Il 20 e 21 giugno, nella location che ho definito Arena estiva dell'Oratorio San Benedetto (con non poche prese in giro da parte di parenti e amici, che mi ricordano come quello sia "il piazzale dei bomboloni"!), andrà in scena una due giorni di musica, teatro e parole dedicata ai cari amici della Tanzania, a Padre Fabiano e a tutte le ragazze e i ragazzi che vivono nella missione di Kibaigwa e dintorni. Attraverso i mini-concerti live di due affermati gruppi del Valdarno (gli Angeli in Blue Jeans e i DejaVu) e l'esibizione della mia cara compagnia teatrale OttavaSotto nella rinnovata e affascinante opera musicale Dracula, attiveremo una raccolta fondi per contribuire alla costruzione di una scuola media superiore nel villaggio dove opera il nostro amico francescano. La prima serata sarà ad ingresso gratuito e la raccolta avverrà con delle semplici offerte da donare negli spazi dedicati. L'ingresso al musical Dracula invece, prevede il pagamento di un biglietto di 10 euro per gli adulti e 7 per i ragazzi (fino a 16 anni). Ovviamente gli incassi dello spettacolo del 21 giugno andranno a sommarsi ai contributi che ricaveremo dalla raccolta libera, aperta durante tutte e due le serate. È possibile acquistare le prevendite al bar dell'Oratorio San Benedetto, in via Fazia 2 a Terranuova.
In questi giorni, di fronte alle numerose iniziative nate a seguito del terribile terremoto in Emilia, mi sono più volte chiesto se fosse giusto aiutare persone così lontane, quando il problema può nascere in ogni momento davanti ai tuoi occhi. Devo dire che cercare risposte a domande del genere non è mai facile. Per garantire una corretta organizzazione abbiamo dovuto muoverci molti mesi prima (e al tempo non potevamo prevedere che un sisma di tale portata avrebbe "scosso" la nostra penisola). Inoltre, credo che la solidarietà non conosca confini geografici e qualsiasi iniziativa rivolta a persone che vivano in un oggettivo contesto di disagio (siano essi poveri, malati, terremotati…) sia lodevole e meriti attenzione.
Vi chiederete perché mi faccio questo appunto, vi spiego: sono spinto a questa riflessione perché ho subìto delle critiche su un social network da una persona (della quale non indico nome e cognome per tutelarne la privacy) che, al di là dei toni un pizzico "violenti" con cui si esprimeva, poneva una questione del tipo: "Alla vostra iniziativa non partecipo e non vi dono neanche un euro perché è inutile andare a costruire scuole in Africa quando quelle italiane versano in pessime condizioni". Ovviamente, pur non condividendo questo punto di vista cinico e banalizzante (si può dire?) della situazione reale, lo rispetto. Ho cercato però di spiegare meglio come la missione di Kibaigwa sia "guidata" con amore da questo uomo che da anni dedica la sua vita a persone più sfortunate di noi (e non parlo per "sentita dire", sono stato in Tanzania per tre settimane, i miei occhi, come quelli di qualcuno che magari legge, hanno visto). Perché vogliamo aiutare questa persona, e con lui tutti gli abitanti del villaggio? Perché in quel bellissimo angolo semi-sperduto del mondo, ci sono tantissimi giovani che studiano ogni giorno in ambienti non adeguati all'istruzione e la scuola latita proprio dal punto di vista "urbanistico", come “edificio” utile alla crescita di ragazzi che possano cercare nella cultura una seria possibilità di vivere un futuro migliore. È evidente come il nostro sarà solo un piccolo contributo in proporzione all'investimento generale, la scuola probabilmente verrà costruita in ogni caso, ma nel nostro piccolo cerchiamo di "dare una mano". Per questo dico grazie a chi con la propria "opera" sta rendendo possibile tutto questo. Se potete, vi aspettiamo il 20 e 21 giugno all'Oratorio San Benedetto di Terranuova per vivere insieme due serate di musica, parole, teatro e solidarietà. Grazie! E per solleticare un po’ la discussione, una provocazione: da che parte state voi? Se facciamo qualcosa, facciamola per noi, perché alla fine anche qui non è che stiamo tanto bene? Oppure le difficoltà personali e locali non possono in ogni caso farci dimenticare dei bisogni oggettivi di persone magari lontane, lontanissime, che non abbiamo quotidianamente di fronte agli occhi, ma che, silenziose, continuano a gridare per avere la nostra attenzione e il nostro aiuto? Buona settimana.
EMB
Stasera sono uscito da casa! Era un caldo infernale. Sono tornato con il cuore pieno e gonfio, contento veramente. Nel mio paese c'era uno spettacolo musicale organizzato per la Tanzania, Bastava prendere una birra per contribuire e a me la birra piace veramente specialmente con queste temperature! Da casa mia ho sentito la musica, ho indovinato ritmi anni 50, Elvis, e mi sono precipitato. “Angeli in blue jeans”, ricordatevi questo nome, un complesso interamente vestito con la camicia bianca e la cravattina nera, come al tempo del rock, del primo rock, del rock 'nd roll.
RispondiEliminaProprio sotto il palco c'era una nostra conoscenza, mia e del gruppo “Nun te regghe più” Matteo Sterbini: Matteo sembrava volasse sotto il palco, sembrava che la sua sedia a rotelle avesse le ali, sembrava avesse un motore tanto si muoveva al ritmo della musica ed ha anche cantato: quando “gli angeli” hanno suonato Johnny B. Goode la cantante gli ha porto il microfono lui ha cantato tranquillo, sereno, mentre la sua sedia e le sue mani si muovevano al ritmo della musica.
Dopo i “Deja vu”, ricordatevi ancora questo nome. Lisa che non ama questo tipo di Rock se ne è andata, noi abitiamo vicini al “convento” ma io sono rimasto incatenato a sentire il loro rock. Si è vero per molto “deja vu” ma per molto altro anche altamente nuovo. Meno male che molti non hanno capito il testo di alcune loro canzoni (tutte in inglese) sennò......penso che Donato Buchicchio non abbia capito. Comunque straordinari per me, una sorta di liason fra i Gun and Roses e i Marlene Kunz, ed i loro capelli che mi ricordavano i miei e quelli di mio figlio alla loro età. Bella serata veramente non conoscevo il Valdarno sotto questo aspetto!
Stasera sono uscito da casa! Era un caldo infernale. Sono tornato con il cuore pieno e gonfio, contento veramente. Nel mio paese c'era uno spettacolo musicale organizzato per la Tanzania, Bastava prendere una birra per contribuire e a me la birra piace veramente specialmente con queste temperature! Da casa mia ho sentito la musica, ho indovinato ritmi anni 50, Elvis, e mi sono precipitato. “Angeli in blue jeans”, ricordatevi questo nome, un complesso interamente vestito con la camicia bianca e la cravattina nera, come al tempo del rock, del primo rock, del rock 'nd roll.
RispondiEliminaProprio sotto il palco c'era una nostra conoscenza, mia e del gruppo “Nun te regghe più” Matteo Sterbini: Matteo sembrava volasse sotto il palco, sembrava che la sua sedia a rotelle avesse le ali, sembrava avesse un motore tanto si muoveva al ritmo della musica ed ha anche cantato: quando “gli angeli” hanno suonato Johnny B. Goode la cantante gli ha porto il microfono lui ha cantato tranquillo, sereno, mentre la sua sedia e le sue mani si muovevano al ritmo della musica.
Dopo i “Deja vu”, ricordatevi ancora questo nome. Lisa che non ama questo tipo di Rock se ne è andata, noi abitiamo vicini al “convento” ma io sono rimasto incatenato a sentire il loro rock. Si è vero per molto “deja vu” ma per molto altro anche altamente nuovo. Meno male che molti non hanno capito il testo di alcune loro canzoni (tutte in inglese) sennò......penso che Donato Buchicchio non abbia capito. Comunque straordinari per me, una sorta di liason fra i Gun and Roses e i Marlene Kunz, ed i loro capelli che mi ricordavano i miei e quelli di mio figlio alla loro età. Bella serata veramente non conoscevo il Valdarno sotto questo aspetto!
bella iniziativa. Bravi! E Terranuova d'estate si conferma il paese più ricco di attività.
RispondiEliminaMeme, (Emmanuele!) complimenti per lo spettacolo che siete riusciti a mettere in piedi.
RispondiEliminaMa volevo anche dire una cosa a Silvio Cazzante quando nel precedente post dice "Ad assessori e consiglieri (tutti, anche quelli dell’ opposizione) ho contestato il non avere letto lo studio e l’ articolo." Si riferisce allo studio sulla situazione economica del Comune di Terranuova che la Giunta Amerighi (prima legislatura) commissionò a Nomisma. Uno studio che io ho letto e che è costato circa 80.000 euro (se non ricordo male). Uno studio che aveva come finalità la determinazione di dati "scientifici" che rilevassero il successo dell'amministrazione Amerighi da utilizzare poi per la campagna elettorale. Uno studio che è stato poi "distrutto" dallo scandalo Casamonti-Montefusco. Uno studio che non è servito a nulla, se non a buttare dalla finestra tutti quei soldi, perchè confrontava i dati del comune di Terranuova con quelli della Provincia di Arezzo e con quelli della Toscana! Roba da matti, considerato che nel nostro comune almeno due aziende contribuiscono a sballare i dati statistici ora in senso positivo, Power One e Prada. Uno studio che semmai avrebbe dovuto analizzare l'economia Valdarnese e allora si metterla a confronto con la provincia, etc. Uno studio, quello di Nomisma, che potevano realizzare tranquillamente due o tre neolaureati in economia, magari di Terranuova, e che sarebbe costato molto ma molto meno alla comunità, avrebbe dato l'opportunità a questi di approcciarsi con le aziende della zona e all'Amministrazione avrebbe dato gli stessi risultati. Questo Silvio te lo dico perchè ho fatto una cosa molto simile (analisi del distretto moda Valdarnese) durante il periodo di studio all'Università di Siena.
Leonardo Lucacci
consigliere Terranuova per la Libertà
ps- alla redazione della VdM propongo di interpellare nuovamente la maggioranza sulla recente fiducia e recente rimpasto di Giunta, perchè mi sa che risono al punto di partenza.
Cazzo, ma mentre io perdevo tempo a scrivere su questo post, mi sono perso un bel siparietto "Casa Vianello" in quello precedente!
RispondiEliminaLeonardo Lucacci