martedì 25 gennaio 2011

La voce del martedì intervista Carlo Pasquini


Dopo l’intervista a Luca Trabucco (pubblicata il 2 novembre su questo blog http://lavocedelmartedi.blogspot.com/2010/11/intervista-luca-trabucco.html) e a Mauro Amerighi (pubblicata il 7 dicembre http://lavocedelmartedi.blogspot.com/2010/12/la-voce-del-martedi-intervista-mauro.html ) oggi è la volta di Carlo Pasquini, leader della lista Pasquini.

Ciao Carlo, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande.

A Luca Trabucco e a Mauro Amerighi abbiamo chiesto di dipingere uno scenario immaginario e, chiaramente, lo facciamo anche con te: tra poche ore a Terranuova i cittadini saranno nuovamente chiamati alle urne, mancano pochi minuti al silenzio elettorale e sei sul palco a tenere l'ultimo discorso: cari elettori, se dovessi dirvi tre questioni di primaria importanza che un' ulteriore amministrazione da me guidata affronterebbe subito, queste sarebbero...
 Tre sono le questioni di primaria importanza, assolutamente centrali da affrontare:
1)      fuoriuscita dalla “colonizzazione” e recupero dell'autonomia politica, economica, amministrativa e urbanistica di Terranuova nel Valdarno. È la questione decisiva per il futuro di Terranuova.
2)     gli investimenti e la politica per le attività produttive. Occorre pensare a nuove aree per gli insediamenti produttivi, come un nuovo PIP (PIP 3) alla Penna e l'area lungo l'Arno; occorre semplificare/abolire i comparti per rendere autonomia e flessibilità agli investitori. E poi nell'area Casello Valdarno: niente parco fluviale, niente ponte 2 da Montevarchi, ma valorizzazione con investimenti nel terziario avanzato
3)     il recupero (abitativo, storico funzionale) del centro storico; strumento per il rilancio dell'identità di Terranuova e il recupero del suo ruolo in Valdarno.
C'è poi un'altra questione, comunque strettamente legata a queste, che è quella della semplificazione: della macchina burocratica, della struttura comunale. Del resto l'assunzione di un altro architetto (Terranuova ne ha 9 tra ingegneri e architetti, Montevarchi 6 e Bucine 3) è la conferma che serve tagliare, che serve una decisa inversione di tendenza.

Le liste civiche storicamente hanno sempre avuto un difetto sostanziale: non reggono nel lungo periodo. Inoltre la LISTA PASQUINI ha altre caratteristiche che non convincono sulle sue prospettive future: è una lista molto "personale", non a caso porta il tuo nome, ed è nata in aperto e dichiarato contrasto con l'attuale sindaco (che alla prossima tornata elettorale non sarà tra i candidati per aver già fatto due mandati). Può avere un futuro una lista con questi connotati?
Bella domanda, provocatoria, molto interessante. É certamente vero che le liste civiche spesso non durano. Ma a Terranuova, alle elezioni comunali del 2009, davanti ad una destra priva di un progetto e ad un centrosinistra ostaggio di un chiuso apparato e che aveva delegato a potente lobby valdarnese la gestione del territorio e dei servizi (una “filiera” emersa chiaramente con il caso ex-macelli/Casamonti), l'unica strada era un progetto di sviluppo rivolto al corpo vivo e moderno del paese.
Il risultato si è fermato al 20%, ma ha dimostrato che:
a) il PD e il centrosinistra hanno chiuso un periodo di egemonia che durava dal '75
b) solo un elettore su 3 ha votato per questo sindaco e questo governo.
Per il futuro niente lista personale, niente Lista Pasquini: ma un progetto forte secondo idee e programma condivisi. In questo senso ed in questa prospettiva, avremo certamente un futuro: Terranuova ne ha bisogno.

La tua esperienza nel centro-sinistra terranuovese, anche come sindaco: negli anni è stata percorsa molta strada, si sono fatte scelte giuste e sbagliate, possiamo parlare del casello, del palazzetto, della discarica... Ci sono situazioni del passato che oggi affronteresti in maniera differente?
Di sicuro qualcosa non avrà funzionato, non sarà riuscita. Sempre nelle nuove scelte ci sono margini di errori dovuti alla novità dell'impresa, ai limiti soggettivi, e alla resistenza della realtà. Ma nella sostanza il progetto per Terranuova ha prodotto una “rivoluzione” i cui risultati positivi investono Terranuova e il Valdarno ancora oggi. Ne cito alcuni:
·         radicamento realtà produttive
·         casello Valdarno A1
·         nuova viabilità regionale e ponte a sud
·         impianti di gestione dei rifiuti per tutti i Comuni del Valdarno
·         nuova circonvallazione SP 59
·         piano strutturale del comune
·         sicurezza idraulica Ciuffenna (ponti e invaso a bocca tarata)
·         palazzetto dello sport
·         servizi educativi, della formazione e sociali (nido, materna, RSA)
·         teatro e biblioteca Le Fornaci
·         avvio recupero centro storico e centri storici delle frazioni



18 commenti:

  1. La prima e la seconda risposta sono in pieno stile Pasquini.
    La terza risposta è deludente: da uno nella posizione di Pasquini che ha ormai chiuso la sua esperienza politica e non correrà
    più per nessuna poltrona, ci si poteva aspettate un'autocritica più sincera.
    Qualcosa in quindici anni avrà sbagliato? Almeno una cosa!
    Invece si è limitato a indorarsi con una lista della spesa piuttosto patetica e datata.

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  2. una cosa l'ha sbagliata: non fermare la nomina di Amerighi a candidato Sindaco

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  3. e soprattutto basta , un se ne pole più di Pasquini ... nemmeno dell'Amerighi ma di pasquini che nell'ultima legislatura ha svenduto T.B. e ora sembra un idfensore strenuo davvero un se nepole davvero più ... ma del resto ora staremo a vedere se decolla l'asse Trabucco-Pasquini-Mansueto , che trio delle meraviglie ...

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  4. Pasquini ha indubbio spessore politico che altri si sognano.
    E sarebbe interessante venire a conoscenza della posizione della maggioranza sulle questioni sollevate da Pasquini: recupero delle autonomie, recupero del centro storico e politiche del personale.

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  5. I pasquini ha investito nelle frazioni???? ma è una barzelletta vero????

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  6. Siamo alle solite: da una parte un intervento un po' formale un po' reticente, dall'altra gli anonimi tiratori di pietre.
    A me le cose che dice Pasquini dispiacciono perchè si è persa un'altra occasione (la terza), ma prima o poi bisognerà finire di fare ammuina. Nel merito. La politica della sinistra prima e poi del centro sinistra è stata positiva, ha accompagnato una crescita e modernizzazione naturale di TB. Questo in una prima fase poteva bastare poi non più. Anche perchè poi sono prevalsi gli approcci burocratici e formali, la difesa di classi di per sè forti (es. pubblico impiego) o di interessi privati particolari, magari collegati al sistema politico. Nulla di diverso da quello che avveniva nel resto d'Italia. Lacci e lacciuoli...
    Le cose che sono state fatte...ci mancava pure che non lo fossero! Non lo dico solo a Pasquini, ma non ci si può indorare per cose che sono come dire obbligatorie in una normale gestione amministrativa. Piuttosto va addebitato alle amministrazioni di non aver costruito pensando al futuro. A me continua a fare senso che nel 1908 ci fosse in tram che dal centro di TB portava a San Giovanni e che adesso teorizziamo, e investiamo centinaia di migliaia di euro, che bisogna andarci in bicicletta!
    Poi mi è poco chiara, se non in'ottica continuista con il programma delle ultime elezioni, la sottolineatura sulla autonomia. Il quadro economico porta ad avere aggregazioni fra comuni. Criticarle o sottolineare le cose che non vanno è necessario, giusto e corretto, negare la realtà è solo scantonare dal problema, perchè tanto non lo si deve risolvere personalmente.
    La parte che non ho capito è quella del futuro politico. Forse è prevalsa la voglia di non rispondere o forse probabilmente sono io un po' tonto. Ma cosa vuole fare nello scenario probabile? Ci sarà una lista civica di centro destra, ci sarà il PDL o come si chiamerà, ci sarà una lista di partiti di centro sinistra. O la lista Pasquini politicamente si ritrova in una di queste o che fa, un'altra lista?
    Forse dovrebbero, tutti quelli che hanno una storia riformista e progressista, cominciare umilmente a trovare nei valori etici e politici comuni la forza per costruire una vera alternativa alla situazione difficile che anche TB sta attraversando. E quindi provare a riaggregare quello che si è disaggregato e i tanti che stanno a guardare da lontano, anche perchè tante volte allontanati.

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  7. Sono d’accordo con Ettore: la discussione che si sviluppa dopo le interviste rischia sempre di portarsi dietro più polemiche che idee. Invito anche io a cogliere l’occasione per discutere sul merito.
    Personalmente non riesco a capire l’aspetto fondamentale che Pasquini vede nel recupero dell’autonomia politica economica amministrativa e urbanistica. Ma può darsi benissimo sia una mia miopia.
    Sull’abolizione dei comparti e lo sviluppo delle attività produttive credo che abbia comunque colto una vera priorità, così come sul recupero del centro storico. Sul quale però mi piacerebbe prima o poi sentir parlare qualcuno con ancor più coraggio. Qualcuno che veda nel futuro l'opportunità di fermare quel circolo vizioso del ricorso sfrenato all'urbanizzazione e a quell'edilizia che è sviluppo disordinato e stupro del territorio per finanziare le spese ordinarie del comune. Insomma, un piano regolatore “a crescita zero” con recupero di quello che c’è è davvero impossibile?
    Mancano comunque questioni come mobilità sostenibile, energie rinnovabili, rifiuti zero, giovani. Manca un po’ di "FUTURO" forse.

    Sulla macchina comunale non conoscendo la realtà lavorativa e non saprei esprimermi.

    Sulle scelte politiche della lista nel futuro scenario la risposta c’è e mi sembra chiara. Non spetta a Pasquini decidere che fine farà la sua lista, non sono maturi i tempi. Pasquini infatti nella sua risposta si concentra più a “leggere” il risultato delle scorse elezioni che a delineare un immaginario sulle prossime. “Niente lista personale. Niente lista Pasquini” e siamo d’accordo. Capire su quale campo giocherà forse è ancora troppo presto e forse non spetta a lui dare questa risposta.

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  8. si nelle frazioni i pasquini c'ha fatto le fabbriche e a terranuova le piazze .... ma via .... siete vergognosi

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  9. Anche io penso che ci potesse aspettare un minimo di autocritica, ma forse Carlo Pasquini non è il tipo. Comunque è stato un buon Sindaco, anche fortunato, ma uno che la fortuna è stato capace di andare a cercarsela. Aveva un progetto per Terranuova e forse è stato uno che non ha avuto il timore di dire le cose che pensava anche andando contro il partito di cui era esponente.

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  10. Intanto gli anonimi farebbero bene a firmarsi!
    Secondo, io credo che seppure Carlo Pasquini sia, come tutti gli umani, fallibile, durante la sua amministrazione il ruolo di Terranuova nel Vadarno sia stato tenuto in maggior peso e considerazione di quanto non succeda adesso. Inoltre non dimentichiamoci che molte delle cose che sono giunte a realizzazione durante l'amministrazione Amerighi (e qui semmai dobbiamo interrogarci se si sia trattato di tempi tecnici o ritardi) sono state pensate e progettate durante l'amministrazione Pasquini. Sbaglierò, ma rispetto ai tempi del battagliero Pasquini c'è oggi una sensazione di immobilismo, opacità ed asservimento a logiche di apparato che prima non c'era, o almeno non si notava!Infine e concludo, non dimentichiamo fatti di cronaca come il caso Casamonti, che certamente non danno lustro al nostro comune e a gruppi dirigenti che se li sono lasciati, come dire, scivolare sopra senza fare neanche una piega; i pochi che si sono un po' scomposti non hanno avuto che da togliere il disturbo. Quello che accadrà in futuro non dipende solo da Carlo Pasquini, ma dalla possibilità o meno di realizzare un tavolo che pensi ed operi nell'interesse della nostra comunità fuori da vecchi e rigidi schieramenti.

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  11. O forse Pasquini ha potuto continuare, nel suo lungo mandato di Sindaco, il progetto per Terranuova proprio perchè aveva alle spalle un partito fatto di persone vere che lo hanno sempre coperto politicamente......

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  12. Con Enrico Tigli, abbiamo avuto un sindaco-uomo-di-partito,che ha impiantato a Terranuova una nuova classe dirigente (comunista, giovane, partecipativa - che ancora oggi la troviamo dietro i fornelli del ristorante della festa del PD).
    Con Carlo Pasquini, si è messo in discussione lo schema partitico a vantaggio di un decisionismo più’ dinamico (nel frattempo sono cambiate anche leggi, che hanno attribuito alla figura del sindaco maggior spessore e potere decisionale). Ha saputo cavalcare l’onda dell’edonismo di massa (createsi negli anni ’80) e della bolla della new economy (anni ’90).
    Mauro Amerighi ancora oggi non sa bene quale strada intraprendere. Da una parte, ha cercato di riportare il partito (prima DS poi divenuto PD) al centro delle decisioni (come al tempo di Enrico Tigli). Questa operazione è’ stata vista dai più come un’operazione puramente di facciata. Dall'altra ha rivendicato come proprie delle decisioni importanti(alcune rilevatesi infelici, come la scelta di alcuni collaboratori).
    A differenza dei sui predecessori è stato piu’ sfortunato (crisi economica persistente), meno coraggioso (non avrebbe mai avuto il coraggio di imporre al paese una discarica) e meno incisivo (il famoso “sociale” che tanto viene sbandierato dall’attuale amministrazione non è certo un’invenzione di Amerighi – esisteva già ad alto livello nelle precedenti amministrazioni).
    A Mauro va dato merito di essersi speso di piu’ per le frazioni e di aver cercato di ricucire una politica valdarnese calpestata da Carlo Pasquini. Il giudizio su Mauro non può essere che negativo, mentre per i precedenti due sindaci (meglio Enrico che Carlo però) il giudizio deve essere positivo pur mettendo in conto i numerosi errori commessi.
    Anonimo di Sinistra

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  13. Peccato che questa settimana il dibattito stenti a decollare. Eppure con la seconda risposta Pasquini ha gettato un sasso non da poco nello stagno. A me pare infatti di capire che la scissione con il Pd non sia ricomponibile e che il futuro vada, più che mai, oltre le ideologie. Forse sono inutili, allora, i tentativi di ricucitura di chi pensa che, una volta terminata l’ era Amerighi, i dissidenti possano rientrare nei ranghi.
    Silvio Cazzante
    Post scriptum. Ieri sera ho avuto un incubo: leggevo nel blog che a Terranuova sarebbe arrivata un’ altra architetta a tempo determinato. Mi sono svegliato tutto sudato... Meno male che era solo un sogno.

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  14. ... a Silvio Cazzante toccherà di sudare molte altre notti. Il suo incubo sta per diventare realtà: pare proprio che arrivi un'altra architetta...

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  15. SALVE A TUTTI E' RETORICA MA SPIEGATE DOVE FINISCONO I SOLDI DEL DISAGIO AMBIENTALE, VISTO CHE CI PERMETTIAMO DI REGALARLI ANCHE AI COMPAGNI DI MERENDE SANGIOVANNESI...NON VEDO IN SETTE ANNI DI AMMINISTRAZIONE AMERIGHI UN CENNO DI INVESTIMENTO!!E SI CONTINUA AD ASSUMERE ARCHITETTI FORSE L'ULTIMA SERVIRA' PER CONTARE I "SASSOLINI"DEL VIALE PIAVE....

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  16. Proprio vero siamo costretti ad assumere la seconda arrivata al concorso di Montevarchi siamo sempre piu periferici!!!!!AAAAA cercasi Amerighi e il fantasma Chienni.....

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  17. Quanto è facile... non credo sia possibile riuscire a parlare con tutte queste persone che non si firmano e che continuano a dire cose anche senza saperne altre... Quindi parlano così... Tanto per far un pò di bagarre. Non so dire quello che succedrà in futuro con la vita politica, spero ci sia massima condivisione per molte cose, se poi non fosse così, bè c'è poco da fare una squadra sta insieme e va avanti in un progetto comune solo se questo progetto rappresenta realmente certe volontà. In una squadra fatta da molte persone ci sono molte idee su cui confrontarsi e discutere, alcune volte sono condivise da molti, altre volte no, ma comunque sostenute da tutti... Succede anche nella politica nazionale in cui tutti (esponenti PDL) difendono qualsiasi posizione di Berlusconi senza magari, condividere appieno certe situazioni... o certe leggi...

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  18. Copio e incollo un post che era sfuggito.

    Con Enrico Tigli, abbiamo avuto un sindaco-uomo-di-partito,che ha impiantato a Terranuova una nuova classe dirigente (comunista, giovane, partecipativa - che ancora oggi la troviamo dietro i fornelli del ristorante della festa del PD).
    Con Carlo Pasquini, si è messo in discussione lo schema partitico a vantaggio di un decisionismo più’ dinamico (nel frattempo sono cambiate anche leggi, che hanno attribuito alla figura del sindaco maggior spessore e potere decisionale). Ha saputo cavalcare l’onda dell’edonismo di massa (createsi negli anni ’80) e della bolla della new economy (anni ’90).
    Mauro Amerighi ancora oggi non sa bene quale strada intraprendere. Da una parte, ha cercato di riportare il partito (prima DS poi divenuto PD) al centro delle decisioni (come al tempo di Enrico Tigli). Questa operazione è’ stata vista dai più come un’operazione puramente di facciata. Dall'altra ha rivendicato come proprie delle decisioni importanti(alcune rilevatesi infelici, come la scelta di alcuni collaboratori).
    A differenza dei sui predecessori è stato piu’ sfortunato (crisi economica persistente), meno coraggioso (non avrebbe mai avuto il coraggio di imporre al paese una discarica) e meno incisivo (il famoso “sociale” che tanto viene sbandierato dall’attuale amministrazione non è certo un’invenzione di Amerighi – esisteva già ad alto livello nelle precedenti amministrazioni).
    A Mauro va dato merito di essersi speso di piu’ per le frazioni e di aver cercato di ricucire una politica valdarnese calpestata da Carlo Pasquini. Il giudizio su Mauro non può essere che negativo, mentre per i precedenti due sindaci (meglio Enrico che Carlo però) il giudizio deve essere positivo pur mettendo in conto i numerosi errori commessi.
    Anonimo di Sinistra

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