martedì 24 novembre 2009

Le Fornaci e la cottura degli stracotti

Famosi erano i fornaciai, o fornacini, dell’Impruneta che nel 1500 inventarono il piatto povero per eccellenza: il peposo alla fornacina. In quest’occasione si scrive dell’Istituzione Le Fornaci eppure la piccantentezza del tema mi sembra pari a quella del rinomato piatto tanto declamato anche dal Brunelleschi. Ad un primo sguardo si nota come Le Fornaci sia un’istituzione fortemente voluta dalla prima giunta Amerighi, un cordone ombelicale che la lega a questa amministrazione e ne ha caratterizzato il cammino durante questi sei anni di governo. Tuttavia, sebbene sia già iniziato il secondo mandato, ancora non è chiara la sua collocazione nello scacchiere politico amministrativo. Le nebbie sono molte e con l’andar del tempo invece di diradarsi sembrano peggiorare ulteriormente la visibilità. La fonte giuridica è l’art. 114 del Tuel (L'istituzione è organismo strumentale dell'ente locale per l'esercizio di servizi sociali, dotato di autonomia gestionale) come recepito dall’Art. 66 dello Statuto del Comune di Terranuova B.ni (L'Istituzione costituisce organismo di gestione di Servizi sociali, dotato di autonomia gestionale, operante in settori quali la sicurezza sociale, sport, cultura, pubblica istruzione). Di diritto Le Fornaci è un organismo di gestione e non di rappresentanza. In parole povere questa Istituzione non rappresenta ma gestisce. Gli organi dell’Istituzione sono il Consiglio d’amministrazione, il Presidente e il Direttore. L’elencazione, che segue un ordine d’importanza crescente, può aiutare a capire come vengono strutturati i lavori al proprio interno (Statuto del Comune, Art. 66 Il Consiglio di amministrazione è composto da un numero di Consiglieri non superiore a sette, compreso il Presidente, definito dal Regolamento per il funzionamento e la gestione. Il Direttore dell'Istituzione è l'organo al quale compete la direzione gestionale dell'Istituzione, con la conseguente responsabilità E' nominato dal Sindaco fra soggetti in possesso della specifica professionalità. Il Direttore raccorda la propria azione amministrativa al Dirigente comunale responsabile di Area funzionale nella cui sfera di competenza è collocata l'Istituzione). Analizzando i singoli organi si desume che il Cda è formato da un numero di consiglieri non superiore a sette membri e uno di questi ricopre la carica di consigliere. In termini economici la macchina costa un gettone di presenza a Cda per ogni singolo consigliere, che è equiparato a quello dei consiglieri comunali e l’indennità del Presidente che è pari al 50% di quella di un assessore (Regolamento Le Fornaci, art. 18). Fino ad oggi Le Fornaci ha avuto tre presidenze: Riboletti, Centi e l’attuale presidenza Gori. Descrivere il ruolo del Presidente non è un argomento semplice poiché non mai elegante dover raccontare di colui che deve presiedere un tavolo pieno di decisioni prese da altri. Il vero scopo di questa istituzione sta nella semplificazione di una parte del bilancio comunale e in uno snellimento delle voci di spesa, pertanto appena si capì che Le Fornaci non era solo un carrello, bensì sarebbe potuto essere anche un locomotore capace di trainare altri vagoni, si è voluto inserirci tutto quello che era possibile, pertanto dai soli servizi culturali, come fu pensato all’inizio, adesso questa Istituzione gestisce tutto il comparto sociale e lavora su un bilancio estremamente importante. Ma allora cosa decide Le Fornaci. Il Cda determina su tutto ciò che è stato determinato in giunta e i margini di autonomia decisionale, che pur ci sono, si limitano alla scelta degli eventi e a poco altro. E’ sufficiente dare un’occhiata al Regolamento per capire a chi spetti il governo dell’Istituzione: la responsabilità gestionale è di esclusiva competenza del Direttore. Durante il primo mandato Amerighi, le presidenze che si sono succedute hanno lavorato con grande impegno e passione ma in più di una circostanza hanno dovuto denunciare l’assenza di comunicazione tra Giunta e Cda, proprio perché nelle riunioni degli assessori si decidevano le sorti de Le Fornaci senza che questa venisse minimamente interpellata. Per avviarci alla conclusione ritengo che Le Fornaci, per come fu pensata inizialmente (gestione dei servizi culturali), poteva essere un’opportunità di partecipazione, di allargamento decisionale e di un maggiore coinvolgimento delle forze politiche e sociali presenti nel paese (si ricordi che durante il primo mandato tre membri del Cda provenivano dall’area della maggioranza, uno dal centrodestra e uno dalla Lista civica di centrosinistra) poiché vi erano tutte quelle condizioni per favorire un dibattito sereno e costruttivo in sede di Cda, ma con l’andar del tempo e con la mania di farsi prendere per la gola Le Fornaci ha imbarcato tutto e l’ingerenza delle legittime linee politiche adottate dalla Giunta si sono fatte sempre più vincolanti, comportando uno scenario di dubbia legittimità democratica: se Le Fornaci sono un parlamentino dove si adottano provvedimenti importanti ed esclusivi si può pensare che non vi siano rappresentanti delle opposizioni? Ma se Le Fornaci è il settore giovanile della Giunta e quindi una sua fotocopia, che senso ha questa Istituzione? ….Io lo dicevo che c’era tanto pepe in questo piatto….

Tommaso

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Avevamo chiesto ad alcuni rappresentanti della Maggioranza e delle due opposizioni di darci un contributo di riflessione sull'argomento. Non siamo riusciti a raccogliere tutti i punti di vista e ce ne scusiamo.Nelle prossime ore contiamo comunque di aggiornare questo articolo con i contributi di tutte le parti politiche. Intanto pubblichiamo quello gentilmente e tempestivamente inviato da Lucia Francalanci, reppresentante del PDL di Terranuova in Consiglio Comunale.


Secondo Lucia Francalanci...

"L'Istituzione nasce con l'intento di dare autonomia gestionale al settore dei servizi alla persona secondo i criteri di efficacia, efficienza ed economicità. Si tratta cioè di un “distaccamento” di un intero ambito, e del bilancio ad esso legato, dalle funzioni dirette dell'Amministrazione. E' chiaro che la vera necessità a cui risponde è quella di uscire dal patto di stabilità e non certo l'efficienza. Comporta inoltre conseguenze importanti dal punto di vista amministrativo e politico perché un intero settore, che equivale a circa ¼ del bilancio comunale, viene tolto dal controllo diretto del Consiglio Comunale. Nel concreto non ci risulta che i cittadini siano agevolati dalla gestione “Le Fornaci” rispetto a quella comunale; piuttosto la macchina comunale si è con essa complicata e appesantita. Queste sono perplessità di carattere generale. La situazione attuale ci appare inoltre particolarmente critica perché:
1.Il CdA nominato nel mese di Agosto non include rappresentanti delle minoranze. Essendo l'istituzione un organismo strumentale al Comune sarebbe stato auspicabile che le componenti del Consiglio Comunale fossero totalmente rispecchiate nel CdA (come nel primo mandato). Ma, appurato che l'Istituzione è diventata di fatto il 7° assessorato (a dispetto di quanto previsto dal Tuel), e dato che noi per ora siamo all'opposizione, non abbiamo velleità di entrare a far parte della giunta e di renderci corresponsabili dei guasti di questa Amministrazione.
2.Ad oggi non sono state illustrate in Consiglio Comunale le attività dell'istituzione (cosa prevista entro il 15 settembre) né abbiamo ricevuto il piano programma per il prossimo anno (che dovrebbe essere stato approvato entro il 15/10) e questo ci lascia perplessi sia sulla volontà di tenere al corrente il Consiglio Comunale sia sulla efficienza del CdA
3.Ci risulta che il CdA, a parte il presidente, sia dimissionario a meno di 3 mesi dal suo insediamento. E' un fatto grave che, oltre a contraddire le dichiarazioni pubbliche della maggioranza in merito a Le Fornaci, denota una situazione critica e di stallo che inficia l'operatività dell'Istituzione
Per quanto riguarda il settore cultura riconosciamo che le iniziative nel nostro paese sono tante e di vario genere (musica, letteratura, spettacolo...) D'altra parte la stragrande maggioranza delle iniziative sembrano far capo sempre ai soliti gruppi, autori, categorie senza dare merito alla totalità delle proposte presenti sul “mercato” della cultura.
Il rapporto cultura-scuola a mio avviso richiederebbe ancora maggiori investimenti, anche a scapito di altre iniziative in ambito culturale. Ovviamente si tratta di scelte e chi amministra ha il diritto/dovere di dettare gli indirizzi. Personalmente io punterei a potenziare fortemente le attività di sostegno alla genitorialità per tutte le fasce di età e in collaborazione con tutti gli ordini di scuola. Sono attività già presenti nella fascia del nido perché accompagnano “naturalmente” il servizio comunale dell'asilo. Queste dovrebbero proseguire con regolarità anche negli stadi successivi, dove la necessità è forse maggiore. Oltre a soddisfare un'esigenza reale, queste attività avrebbero un riscontro molto positivo con ritorni importanti anche sulla partecipazione della cittadinanza ad altri tipi di iniziative."

Lucia Francalanci - Consigliere Comunale Pdl Terranuova



16 commenti:

  1. Cito il consigliere Francalanci :
    " ... la stragrande maggioranza delle iniziative sembrano far capo sempre ai soliti gruppi, autori, categorie ... "

    E mica è colpa loro se la Kultura è appannaggio della sinistra.
    La invito, consigliere, a trovare un giullare, un mangiafuoco, un mago per bambini non dico di destra ... quantomeno apolitico.

    In effetti bisogna riconoscere che è tipico di certe menti "studiate" come dice mia nonna, vivere secondo la legge del minimo sforzo e del massimo guadagno.
    L'applicazione pratica di questa legge si traduce molto semplicemente nel fatto che i lavori di poca fatica e massimo guadagno, nel nostro comune sono appannaggio della sinistra.
    Quelli di destra si spaccano la schiena nelle loro attività reali. Pagando le tasse.

    Filippo.

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  2. Volevo astenermi dal commento per questa settimana e lasciare spazio alla voce dei lettori, ma per quanto le opinioni di tutti siano lecite e sempre da rispettare, personalmente non posso che rifiutare questa stigmatizzazione socio-culturale del mondo e delle persone, sulla base di un presunto credo politico di sinistra o di destra. Nel mondo del lavoro, come in politica, come nella vita di tutti i giorni, esistono varie categorie di persone: padri, madri, nonni, figli, single, studenti, artigiani, commercianti, liberi professionisti, impiegati più o meno portati al sacrificio.. Fino ad oggi mai mi ero imbattuto in una classificazione tanto riduttiva: gente di sinistra scansafatiche e gente di destra che manda avanti il mondo.. Alla mia giovane età non si finisce mai d'imparare! Finché non saranno abbandonati questi vecchi stereotipi, un dialogo costruttivo tra le parti utile a adottare soluzioni condivise per il benessere dei cittadini, resterà eternamente un miraggio. Credo che il consigliere Francalanci intendesse ben altro nella sua (misurata e pertinente) analisi.

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  3. PER FILIPPO:
    Scusami se mi permetto, ma lo stereotipo che presenti con l'ultima frase del tuo intervento è talmente ridicolo che distoglie l'attenzione dal ragionamento che hai fatto in precedenza.
    Mi sembra inutile stare a sottolineare che anche chi vota a sinistra paga le tasse. Anzi, se vogliamo dirla tutta ha anche il buon garbo di non votare governi che aiutano i furbetti evasori con scudi fiscali e condoni! Ma chiudiamo questa parentesi perché certi clicché non meritano altro spazio in questa discussione che mi sembra di tutt'altro livello. Anzi, faccio i complimenti all'autore dell'articolo per la lucidità dell'analisi. Sul sito del comune di Terranuova, anche sforzandosi, non si capisce davvero cosa sia e a cosa serva L'istituzione Le fornaci (nonostante ci sia il link COS'E' L'ISTITUZIONE la spiegazione mi sembra piuttosto misera). E faccio i complimenti anche all'intervento di Lucia Francalanci.
    Vi lascio con una domanda: Se l'istituzione è un po' una furbata per uscire dal patto di stabilità e un po' un doppione della giunta che già decide sui temi in capo alle Fornaci, può mai venir fuori qualcosa di buono da un pastrocchio così?

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  4. La riflessione della Consigliera Francalanci è preziosissima per approfondire il dibattito su "Le Fornaci" e il punto 2 mi sembra davvero cruciale. Può un Cda monocolore non rispettare gli adempimenti formali nei confronti del Consiglio Comunale? Può un Cda, espressione della sola maggiore minoranza del Paese, non informare il C.C. del suo operato? Nella passata legislatura è avvenuto che il Cda chiedesse una proroga sui tempi, ma questo perchè "Le Fornaci" era ancora un soggetto in itinere, in fase quasi sperimentale e comunque, a tutela di questo, tutti i Gruppi consiliari erano informati. Allora le opposizioni dovrebbero essere rappresentate in Cda? Torno a ripeterlo, "le Fornaci" non decidono ma ratificano e ratificano ciò che decide la Giunta pertanto anche un portabandiera delle opposizioni che si immolasse per la causa della trasparenza degli atti e dell'alternativa di governo non avrebbe alcun senso ai fini delle politiche dell'Istituzione. Il coinvolgimento delle opposizioni andava bene quando "Le Fornaci" gestiva solamente le iniziative culturali e il Cda poteva deliberare in autonomia se promuovere un certo evento piuttosto che un altro. Adesso non è più così, perchè la gestione del servizio culturale è la parte residuale rispetto a tutte le altre competenze. Che fare? Questa amministrazione si è dotata di questo strumento? Benissimo. Che governasse anche mediante questo strumento, però non può pensare che certe materie sfuggano al vaglio del Consiglio Comunale. Trasparenza negli atti e massimo rigore nei confronti dei regolamenti. Altre strade francamente non le vedo.

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  5. Fa piacere che la mia provocazione abbia indignato e fatto pensare che assolutizzare e categorizzare sia sbagliato. Purtroppo però è quello che succede quando le istituzioni e le amministrazioni (peggio ancora) non rispondono nei loro organi decisionali alle basilari regole della democrazia e della pluralità.
    A questo punto viene facile fare un ragionamento: se un estensione degli organi comunali come "le fornaci" opera in modo curioso per quanto riguarda l'assegnazione degli spazi culturali, c'è da stupirsi se a livelli più alti si utilizzano modi curiosi di assegnari appalti e lavori pubblici?

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  6. Mi sono sentita chiamata in causa e contribuisco volentieri. Credo che sia veramente importante abbandonare gli stereotipi che irrigidiscono destra e sinistra su immagini che non rispondono alla realtà dei fatti e che non favoriscono un confronto costruttivo per il benessere dei cittadini, obiettivo imprescindibile per qualsiasi schieramento politico. A scanso di equivoci chiarisco che la mia frase citata da tale Filippo non intendeva riferirsi a nessun gruppo o associazione in particolare bensì all'insieme delle iniziative culturali che vedo pubblicizzate nel nostro paese e che a mio avviso ravvisano tutte (o quasi tutte) uno stesso stile o genere culturale che non può essere considerato esaustivo di TUTTA la cultura.
    Giudicare un evento o una manifestazione in maniera aprioristica sulla sola base della sua matrice politica sarebbe veramente riduttivo e soprattutto mal si addirrebbe ad una generazione che si propone come nuova.
    Quanto alle Fornaci,la sua gestione, il significato del suo esistere e le modalità del suo operare, la questione mi sembra davvero intrisa di contraddizioni che con il passare delle settimane aumentano anziché diminuire e che vengono riconosciute in maniera sempre più diffusa.
    Si attendono chiarimenti, prima o poi ...
    Lucia Francalanci

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  7. ebbene sì, a voi uno scansafatiche di sinistra... ho contribuito a creare "in strada" (nota manifestazione di protesta socio-culturale, vicina al critica marxista e un po' luddista, attenta ad pericolose associazioni come Libera e Emergency), a portare Tiziano Terzani a Terranuova anni fa (altro pericoloso rivoluzinario), a organizzare spettacoli per bambini (in verità miravano a sfasciare le famiglie coinvolte) e poi Paolo Hendel, la Bandabardò, Cisco, Giovanni Lindo Ferretti, Ginevra di Marco, Giorgio Celli, Giuseppe Culicchia e tanti altri.
    Confesso, signor Giudice, che in verità erano solo coperture per organizzare pericolose riunioni di comunisti eversivi al centro dell'Italia. In più, forse è un'aggravante, non mi sono limitato a fare solo questo a Terranuova ma ho svolto simili attività nella provincia, nella regione e qualche volta a giro per l'Italia.

    In più non mi sono limitato a fare questo... da 10 anni presiedo una piccola cooperativa sociale di inclusione lavorativa che cerca di creare opportunità lavorative per soggetti esposti a rischio di esclusione sociale, andando sempre contro tutte le norme di legge, non partecipando mai a gare pubbliche, non applicando i contratti di lavoro, non occupandosi della sicurezza nei cantieri di lavoro, evadendo le tasse e lavorando circa 10/15 minuti al giorno.
    Infatti, come tutti quelli di sinistra, sono un noto frequentatore di palestre, saune, corsi di ballo, parrucchieri, case di moda, salotti ecc. E mia moglie e mia figlia continuamente mi spingono ad andare a lavorare perchè mi hanno sempre tra i piedi. Mia figlia, poi la sera, prima di andare a letto è obbligata a cantare tutta bandiera rossa...

    Dimenticavo di confessare che ultimamente sono stato anche impegnato far rientrare i grandi proventi finanziari delle mie attività in Italia grazie alle norme del governo Berlusconi...

    In verità poi ho fatto anche di peggio, mi sono rinchiuso in modo settario all'interno del mio mondo, non parlo con nessuno che non sia di sinistra, ho chiamato a lavorare con me solo persone iscritte al PCI (da alemeno 3 generazioni) e tutti i miei amici li ho conosciuti al PMLI...

    Mio padre (comunista prima dei comunisti) e mia madre (alla messa ci va per copertura), mi hanno insegnato che l'importante è vivere bene, senza lavorare e senza impegno...l'importante è il risultato e non il processo con il quale ci arrivi.

    Tutto qua.
    In verità non sono molto interessato a questo clima politico (chi mi conosce lo sa), a questi bassi ragionamenti, anche perchè chi ha voluto approfondire le questioni che ci riguardano, ha sempre trovato in me e nei colleghi, persone disposte a spiegare, a far capire...magari poi abbiamo idee differenti ma mai è mancata la voglia di ragionare insieme.

    Davvero non esistono maghi, musicisti, clown di destra? Dove è scritto su Libero? Il Giornale? L'ha detto Emilio Fede? Qualcuno ci ha mai parlato con qualcuno di loro? Forse sembrerà strano, ma sono persone esattamente come tutte le altre, mangiano, studiano, hanno moglie e figli, alcuni sono religiosi altri no, guardano le partite di pallone, vanno fuori con gli amici... vivono una vita normale, alcuni hanno anche votato Casini, altri il signor B.

    La mia risposta, nessuno me ne voglia, si deve solo all'affetto che mi lega a Lucia Francalanci (ebbene sì, voglio bene ad una consigliera della PDL... meriterò l'inferno), a Tommaso (cavolo, anche lui era con Pasquini e Quaoschi) e Meme...

    rinnovo i complimenti alla redazione per l'iniziativa di questo blog, tutte le occasioni per far incontrare la gente (anche virtuali) trovano sempre il mio sostegno. Grazie per la pazienza di leggere queste righe.

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  8. Riporto il dibattito sul tema, le fornaci.
    Sono sei mesi che si è insediato il presidente dell'istituzione e il relativo cda ma ad oggi non si è mai riunito il cda e quindi diciamo che non ha mai "lavorato".
    Sarebbe interessante sapere come mai dopo tutto questo tempo l'istituzione le fornaci non produce nessun atto concreto per la cittadinanza. Ha delego importanti, ma le professionalità mi sembra che manchino.

    luigi

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  9. Caro Luigi l'Art. 16 del Regolamento "Le Fornaci" recita:

    "Le sedute sono valide con la presenza della maggioranza assoluta dei componenti".

    Se vanno avanti solo con l'art. 17 (Poteri sostitutivi del Sindaco) cosa ci stanno a fare..?

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  10. A mio avviso, e sempre di più in questi ultimi tempi, si analizzano le cose attraverso il filtro strumentale delle “proprie” irremovibili convinzioni politiche. Mi sembra cioè che molto sia eretto su infingimenti atti a costruire “il male” sulle cose fatte da altri solo perché queste persone non la pensano come te. Occorre analizzare le cose in maniera oggettiva; prima di tutto dal punto di vista economico/finanziario, per poi declinarle secondo una visione politica e sociale, solo su questi ultimi aspetti è possibile evidenziare differenti visioni. Perché prima di tutto definire l’Istituzione “una furbata”? Invito Francesco e tutti a leggere gli art. 22 e 23 del Capitolo VII della legge 142 del 1990; essa per il nostro Stato, e non solo Terranuova, regola il funzionamento e l’ordinamento dei Comuni e Provincie. L’Istituzione è un’entità quindi prevista dalla Legge, che esiste in migliaia di altri comuni (di ogni colore) con le stesse finalità, caratteristiche e composizione societaria. Tale entità costituisce prima di tutto una valida risposta a una normativa che, nelle modalità adesso costruite dal governo centrale, dire scellerata è poco. La necessità vitale di superare il “patto di stabilità”, anche per chi l’ha sostenuto e implementato ( ne è conferma la presentazione proprio da parte del Governo all’interno del maxi-emendamento alla legge Finanziaria, di “misure correttive” atte a superare alcuni parametri del patto) mi sembra una cosa che appaia inevitabile e sarebbe opportuno che anche chi sorregge il centro-destra lo denunciasse. Peraltro voci autorevoli della Lega e del PDL lo hanno fatto, leggete gli accorati appelli alla disobbedienza civile del sindaco Fontana di Varese o le dichiarazione di Paroli sindaco di Brescia. CONTINUA..

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  11. ... La situazione attuale, dopo la Riforma Tremonti, di fatto blocca l’autonomia impositiva dei Comuni per i quali al momento l’unica cosa che rimane è bloccare la spesa effettiva per investimenti. Si sta creando una sorta di “forzato avanzo di amministrazione“, derivante dal blocco dei pagamenti per investimenti, anche in presenza di disponibilità finanziarie (come nel caso del Comune di Terranuova). So che è difficile da sostenere per chi è ciecamente avverso alla sinistra, ma sarebbe bene per tutti difendere la necessità di un allentamento del Patto di stabilità, per consentire ai Comuni di poter utilizzare l'avanzo di amministrazione, per finanziare progetti di riqualificazione sul territorio delle strutture esistenti. Pogetti in grado di creare posti di lavoro a livello locale, strategia quanto mai necessaria alla luce della crisi occupazionale che interessa pesantemente e drammaticamente anche la nostra zona. Quindi in sostanza non trovo niente di “male” se l’Istituzione nasce per tentare il superamento di una normativa sciagurata. Ritengo invece giuste le sollecitazioni alla maggioranza di governo del nostro Comune di dare attuazione e funzionamento ad uno strumento amministrativo importante come l’Istituzione. Ritengo altresì che tale strumento sia da costituire con modalità strettamente attinenti a quelli che, volenti o nolenti, sono stati gli esiti elettorali che hanno visto il centro-sinistra vincere. Ritengo infine necessario che vengano individuati processi partecipativi che istitualizzino l’intervento e la condivisione decisionale tra Istituzione ed attuale Giunta e che gli atti vengano con chiarezza rappresentati, stabiliti e approvati all’interno dell’organo Consiliare quale unico rappresentante il potere di tutti i cittadini. Queste, con grande pacatezza e rispetto, sono solo i pareri personali e le riflessioni (alle quali ci invitano i cortesi gestori del blog) di un semplice cittadino il cui cuore batte a sinistra, il cui cervello gli consente di ascoltare e stare con tutti e il cui 730 può dimostrare che le tasse le pagano tutti coloro che lavorano onestamente indipendentemente dall’idea politica. La bocca e le dita (come nel caso di qualche intervento) noto invece che spesso sono staccate dal cervello… ma si può sempre rimediare. Un caro saluto a tutti. Nedo

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  12. Per pubblicare l'ultimo commento si è resa necessaria una divisione dell'intervento in due parti: ci scusiamo con Nedo per il piccolo disagio procurato, che non dipende ovviamente da noi, ma dalle impostazioni di default del blog.

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  13. Io sono dell'idea che non bisogna criticare la creazione dell'istituzione le Fornaci, e magari non va definita furbata, perchè non lo è. Ma voglio capire come funziona esattamente , mi sembra che sia stata caricata di mille responsabilità e che allo stesso tempo per ragioni politico-amministrative non possa svolgere il proprio lavoro. Mi riferisco al fatto che potrebbe essere un "doppione" di alcuni assessorati presenti in giunta attualmente.Il problema non è chi critica l'istituzione le fornaci sia pasquiniano o del PDL , io che sono del centro sinistra ho delle difficoltà a spiegare i compiti dell'istituzione e cosa ha fatto in questi mesi. Ci potrebbe aiutare l'istituzione stessa, il presidente e la maggioranza in consiglio comunale, interpellati hanno preferito non rispondere. Speriamo lo stiano facendo in questi giorni.Definire gli ultimi sei mesi di ammistrazione delle fornaci "dilettantesca" mi sembra il minimo, non possiamo(metto possiamo perchè intendo centrosinstra)non ricevere criteche e lamentele. Speriamo che questa "benedetta" istituzione possa iniziare ad avere un consiglio di ammistrazione serio e si occupi attentamente di sociale di sport e di cultura per Terranuova.Questa è l'unico modo per zittire critiche e malumori. Andrea

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  14. Forse il termine “furbata”, come ha fatto giustamente notare Nedo, non è appropriato per spiegare la necessità dell’Istituzione Le Fornaci.
    Quindi mi correggo e sostituisco il termine con la parola “escamotage” oppure con “necessario strumento atto a superare i vincoli del patto di stabilità”. Ma resta l’esigenza, per un buon funzionamento dell’istituzione, di chiarire i ruoli e le responsabilità dei vertici di quest’istituzione. Chi è l’organo decisionale in ambito di Cultura, Sociale e Sport? L’assessore delegato, il Presidente dell’Istituzione o tutti e due? Chi decide cosa? Senza chiarire questo difficilmente, a mio avviso, l’istituzione riuscirà a funzionare tanto bene quanto potrebbe. La definizione dei centri di responsabilità sta alla base delle teorie dell’organizzazione. E una buona organizzazione è necessaria per ottenere efficacia ed efficienza.
    Ma questo in sostanza è proprio quello che credo volesse dire anche Nedo nella seconda parte del suo intervento.
    Saluti
    Francesco

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  15. Non ho idea se Gabriele lavori o no per l'istituzione in questione, ma sembra che sia perfettamente allineato ad essa, visto quali personaggi dello spettacolo e della cultura ha portato nel nostro paese.
    Comunque gli consiglio, la prossima volta che organizza qualcosa, di inserirsi nella sezione esordienti, in quanto riscontro in lui, signor Giudice (e non dimentichiamoci i signori della giuria), una notevole capacità di rappresentazione melodrammatica dei fatti.

    ... d'altronde ... è di sinistra.

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  16. Tutto va bene, però basta nascondersi dietro al Patto di Stabilità e ai mancati introiti dallo stato...Il Comune di Terranuova argina (o meglio, aggira) il Patto di Stabilità con la Patrimonio srl (che contrarrà un mutuo da 10000000 di euro per finanziare opere pubbliche) e l'Istituzione. Mentre per quanto riguarda il Governo...nell'ultima variazione di bilancio votata giovedì c'è stato un aumento di 130000 euro di proventi dallo stato.
    Poi sul funzionamento dell'Istituzione ci ha pensato Lucia a chiarire la nostra posizione. Mi premeva fare chiarezza su questo punto.

    Giacomo Picchi

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