Tre mesi fa il presidente dell'INPS, Antonio Mastrapasqua, a chi gli chiedeva perché l'istituto di previdenza non fornisse ai precari la simulazione della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori rispose: "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale".
Ci furono polemiche e Mastrapasqua smentì quelle dichiarazioni. Che lo abbia detto o no comunque cambia poco e il virgolettato ci svela una grande verità.
Se il precariato era sinonimo di incertezza, abbiamo comunque un punto fermo: il futuro sarà nero!
Caro bamboccione, se pensi di entrare adesso nel mercato del lavoro rassegnati a zompettare da un lavoro stagionale ad uno a chiamata, da un co.co.pro ad un contratto tempo determinato. Il tutto con qualche bella pausa di riflessione (disoccupazione senza sussidi).
Se poi sei laureato prima di partire con la trafila non dimenticare di riempire il tuo curriculum con un bello stage non retribuito. Infondo sei laureato e non sai fare nulla. Hai bisogno di formazione.
Impossibile andare avanti così.
Il Presidente della Repubblica qualcosa sembra aver percepito dopo le manifestazioni degli ultimi mesi , e nel discorso di fine anno ha denunciato il distacco dalla politica e dalle forza sociali nei confronti dei giovani ed ha provato ad incoraggiarli: “la politica siete voi!”.
Ma non è solo il distacco dalla politica che dovrebbe preoccupare. Il rischio è quello che si venga a creare un frattura generazionale nella società.
I giuslavoristi parlano da anni di un mercato del lavoro a due velocità: ci sono i super-protetti e chi non ha nessun tipo di sostegno. Gli statali e i dipendenti a tempo indeterminato (delle grandi aziende) da una parte e i contratti atipici dall’altra.
Questo concetto è sempre più sovrapponibile ad un confronto impari tra vecchie e nuove generazioni. I primi che hanno contratti blindati e sicuri, i secondi traballanti e precari. I primi che hanno pensioni ricche o almeno dignitose, i secondi che non vedranno quasi nulla. I primi che sono costretti ad aiutare i secondi, i secondi che devono farsi mantenere dai primi.
Quanto può reggere un sistema così?
Poi, per non bastare, ci si è messa la crisi. E a pagare il prezzo più caro sembrano esser stati, manco a dirlo, donne e giovani. Anche in Toscana. Uno studio dell’IRPET di fine 2010 sul mercato del lavoro nella nostra regione (scaricabile dal sito www.irpet.it) ha mostrato una disoccupazione giovanile cresciuta del 15 per cento nella fascia tra i 15 e i 24 anni e del 23 in quella tra i 25 e i 34. E chi trova maggiori difficoltà sono i laureati: la domanda di lavoro per chi ha un livello di istruzione più alto è bassissima e molti giovani laureati toscani si trasferiscono al nord.
Enrico Rossi la scorsa settimana ha dichiarato che «Il 2011 sarà per la Regione Toscana l'anno dei giovani che vanno aiutati a costruirsi un futuro».
Sembra che la Regione si stia muovendo per “attivare sinergie con banche e fondazioni, enti pubblici e istituzioni religiose, categorie economiche e sindacati, in modo da liberare risorse per 300 milioni di euro in tre anni. Si interverrà sulla casa con il contributo affitto, e un acquisto agevolato dopo 4 anni in accordo con il costruttore”.
In più è stata regolata la vergogna degli Stage attraverso il progetto «Dignità del giovane in formazione» che assicurerà 400 euro mensili ai giovani diplomati e laureati impegnati in stage e tirocini.
Basterà?
Francesco Nocentini
Dov'è il problema?? La soluzione al precariato e alla mancanza di posti lavoro la indica il comune di terranuova attraverso il suo sindaco amerighi: asummere assumere assumere!! (tanto paga pantalone!) Quindi chi ha bisogno di un posto di lavoro si adoperi per arrufianarsi in maniera opportuna a Mauro Amerighi ed al PD ed il risultato sarà certo! provare per credere!
RispondiEliminaArgomento interessante questo. Stimolante. Questo purtroppo è un paese per vecchi.
RispondiEliminaAlcune notizie per riflettere da “The week”.
Francesco Amirante presidente della Corte costituzionale compirà 78 anni il 13 aprile.
Angelo Bagnasco presidente della Conferenza episcopale italiana compirà 68 anni il 14 gennaio.
Luciano Benetton presidente del gruppo Benetton compirà 76 anni il 13 maggio.
Umberto Bossi leader della Lega Nord e ministro delle Riforme compirà 70 anni il 19 settembre.
Giovanni Bazoli presidente della sorveglianza di Intesa San Paolo compirà 78 anni il 18 dicembre.
Silvio Berlusconi presidente del Consiglio compirà 75 anni il 29 settembre.
Corrado Calabrò presidente dell’Authority per le telecomunicazioni compirà 76 anni il 16 febbraio.
Francesco Caltagirone presidente di Caltagirone spa compirà 68 anni il 2 marzo.
Andrea Camilleri autore dei libri più venduti in Italia compirà 86 anni il 6 settembre.
Fedele Confalonieri presidente di Mediaset compirà 74 anni il 6 agosto.
Carlo De Benedetti presidente del Gruppo espresso compirà 77 anni il 14 novembre.
Leonardo Del Vecchio presidente di Luxottica compirà 76 anni il 22 maggio.
Paolo Garimberti presidente della Rai compirà 68 anni il 2 febbraio.
Riccardo Garrone fondatore e presidente onorario di Erg compirà 75 anni il 23 gennaio.
Cesare Geronzi presidente di Generali compirà 76 anni il 15 febbraio.
Pier Francesco Guarguaglini presidente di Finmeccanica compirà 74 anni il 25 febbraio.
Gianni Letta sottosegretario alla presidenza del Consiglio compità 76 anni il 15 aprile.
Salvatore Ligresti patron di Premafin e presidente onorario di Fondiaria compirà 79 anni il 13 marzo.
Ernesto Lupo primo presidente Corte di Cassazione compirà 73 anni il 12 maggio.
Piergaetano Marchetti presidente di Rcs Mediagroup compità 71 anni il 30 novembre.
Gianni Morandi prossimo conduttore del festival di Sanremo compirà 66 anni il 18 dicembre.
Giorgio Napolitano presidente della Repubblica compirà 86 anni il 29 giugno.
Alessandro Ortis presidente dell’Authority per l’Energia compirà 68 anni il 12 agosto.
Carlo Rossella presidente di Medusa Film compirà 69 anni il 19 ottobre.
Umberto Veronesi presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare compirà 85 anni il 28 novembre.
e pensare che Gesù l'hanno ammazzato a 33... nudo e senza una lira..
RispondiEliminaSulla distanza tra politica e giovani e sulla "frattura generazionale" mi piacerebbe sapere l'opinione dei tanti ragazzi che nel nostro paese si sono avvicinati alla politica negli ultimi anni, penso ai consiglieri comunali ma anche a chi fa attivamente parte dei partiti.
RispondiEliminaA loro va tutta la mia stima ed è un aspetto estremamente positivo che a Terranuova ci sia un altissima percentuale di giovani attivi in politica.
Scusate se insisto e spesso ripropongo questo tema anche sul blog ma le questioni legate alla dignità del lavoro giovanile, allo status sociale ed economico delle giovani generazioni e al futuro che li attende sono per me estremamente importanti.
E la percezione che ho avuto nella mia breve esperienza di politica attiva (nel PD) è che ci sia un enorme vuoto su questi aspetti che non può che aumentare quelle distanze tra giovani e politica.
Dite che a livello locale si può far poco sulla questione delle future pensioni dei precari?
Ma si può far dibattito, si può fare cultura, si può fare informazione, si può far prendere coscienza del problema alla gente. Parliamone. Perché nessuno parla mai di queste cose e si è sempre in altre faccende affaccendati? Forse sarò io fissato, ma le maggiori difficoltà che un giovane affronta tra i 20 e i 30 anni quali sono secondo voi?
http://www.corriere.it/economia/11_gennaio_07/disoccupazione-giovani-istat_fdf7b1ae-1a3f-11e0-91c1-00144f02aabc.shtml
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