mercoledì 23 ottobre 2013

BIANCO, ROSSO E VERDINI


Questa settimana proponiamo all’attenzione dei lettori de La Voce del Martedì l’inchiesta che Report ha mandato in onda lunedì 21 ottobre 2013 incentrata sulla figura del Senatore Denis Verdini.
Da ragioniere in quel di Campi Bisenzio alla presidenza del Credito cooperativo fiorentino, dalla sua discesa in politica fino ad arrivare alla corte di Berlusconi, chi è Denis Verdini?
Sigfrido Ranucci fa una radiografia di una delle figure più influenti del panorama politico italiano (e toscano!) attraverso interviste e dichiarazioni dello stesso Vedini e testimonianze rilasciate da persone che hanno avuto a che fare con lui nel corso degli ultimi anni (tra cui compare anche il terranuovese Lorenzo Zirri).
Al di là della parziale dimensione locale comunque presente nella figura del toscano Verdini... ci sembrava interessante cogliere al volo l’ultimo assist lanciato dalla trasmissione di Milena Gabbanelli e riproporlo sul nostro blog.

Buona visione...

6 commenti:

  1. Al minuto 35 c'è lo Zirri delle Ville!!!!

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    1. Non dice nulla di male! Fa una testimonianza, che deve fare?!

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  2. ... ... ci vogliamo meravigliare?
    Mah! purtroppo anche se non è normale ...... di "Verdini" ce ne sono molti nella nostra nazione; ma anche a livello regionale, provinciale e comunale!!! Bianchi o Rossi.
    Il problema è che tutti si sdegnano ma nessuno guarda in casa propria!!!
    Chi è senza peccato scagli la prima pietra .... caro compagno!!
    FD

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    1. FD introduce nella discussione un tema interessante, quello dell'assuefazione all'indignazione. Niente ci meraviglia più. Sono d'accordo.
      Non condivido però quella che mi sembra una sottintesa assoluzione basata sul "così fan tutti". Dietro al monito di "guardarsi in casa propria" ci vedo purtroppo un pericoloso pensiero sociale involutivo, quello del "mal comune mezzo gaudio". Quello del "che vuoi che sia, c'è qualcuno che fa peggio!"
      Pericoloso. Molto.
      Altro passaggio su cui mi permetto di dissentire è la frase con cui chiudi ("chi è senza peccato scagli la prima pietra". E' una bella citazione, ma è usata troppo spesso in maniera errata, così come- a mio parere - stai facendo anche te. Non si può dire "chi è senza peccato scagli la prima pietra" e giustificare sempre tutto!
      Io non conosco bene i Vangeli ma il messaggio complessivo mi sa che non è proprio quello, anzi, "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" Gesù lo dice non certo per giustificare ogni orrore umano ma per difendere una donna accusata di adulterio dalla lapidazione per mano di scribi e farisei. Per difendere una persona debole dai forti. Se te lo fai per difendere Verdini, credo che il paragone tra la debole donna del vangelo e il falco del Pdl non regga neanche un po'...
      Quello che penso io è che, specialmente quando si tratta di personalità politiche potenti che con le loro azioni determinano la vita pubblica di un paese e dei suoi abitanti debba essere preteso un comportamento esemplare e cristallino. Sempre. E senza giochini al ribasso perché tanto sono tutti uguali.
      Lo capisco, la strada per la normalità è lunga e in salita... ma va presa quella!
      Un saluto.

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  3. Tre considerazioni.
    1) Facciamo pure l’ ipotesi più garantista e assumiamo che Verdini esca indenne da ogni procedimento penale. Nondimeno vedere il servizio di Report e poi rileggerne il testo dà un forte disagio. Se per Rino Formica la politica era ‘sangue e merda’, per Verdini pare che il secondo ingrediente prevalga ed esiga un turpiloquio gagliardo. Così i magistrati di Firenze avrebbero “fatto circolare 56mila pagine di cazzate” e le loro opinioni niente altro sarebbero che “pippe”. Il procuratore Quattrocchi ha commentato laconico: “la qualità del metodo espressivo è quella”. Eppure di Verdini era stato scritto – incredibile oggi a dirsi – che “fa i conti sempre in testa prima di scegliere la parola giusta”, da buon allievo del magniloquente Spadolini.
    2) A Lorenzo Zirri va il merito, non piccolo, di aver fatto piena luce sul patto del Pantheon. Finora l’ ipotesi più accreditata voleva che il ‘protoporcellum’ toscano fosse stato partorito in casa DS e che Verdini vi avesse contribuito chiedendo l’ aumento dei consiglieri da 50 a 65. Lo scopriamo invece ideatore dell’ intero pacchetto, che poi Martini benedisse dicendo “il nostro non è un inciucio ma un accordo istituzionale di alto profilo”.
    3) Da un processo all’ altro. All’ inizio di questo mese, in occasione della prima udienza sulle drammatiche vicende del Forteto, rileggevo la relazione della commissione regionale d’ inchiesta sull’ affidamento dei minori presieduta da Stefano Mugnai. Una relazione che è stato grande merito aver portato a termine in un contesto assai difficile. Con questo ricordo ancora recente, durante la puntata di Report mi sono ritrovato più volte a domandarmi quale potesse essere l’ opinione di Stefano sulle vicende che venivano descritte. E ho ripensato alla vivace discussione che ebbi con lui su questo blog, nel marzo di tre anni fa, a proposito dell’ impegno dei cristiani in politica. Discussione nella quale, con affetto, suggerii a Stefano di non stare troppo vicino a Verdini. Mi auguro che, se anche non mi ha ascoltato, quanto meno non abbia imparato a dire parolacce.
    Silvio Cazzante

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