Poco più di un anno fa è nato l’Osservatorio della Discarica di Podere Rota, uno strumento voluto dai cittadini e da alcune amministrazioni comunali, in seguito alla difficile risoluzione e all’incremento dei disagi provocati dalla Discarica di Podere Rota.
Nell’Osservatorio i rappresentanti delle amministrazioni e dei cittadini dei comuni di Terranuova B.ni, San Giovanni V.no, Castelfranco di Sopra e i rappresentanti delle società della discarica, dall’ASL, dell’ARPAT e dell’ATO si riuniscono per affrontare insieme alcuni aspetti legati alla discarica stessa e per individuare possibili soluzioni. La nascita dell’osservatorio ha finalmente dato avvio ad un percorso di partecipazione dei cittadini alla questione spinosa della gestione dei rifiuti e dei problemi ad essa connessa.
Uno dei problemi legati alla discarica più “sentiti” dalla popolazione e quindi ampiamente dibattuto all’interno dell’osservatorio è sicuramente quello dei cattivi odori, fortemente incrementato negli ultimi anni. Dopo l’esperienza del monitoraggio degli odori con i nasi elettronici, sempre sul trend della partecipazione dei cittadini, in ottemperanza ad una prescrizione della Provincia sul procedimento di VIA ,è stato attivato un monitoraggio odori partecipato in cui gli stessi cittadini si sono messi a disposizione come rilevatori degli odori, mentre di pari passo gli altri attori in gioco verificavano a quali attività corrispondessero picchi di emissioni odorigene per poter poi prendere i dovuti provvedimenti. Eppure, nonostante questi buoni propositi di partecipazione dei cittadini e di volontà di analisi e risoluzione dei problemi molti dubbi rimangono sulla vera sostanza di queste azioni e sul modo di condurre questi rapporti di collaborazione.
Come rappresentante dei cittadini di San Giovanni all’interno dell’Osservatorio quotidianamente mi scontro con una serie di perplessità e atteggiamenti sterili che portano a pensare che l’Osservatorio in realtà sia una struttura dovuta, fine a se stessa e di parvenza, che esiste nella carta formalmente che è servita a giustificare certe scelte e rafforzare certe decisioni, (viene riportato a prova e motivazione di certe scelte e decisioni nelle convenzioni tra le società e i comuni, nella VIA e nell’AIA) ma che in realtà non esiste funzionalmente ed invece di essere uno STRUMENTO di lavoro di confronto e di incontro, rischia di essere strumentalizzato proprio dagli enti preposti alla tutela controllo. Le motivazioni che portano a queste considerazioni sono molteplici, ne elencherò alcune sperando di suscitare una proficua discussione e cercando di coinvolgere tante persone che vivendo “sufficientemente lontane da non sentire il puzzo” spesso si dimenticano di ciò che la presenza della discarica implica nel nostro territorio e nella nostra vita.
Senza dubbio l’osservatorio sta dando dei risultati: ha accorciato notevolmente le distanze tra i cittadini, le società e gli enti di controllo e inoltre fa da cassa di risonanza di alcune istanze che fino a poco tempo fa erano interesse e prerogativa solo di pochi. Di fatto però l’osservatorio non funziona o ancora non funziona come dovrebbe :
• perché non è mai stato approvato un regolamento?
• perché , anche solo nel mettere a disposizione i documenti, non si percepisce una vera volontà di trasparenza e di fiducia reciproca?
• perché soprattutto non esistono verbali delle sedute, per cui niente di quello che viene detto e deciso può essere attuato o anche semplicemente verificato?
• Perché non vengono stanziati soldi a disposizione per l’Osservatorio, con il rischio che anche eventuali azioni di monitoraggio o di correzione che possono essere intraprese su proposta dell’Osservatorio vengano finanziate addebitandole ai cittadini in tasse?
• Perché quando i cittadini hanno segnalato in questi due mesi (marzo e aprile) agli enti di controllo come ARPAT o ASL la presenza dei cattivi odori della discarica e hanno chiesto l’intervento per verificare il disagio e la causa che lo provoca, spesso è stato riposto che c’è un monitoraggio in corso e che l’osservatorio si è assunto il compito di raccogliere le segnalazioni e di elaborarle, come se l’Osservatorio si sostituisse alle funzioni DI TUTTI GLI ENTI deputati alla tutela della salute e del territorio.?
• Perché in questo scenario NON a tutti gli attori è ben chiara la propria mansione e responsabilità e non c’è voglia di fare chiarezza?
• Perché, alla richiesta da parte del presidente Maurizio Viligiardi di convocazione dell’Osservatorio alla presenza dei consiglieri comunali dei tre comuni in cui il Prof. Beretta (incaricato dalla Provincia come consulente nel lavoro della Conferenza dei Servizi) illustri la relazione svolta nella fase di autorizzazione all’ampliamento) si è cercato di darne un altro utilizzo? (presentazione dell’AIA da parte della provincia) e perché non è ancora chiaro se sia stata correttamente evaso l’invito e l’ordine del giorno a tutti i consiglieri comunali?
• Perché, nonostante anni di segnalazioni, collaborazioni, preghiere, lettere, mozioni..i problemi non sono stati né eliminati né mitigati e ad oggi SI EVIDENZIA UN PROGRESSIVO e NETTO PEGGIORAMENTO?
• perché è ritenuto sufficiente ottemperare e rispettare le normative giuridiche, tecniche, ambientali? e il rispetto della qualità di vita ? e il rispetto della dignità umana, per il diritto a vivere in libertà?
• Perché alla luce degli ultimi eventi, è stato dato un ampliamento a tutti i costi, ad un impianto di discarica troppo vicino al centro abitato? perché non sono stati considerati i disagi che provoca ai cittadini che ci vivono? cosa pensano di fare le amministrazioni nell’assolvere al loro ruolo di tutela dei diritti dei cittadini?