martedì 10 dicembre 2013

La storia infinita della Variante alla Sr69

Il tribunale fallimentare di Roma ha dichiarato in questi giorni lo stato di insolvenza di Ipresa Spa avviandone ufficialmente l’iter fallimentare e mettendo l’azienda in “amministrazione controllata”. Questo ha di fatto interrotto il doppio contenzioso aperto nel 2012 tra la Provincia di Arezzo e l’ATI vincitrice del maxi appalto per la realizzazione della Variante alla Sr69.La storia comincia nel 2004 con l’approvazione definitiva del progetto che comprende tutta la viabilità di accesso al nuovo casello di Valdarno e al nuovo ponte sull'Arno, quello progettato dalla Carlos Fernandez Casado.Nel giugno del 2008 la prima falsa partenza: l’appalto è vinto da un’ ATI avente capofila la Emini Costruzioni Spa di Aversa, accanto alla Demoter di Messina e alla MAEG Costruzioni di Treviso ma tutto si blocca prima di cominciare per problemi legati ad una denuncia di pagamento del pizzo alla camorra che coinvolge proprio la Emini Costruzioni Spa.Ad aggiudicarsi il maxi-appalto è quindi un’altra Associazione temporanea d’impresa composta da Impresa Spa e Marceglaglia Buildtech Spa. Il progetto ha un costo per la Provincia di Arezzo di circa 35 milioni di euro (cofinanziati anche dai comuni di Montevarchi, Terranuova e San Giovanni).E' una grande opera per il Valdarno ma i lavori cominciano dubito con il piede sbagliato: cominciano, si interrompono, riprendono, rallentano per poi fermarsi definitivamente nel 2012 quando si è a poco più che a metà dell'opera e viene notificato alla Provincia di Arezzo un atto di citazione in giudizio da parte dell’ATI per "supposto, grave inadempimento contrattuale ed extracontrattuale". A sua volta, la Provincia rinfaccia all'ATI gravi ritardi nella realizzazione dell'opera e procede alla risoluzione del contratto "pur avendo l'Amministrazione esperito ogni tentativo utile alla prosecuzione dei lavori da parte dell'ATI appaltatrice". La Provincia, ovviamente, richiede anche i danni derivanti dalla risoluzione, stimati intorno ai 5 milioni, e nel frattempo riassegna l’appalto per completare i lavori a la Castelnuovese, che fa parte del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna.Ora che una delle due aziende dell’ATI è in stato di fallimento la Provincia chiederà al tribunale fallimentare di essere inserita tra i creditori di Impresa Spa per provare a recuperare quel danno da 5 milioni di euro.Intanto il ponte è sempre lì, sospeso a mezz’aria…La redazione

7 commenti:

  1. Ieri sera, su Valdarno Channel, abbiamo sentito che il direttivo del Psi provinciale ha vietato a quello del Psi terranuovese l'uso del simbolo del partito alle primarie di centro-sinistra a Terranuova. Salta il banco quindi? Ci sarà un sesto candidato socialista? In queste primarie, due simboli su quattro sono abusivi: nella lista Pasquini non c'è più la lista ma solo il Pasquini (e Quaoschi) e il Psi terranuovese è praticamente diffidato.
    Firmato: la Maggioranza della Lista Pasquini.

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  2. Perchè scusate, quale dei cinque candidati sarebbe espressione del PSI?

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  3. Ma scusate, visto che il Pasquini a torto o a ragione vi ha mollato, credo portandosi via il logo della lista (c'era il suo nome), per quanto ancora continuerete a chiamarvi lista Pasquini?

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    1. Giusto il tempo di far capire alla gente di come sono andate le cose!

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    2. Proprio nei confronti di Quaoschi e Pasquini il gruppo che si è scisso lancia strali:

      “Regaliamo il simbolo ai due consiglieri comunali che dall'opposizione sono passati in maggioranza, aderendo alla coalizione Pd, Sel, Psi e altri, in procinto di partecipare alle primarie”.

      “Siamo rimasti fedeli al mandato ricevuto dagli elettori - continua il gruppo - e non abbiamo bisogno di creare confusione nella cittadinanza. Solo la serietà delle persone e la validità delle proposte saranno un veicolo di consenso elettorale. Avevamo auspicato che si potesse giungere a un accordo per il congelamento del simbolo. Evidentemente si vuole persistere sull'ambiguità e sul fraintendimento, pensando che la gente non abbia ancora capito che cosa è successo. Oggi, noi siamo gli unici titolati a rappresentare e continuare quella esperienza civica".

      http://valdarnopost.it/news/le-due-esperienze-civiche-si-uniscono-in-vista-delle-prossime-elezioni-fedeli-al-mandato-ricevuto-dagli-elettori

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    3. Mi sembrava che il post parlasse della penosa situazione in cui versa la SR69 e non delle primarie di centrosinistra...

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  4. Il ponte Prada è pronto per il Gabibbo!!
    Ma andiamo oltre!!!
    Finalmente si lavora nel tratto fino al ponte del Mocarini! Ma perchè non si è fatto anche prima? Una strada più larga era comunque utile!
    Si è iniziato a lavorare anche dopo il casello! Anche qui poteva essere comunque utile iniziare prima. Ma la zona della frana fino all'IVV sta seguendo la sorte del ponte!
    Poi c'è la barzelletta della Badiola che costringe a file disumane al semaforo “a rosso precoce” di San Giovanni; doveva essere pronto per il 30 Novembre, ora si parla di Natale! Vedremo!
    Dopo si andrà per gli Urbini, dove sono già realizzati il ponte sul torrente e diversi rilevati. Peccato che anche completato, questo tratto finirà in mezzo ad un campo perchè il prolungamento in provincia di Firenze è fermo al palo per più di un motivo.
    L'unica cosa realizzata è il casello con la “1a curva di Lesmo” in uscita.
    Ma il vero problema sarà al ponte del Mocarini dove non c'erano più soldi per proseguire lungo l'autostrada e, a breve non si prevede nulla. Si possono però prevedere ingorghi spaventosi!
    Forse è meglio se i lavori sul ponte Prada stanno fermi!!!
    Paolo Dinelli

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