolo il programma!

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  4. Dovrebbero applicare il programma per il quale sono stati eletti e niente altro. Se io assumo un dipendente lo assumo per fare il lavoro per il quale l'ho assunto e non per prendere decisioni in autonomia. L'alternativa è lo scilipotismo e il cambio di casacca con la conservazione del posto e delle laute prebende. Uno scempio. Vincolo di mandato, subito.

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  5. Purtroppo i 5 stelle non sanno di che cosa parlano, non capiscono di politica e ,così indottrinati come sono, non risolveranno mai un problema

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  6. L’ anonimo 5 Stelle afferma che “i parlamentari sono dipendenti degli elettori e devono rispettare il programma per il quale sono stati scelti”, ma dimentica (?) che questo programma nulla dice sui migranti e sull’ accoglienza. Cosa dovrebbero rispettare perciò gli eletti? Il volere di Grillo e di Casaleggio? Se sì, allora prendano atto anche di essere diventati truppe di un neoberlusconismo che, come l’ originale, ha qualche problema con le regole della democrazia. E, se posso permettermi, riflettano – anzi, riflettiamo insieme – sull’ articolo 2 di quella Costituzione che il suddetto programma ritiene debba essere insegnata a ogni rappresentante pubblico: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’ uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’ adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
    Silvio Cazzante

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  7. Invece il piddi e il piddielle hanno risolto un sacco di problemi, si a livello nazionale che a Terranova. Bravo, rivotali vai.

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  8. Sentire Cazzante, e tutti i suoi compari del piddì parlare di deriva neoberlusconiana del M5S farebbe sbellicare dal ridere se non ci fosse da piangere. Il piddì è il partito che mai nulla ha fatto contro il berlusconismo, tollerando per convenienza politica (quale poi, mah) un gigantesco conflitto di interessi e arrivando addirittura a governare con Berlusconi e la destra nei rovinosi governi Monti e Letta. Questo senza poi parlare di scandalo Monte dei Paschi e dei vari Penati, Lusi, Del Turco, Crisafulli, La Ganga, Delbono, Tedesco, Bassolino. Stupisce, davvero, che qualcuno ancora dia credito a un partito simile. Sempre che uno non abbia da guadagnarci in termini di carriera politica... [omissis]

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  9. Al commento di cui sopra è stato omesso il finale poiché conteneva dei riferimenti personali che riteniamo inaccettabili se postati da un utente anonimo. Questa volta abbiamo voluto comunque pubblicare lo stesso la prima parte del commento ma, come potete ben immaginare, non possiamo per ogni commento anonimo stare a vagliare, tagliare, pulire, valutare i contenuti.
    Come già detto più volte la nostra intenzione è quella di garantire anche la libertà di non firmare i propri commenti, a patto però che abbiano contenuti non lesivi nei confronti di alcuno. Nel caso vogliate andarci giù pesante prendetevi le vostre responsabilità: registratevi su google e postate dal vostro account.
    I post firmati e tracciabili con registrazione non vengono vagliati dai moderatori, gli altri sì. E a volte cestinati.
    Buona discussione.

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