Considerando il REFERENDUM un fondamentale strumento di democrazia diretta sancito dalla nostra Costituzione anche la Voce del Martedì intende dare il proprio contributo invitando tutti ad informarsi suille tematiche oggetto della consultazione referendaria e ad esercitaare il proprio diritto di voto.
Ecco perché abbiamo deciso di stampare e distribuire nei giorni antecedenti al referendum 2.000 volantini che invitano a recarsi alle urne:
La redazione
Grazie alla VdM per questo invito alla partecipazione. Da più parti in questi ultimi giorni, si vedono posizionamenti che inneggiano all’astensione. Tali inviti vengono da persone influenti facenti parte del mondo intellettuale e giornalistico. Ho letto Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, oppure Luca Ricolfi sulla Stampa, che l’amico Massimo Quaoschi mi ha segnalato e di questo lo ringrazio. Fa bene prendere coscienza di posizioni differenti alla propria, rafforza lo spirito democratico e ti fa sentire più liberi. Le tesi, con particolare riferimento a questi due editorialisti, sono variegate si ricorda, nel caso di Stella, casi del passato recente e meno recente di inneggiamento all’astensione o alla partecipazione, a turno, da parte di eminenti rappresentanti politici di destra o sinistra fino ad arrivare ad una mitica presa di posizione astensionista di Pannella. Mentre Ricolfi, emerito sociologo, si spinge a tracciare la definizione di “gregge” di noi popolino un gregge però che viene seguito dal pastore (i politici) senza esserne guidato. Il “gregge”, cioè noi, in questo momento sta esprimendo voglia di cambiamento quindi, dice Ricolfi, è bene seguirlo acriticamente così il “pastore”, cioè il politico, conserva il potere. Mi spiace per il professore ma l’immagine che da di noi, popolo, è comunque quello delle pecore e, secondo me, non è bello. Cari sociologi, giornalisti esperti, mi spiace ma avete una lettura della società ferma come l’immagine di una foto per giunta in bianco e nero. Quella che pensate di conoscere è una società che invece ha voglia vera di partecipazione, ci sono giovani che andranno a votare perché non sentono proprie scelte fatte nel passato, sbagli reiterati che non gli appartengono, gente che vuole essere partecipe del proprio futuro. Per fare questo occorre partecipare e se nel passato sono stati fatti errori è bene ricordarli ma non si possono addossare al popolo e per questo chiedergli di non utilizzare uno strumento potente a loro disposizione. E’ bene che sia così…io almeno lo spero.
RispondiEliminaUn saluto
Nedo
Ieri sera, per chi se lo fosse perso, a OTTO E MEZZO c'era l'Onorevole Osvaldo Napoli (PDL) fermamente favorevole alla cosiddetta privatizzazione dell'acqua, al legittimo impedimento e alle costruzioni di centrali nucleari.
RispondiEliminaIo andrò a votare e voterò quattro sì e quindi la penso in maniera diametralmente opposta rispetto a Osvaldo Napoli ma non è questo il punto.
Quello che non mi è piaciuto è stato il suo palese atteggiamento disonesto mostrato nelle dichiarazioni finali. Napoli ha detto: "Sono convinto che il quorum verrà superato. Ma io non vado a votare".
...c'è qualcosa che non torna...
O è bugiardo o è stupido.
Se Napoli pensa davvero che il quorum verrà raggiunto allora perché non va a votare NO, visto che è tanto favorevole al nucleare e all'acqua gestita dai privati?
La verità è che Napoli ha paura del quorum e in televisione disincentiva, come può (mentendo sulla sua opinione) al recarsi alle urne, sperando in una bella giornata di sole e facendo passare il messaggio: "andate al mare, il quorum verrà raggiunto di sicuro, anche senza il vostro voto."
... di gente come Osvaldo Napoli, la nostra politica non ne ha proprio bisogno!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina