martedì 23 giugno 2009

Nomina degli scrutatori di seggio: perché non dare la precedenza a studenti e disoccupati?

Quanto costa allo Stato organizzare e far svolgere le elezioni?

La legge 27 dicembre 1997, n.449 all’articolo 55 comma 8 indica che è un decreto interministeriale a stabilire il massimo di spesa stanziabile per lo svolgimento delle consultazioni elettorali.

Per quanto riguarda le ultime elezioni questo tetto era stato fissato in €5.678,60 a sezione (le sezioni, in tutta Italia sono quasi 62.000) per un totale di € 393.147.000,00. Quasi 400 milioni di euro! Ma la stessa legge stabilisce anche che le amministrazioni preposte all’organizzazione ed allo svolgimento delle consultazioni elettorali dovranno comunque cercare di contenere le spese.

Il mancato Election Day è costato allo Stato qualche centinaia di milioni di euro (vedi http://www.lavoce.info/articoli/-300parole/pagina1001059.html) perché gli interessi dei partiti sono risultati più importanti di quelli dei cittadini, ma è meglio andare avanti e non rovinarsi la giornata con questo dato inquietante.

Dove finiscono questi 400 milioni di euro ogni volta che si svolgono delle elezioni?

Le principali voci di spesa sono:

- Personale impiegato (presidenti di seggio, scrutatori)

- Forze di polizia

- Costi fissi (stampa delle schede, materiale di cancelleria, spedizione sul territorio)

In Italia i seggi sono 62.000, e il personale impiegato, quando si vota in tutta Italia, si aggira sulle 400.000 persone.

Gli scrutatori di seggio percepiscono un compenso, tra l’altro adeguato per le ore e il tipo di lavoro svolto, che per l’ultima tornata elettorale ammontava a circa 170 euro.

Ma come vengono scelti gli scrutatori di seggio?

La nomina degli Scrutatori è effettuata dalla Commissione Elettorale Comunale (ai sensi dell'art. 6 della legge n. 95/1989, come sostituito dal dall'art. 9, comma 4, della legge n. 270/2005, ulteriormente modificato dalla legge n. 22/2006) tra gli elettori iscritti nell' Albo unico degli Scrutatori di seggio elettorale.

La scelta deve essere fatta all’unanimità e qualora questa non venga raggiunta dopo le prime due votazioni, ogni membro della commissione può proporre due nomi, che vengono votati a maggioranza.

Che ogni partito nomini una serie di scrutatori fidati quindi è un criterio in linea con le disposizioni della legge.

Per la scelta degli scrutatori è comunque possibile utilizzare qualsiasi principio ritenuto opportuno dalla Commissione. Basta che questo principio venga accettato, appunto, “all’unanimità”!

Chi vieterebbe a questa commissione di fare comunque un'estrazione (anche se non prevista dalla legge, ma non certamente vietata) e poi, dopo l'esito dell'estrazione, nominare proprio quelli che hanno avuto la fortuna di essere estratti? Non glielo vieterebbe nessuno! Avrebbero rispettato comunque la legge!

Insomma se la legge prevedesse di estrarre a sorte, non sarebbe possibile NOMINARE gli scrutatori, si andrebbe contro la legge!

Ma visto che le norme prevedono la nomina si può sempre decidere di estrarre a sorte e poi nominare gli scrutatori in base al risultato dell'estrazione, giusto?

Quindi la legge, dicendo "la commissione nomina" di fatto gli lascia campo libero nel fare come vuole!

Può utilizzare qualsiasi criterio: i più alti, i più istruiti, i più anziani. E poi nominarli.

A mio avviso però il criterio più sensato (e spero sia quello che adottano nella maggior parte dei comuni italiani) sarebbe quello di dare la “precedenza” agli iscritti all’albo degli scrutatori che risultano inoccupati (studenti, disoccupati, cassintegrati ecc.) “nominando”prima tutti i candidati con queste caratteristiche. Poi, se ci fosse necessità di altro personale, anche “scrutatori-lavoratori”.

Perché? Per ben tre validi motivi:

1) Perché l'incarico elettorale deve essere visto anche come un primo modo per avvicinare i giovani alla politica e farne comprendere meccanismi e regole;

2) Perché è un criterio socialmente giusto quello di dare l’opportunità a chi non possiede reddito di guadagnare qualcosa contribuendo all’esercizio della democrazia nel loro Paese.

3) Perché uno scrutatore che non possiede un lavoro costa meno allo Stato! E verrebbero quindi risparmiati dei soldi pubblici, visto che allo scrutatore disoccupato spetta solo il compenso per il lavoro svolto, mentre allo “scrutatore-lavoratore” vengono garantite, oltre al compenso, de recuperi compensativi retribuiti e pagati, in parte, dallo Stato. Giusto garantire i riposi, non discuto, ma ancor più giusto sarebbe dare la precedenza a chi il lavoro non ce l’ha.

Per una volta, quindi, sarebbe possibile migliorare le cose anche senza cambiare le leggi.

La legge già ci permette di fare le cose nel miglior modo possibile; a patto che la Commissione Elettorale Comunale adotti il principio giusto.

Gianluca

2 commenti:

  1. Perfettamente d'accordo.

    Simone

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  2. Ho appena chiamato nel mio comune di residenza... è veramente uno schifo!!!!L'addetta dell'ufficio elettorale mi ha detto che le estrazioni sono state fatte il 6 marzo scorso peccato che alla mia richiesta di sapere qual'è il criterio di scelta mi ha risposto che una parte degli scrutatori vengono scelti dai politici e una parte sorteggiati dall'elenco degli iscritti.... mah!sarà... secondo me il sorteggio non c'è stato o se c'è stato ....è solo una farsa... perchè alla fine sono sempre le solite persone che vengono scelte....che fortunate.....pensa... ma a chi vogliono prendere in giro... una possibilità bisognerebbe darla a tutti ma come succedeva nel medioevo il monopolio è sempre nelle mani di pochi e i più devono sempre abbassare la testa... ma non ci sto.... che schifo! Ma vi rendete conto vengono scelti dai politici... ma che schifo è?... chissà quanti imbrogli....

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