martedì 31 luglio 2012

Giovani, tra studio (che serve a poco) e lavoro (che non c’è).


Quando squilla il telefono di casa nove volte su dieci si tratta di promozioni irresistibili (o incomprensibili) relative a nuovi contratti per luce, gas, telefonia o canali televisivi a pagamento.
Ieri mi è capitato di alzare la cornetta e trovarmi a discutere di offerte di fornitura energetica con un ragazzo tunisino di giovane età. Parlava piuttosto bene italiano e chiedeva del titolare. Anche io - ho pensato - vorrei parlare con il suo titolare... Il titolare di quella grande azienda italiana che ha de-localizzato il servizio di call-center per non pagare 80 euro al giorno (compreso contributi) lavoratori del suo paese preferendo insegnare l’italiano ai ragazzi di Tunisi e pagarli 2,50 euro l’ora.
Tra l’altro a lavorare nei call-center italiani si trova spesso personale molto qualificato (tanti laureati) e molto precario (i contratti sono quasi tutti a termine) ma se fino a pochi anni fa avere un lavoro precario era una mezza disgrazia oggi sembra un mezzo miraggio. L’alternativa è la disoccupazione.
Il governo centrale comunque sta pensando a nuove politiche giovanili che riescano ad incentivare l’abbandono dell’università. L’idea “scaccia crisi” dei Professori infatti è la sovrattassa ai fuoricorso. Della serie: “non provarci neanche a laurearti se non vai come un treno e non riesci ad integrarti nella follia della riforma universitaria, e non sforzarti a studiare e lavorare contemporaneamente rischiando di rimanere qualche esame indietro, tanto se ti laurei finisci, bene che vada, nei call center”. Sì, a Tunisi!
Rimarrebbe la svolta imprenditoriale e la riscoperta dell’agricoltura. Coraggio giovani!
A segare le gambe però ci pensano, questa volta, i governi locali e le loro lungimiranti politiche di sviluppo del territorio. Perché ammesso qualcuno possa riuscire a divincolarsi tra tasse e burocrazia, la scelta dei nostri comuni (ed il Valdarno non fa assolutamente eccezione) è stata ed è quella della cementificazione continua. Si continuano a togliere terreni all’agricoltura per infilarci mostruosi centri commerciali. E chi già lavora la terra viene “invitato” a cambiare vita con espropri a suon di "progetti multipiano". Figuriamoci i nuovi giovani imprenditori!
“Meglio un kg di zucchine dei balcani a 0,99 euro che un prodotto locale a 2,00 euro” – E’ una questione di scelte…  ed anche il Valdarno ha fatto la sua!
Francesco N.

2 commenti:

  1. Senza considerare -tornando al discorso della sovratassa per i fuori corso- il fatto che oggigiorno ci sono sì tanti giovani che si "parcheggiano" (termine utilizzato dai nostri governanti) nelle università, ma ce ne sono anche tanti altri che decidono di riprendee gli studi esasperati dal fenomeno call-center o semplicemente dal non riuscire a trovare un impiego quantomeno dignitoso. Stendiamo un velo pietoso...

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  2. Tutti a badare i maiali. Oppure entrare in politica, a Terranova tanto c'è un bel turnover di assessori.

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