Questa settimana vogliamo proporre ai lettori de La Voce del Martedì la penna di Massimo Gramellini dalla rubrica Buongiorno de La Stampa di stamani. Ci sembra un approccio diverso di vedere i due fatti della cronaca politico giudiziaria di ieri. Gli italiani hanno davvero perso la Speranza?
Io Ruby, tu Idem
massimo gramellini
La ministra Idem si è dimessa: non sopportava di restare in un governo sostenuto da Berlusconi. A parte gli scherzi, fino a pochi anni fa una doppia mazzata come quella di ieri avrebbe creato sconquassi umorali nel Paese. Il politico italiano più conosciuto nel mondo condannato a sette anni e interdetto dai pubblici uffici per reati odiosissimi.
Una ministra della Repubblica costretta ad andarsene a casa (pardon, in palestra) per avere evaso le imposte sugli immobili. E invece, se si escludono i giornalisti, i politici e le tifoserie strette, l’impressione è che ormai questi eventi scivolino addosso agli italiani senza lasciare altra impronta che un sospiro di fastidio misto ad assuefazione. L’assillo economico ha scompaginato le priorità, persino quelle dell’ira. Chi non dorme la notte per un mutuo da pagare o un figlio da occupare non riesce a eccitarsi per delle partite di giustizia e potere che si dipanano in un altrove da cui non pensa di poter trarre benefici concreti.
Le crisi economiche spolpano la democrazia perché riducono drasticamente l’interesse dei cittadini per la cosa pubblica. Il vero confine, oggi, non è più fra chi sta con i magistrati e chi no, ma fra chi crede ancora nel futuro e chi no. Per rimanere in ambito femminile, Ruby e Idem turbano i sonni degli italiani molto meno di Iva. Esiste solo una donna che potrebbe svegliarci da questo incubo e si chiama Speranza. Ma per ora rimane lì, muta. In attesa che la politica posi i codici dei penalisti e le calcolatrici degli economisti per darle finalmente la parola
Speranza, ma come volete che gli Italiani si armino di speranza se l'Italia va così?
RispondiEliminaFino ad oggi abbiamo visto con troppo snobismo le vicende di quella parte di America dove non si parla inglese, ma dieci anni fa l’Argentina e oggi il Brasile, ci hanno dimostrato come una forma di protesta organizzata, pacifica, fatta non di Venerdì come gli scioperi a cui siamo abituati noi, possono smuovere le cose. Le sacrosante rivendicazioni del popolo brasiliano unito all’ausilio di Facebook e Twitter hanno creato un effetto virale, tanto da coinvolgere personalità importanti in tutto il mondo (tra cui Mark Zuckerberg). Ma noi italiani siamo troppo perbenisti per scendere in piazza con i tamburelli! Abbiamo paura di essere presi per il culo! Ci hanno tolto il futuro ma noi non siamo scesi ancora in piazza. Bofonchiamo, brontoliamo, ci arrabbiamo o peggio, rimaniamo indifferenti agli scandali, non andiamo a votare, ma scendere per le strade e le piazze non se ne parla!
RispondiEliminaMarco Balestri
Marco Balestri mi trova d'accordo con quanto ha scritto. Noi vediamo i Turchi, i greci in TV e li stimiamo, ma per la nostra nazione non siamo in grado di fare altrettanto, che gente che siamo. Per il resto ha ragione Marco.
RispondiEliminastasera manifestazione pro berlusconi davanti alla sua villa ad arcore..... detto tutto
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