martedì 31 agosto 2010
Power-One: allargamento senza assunzioni
martedì 24 agosto 2010
Anonimi e contrari
venerdì 13 agosto 2010
BUONE VACANZE E BUON FERRAGOSTO
martedì 3 agosto 2010
Presidenza (della Camera) senza conFini?
Quando la frittata è fatta le uova non si possono più rimettere insieme. La rottura tra Berlusconi e Fini non è soltanto un cedimento degli equilibri interni al Popolo delle libertà, bensì la lacerazione tra la Terza più alta carica dello Stato e il Presidente del Consiglio dei Ministri. Eppure la vicenda, che ha dello straordinario, non si arresta al solo campo del centrodestra, ma coinvolge l’intero emiciclo poiché il Gruppo parlamentare numericamente più consistente della Camera dei Deputati chiede a gran voce le dimissioni del Presidente, quel Presidente che appena due anni fa aveva acclamato ed eletto a suon di applausi e voti. E Fini che dovrebbe fare? Dovrebbe dimettersi o conservare lo scranno più alto di Montecitorio? Innanzitutto vediamo come cambiano i numeri. Alla Camera dei Deputati la somma tra Pdl e Lega Nord si ferma a 297 deputati perché, ad oggi, Futuro e Libertà per l’Italia ha strappato 33 ex iscritti al gruppo del Popolo della Libertà. Al Senato la partita è ancora tutta da scriversi ma non è da escludersi che la nuova compagine di Fini riesca a formare un suo gruppo autonomo anche alla Camera Alta. Sono queste le ragioni che spingono gli ex amici di Fini a chiedere le sue dimissioni? Le ragioni sono solamente di pura cosmesi oppure dietro c’è della sostanza? A mio avviso il nodo della questione sta proprio nei poteri e nel ruolo che sono propri del Presidente della Camera. Il Presidente non è solamente colui che rappresenta la Camera ma nei fatti è davvero colui che governa i lavori della Camera Bassa. Questo, a mio modesto parere, è il punto di caduta. Adesso Fini ha in mano due carte che diventano ancor più pesanti di prima: la Presidenza della Giunta per il Regolamento e quindi la sua ampia discrezionalità sull’interpretazione degli interna acta corporis, ma soprattutto i suoi poteri sulla programmazione e calendarizzazione dei lavori (Articoli 23 e 24 del Regolamento della Camera dei Deputati). Si badi bene, poteri molto più ampi del Presidente del Senato della Repubblica (cfr. Articoli 53 e 54 del Regolamento del Senato della Repubblica). Per concludere, numeri più risicati e maggioranza ancor più frastagliata sono due esaltatori di sapore per chi si augura un indebolimento dell’azione di governo, tuttavia anche gli altri possono stare allegri; siamo in estate, inizia la campagna acquisti!
Tommaso