Il primo agosto scorso Beppe Grillo ha annunciato sul suo sito che “il MoVimento 5 Stelle si presenterà alle elezioni politiche, che siano ora o nel 2013, e alle elezioni comunali del 2011”. I commenti sulla stampa sono stati improntati per lo più allo scetticismo o a una aperta critica. Il culmine, anche del paradosso, lo ha raggiunto un articolo di Curzio Maltese pubblicato dal Venerdì di Repubblica il 13 agosto con il titolo “Perché Grillo somiglia tanto a Berlusconi”. Quasi nessun giornalista però ha proposto le informazioni politicamente significative. Ci prova allora questo blog.
Il MoVimento 5 Stelle ha un Non Statuto e un Programma. Nel primo si legge che il “MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi. [...] L’ identità dei candidati e ciascuna carica elettiva sarà resa pubblica attraverso il sito internet appositamente allestito nell’ ambito del blog; altrettanto pubbliche, trasparenti e non mediate saranno le discussioni inerenti tali candidature”.
Il Programma è articolato in sette macrotemi: Stato e cittadini, Energia, Informazione, Economia, Trasporti, Salute, Istruzione. L’ ideologia che lo sottende è così sintetizzata da Wikipedia: “nel Movimento 5 Stelle confluiscono temi di derivazione ecologista e antipartitocratica. Promuovendo la partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica tramite forme di democrazia digitale, il movimento utilizza la rete sia come mezzo informativo non censurato che come strumento di libertà. Dal punto di vista economico, abbraccia le teorie della decrescita sostenendo la creazione di posti di lavoro ‘verdi’ e il rifiuto di progetti inquinanti e costosi, tra cui gli inceneritori e molte ‘grandi opere’, mirando nel complesso a una migliore qualità della vita e a una maggiore giustizia sociale. Il Movimento 5 Stelle propone dunque l'adozione su vasta scala di progetti di risparmio energetico, di eliminazione dei rifiuti urbani, di mobilità sostenibile, di protezione del territorio dalla cementificazione, di telelavoro, di informatizzazione”.
Alle elezioni amministrative della scorsa primavera questo ‘non partito’ si è presentato in cinque regioni – Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Campania – e in undici comuni. Ha raccolto oltre mezzo milione di voti e ha eletto due consiglieri in Piemonte, dove ha ottenuto il 4%, e due in Emilia Romagna, dove ha raggiunto il 7%. Inoltre ha eletto otto consiglieri comunali, che si sommano ai 23 della tornata amministrativa del 2009, quando a concorrere erano state le Liste Civiche a 5 Stelle.
Il MoVimento ha rifiutato i contributi elettorali che gli sarebbero spettati, pari a 1.700.000 euro. Né ha avuto bisogno di altre forme di finanziamento esterno perché, grazie a una campagna elettorale condotta pressoché esclusivamente su internet, ogni voto ottenuto è costato solo 0,8 centesimi.
Principio ispiratore del MoVimento è che “ognuno conta uno”. Una formula semplice nella forma ma politicamente densa, in quanto rimanda al dibattito sviluppatosi negli ultimi anni intorno al binomio ‘democrazia rappresentativa / democrazia partecipativa’. In occasione del ‘V-day’ dell’ 8 settembre 2007 Massimo Fini ebbe a dire a proposito della democrazia rappresentativa: “[...] prendiamo due elementi che vengono considerati dalla vulgata come essenziali della democrazia, cioè il voto è uguale – one man, one vote – come dicono gli anglosassoni, il voto è libero. Ebbene, il voto non è uguale: il consenso è taroccato. Il voto non è uguale per la ragione definitiva che è stata illustrata da quella che viene chiamata la scuola élitista italiana dei primi del Novecento, Gaetano Mosca, Vilfredo Pareto e Roberto Michels. Dice Mosca: «Cento che agiscano sempre di concerto e d’ accordo prevarranno sempre su mille che agiscano liberamente». Il consenso non è libero perché ampiamente condizionato dai mass media che sono in mano ai soliti noti e che, non a caso, si chiamano strumenti del consenso. In realtà la democrazia rappresentativa è un sistema di oligarchie, di minoranze organizzate, di aristocrazie mascherate che schiacciano il cittadino singolo, l’ uomo libero che non vuole umiliarsi a infeudarsi in queste oligarchie, i partiti e le altre lobby economiche o criminali spesso legate insieme”. Quasi a contrappunto delle parole di Fini sulla democrazia rappresentativa, quello stesso ‘V-day’ dell’ 8 settembre 2007 è diventato un momento forte di democrazia partecipativa. Sono state infatti raccolte 350.000 firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare denominata ‘Parlamento Pulito’, incentrata su tre punti: nessun condannato in Parlamento, un massimo di due legislature, ripristino della preferenza diretta. Dal Palazzo non è giunto, ad oggi, alcun riscontro.
Silvio Cazzante
Credo che esigere un "Parlamento Pulito" sia una prerogativa indispensabile per il corretto svolgimento di ogni Democrazia. Non mi sorprende che dai "Piani Alti" ci si tappi occhi, naso e orecchie di fronte all'iniziativa di Grillo. Il fatto poi che le firme di 350.000 persone siano ignorate da tempo è semplicemente vergognoso: una grave mancanza di rispetto dei Diritti civili e politici dei cittadini, espressi nella nostra Costituzione.
RispondiEliminaSono veramente perplesso. Primo: ci si auto-nomina epuratore. Secondo: si urla e si insulta. Terzo: elite che hanno accesso ai media, che fanno notizia. Quarto: prima di comprare voglio vedere se funziona: quale amministrazione controllano e amministrano?
RispondiEliminaSarò lapidario, e me ne scuso: per me si tratta di populismo reazionario, che può portare solo al nulla, se finisce bene, a gravi danni per tutti noi, se invece dovesse realmente trovare spazio.
Credo nella democrazia liberale dei padri fondatori, nei pesi e contrappesi del sistema democratico, nei doveri e nei diritti, nella giustizia, nella Politica, che è gente, confronto, rappresentanza, mediazione. Nulla di tutto questo trovo in Grillo. E neanche in Di Pietro.
perplesso da cosa? da Grillo? o dal fatto che il blog ne parli?
RispondiEliminaNo assolutamente...il blog non c'entra nulla ne' tantomeno Silvio Cazzante sempre equilibrato e preciso. Perplesso perche' mi vengono idee che non condivido. Troppo forti e violente. Perplesso se intervenire o meno. Poi ho pensato che la miglior arma contro il qualunquismo e l'antipolitica sia di fare Politica. Come sempre metterci la faccia e esprimere il proprio pensiero. Tanto piu' che vedo una bruttissima tendenza a defilassi, a non esporsi. Quando i giovani, principalmente quelli impegnati, che hanno scelto di fare politica, capiranno che per crescere bisogna metterci certo intelligenza e dedizione ma anche tanta passione e invece azzerare il calcolo, l'opportunismo?
RispondiEliminaPenso che Grillo sia un sintomo e non la malattia. Credo che la malattia della nostra democrazia siano gli attuali partiti politici personali, urlatori e dove ci si autonomina (gli stessi difetti trovati da ettore nel movimento di Grillo io li ritrovo in berlusconi e bossi. Tutti!) Anche io vorrei che la bolla Grillo si sgonfiasse... Significherebbe che i partiti politici avrebbero ritrovato la loro missione. Ma non credo che il male sia Grillo... Magari...
RispondiEliminaIn un paese dove il Tg del primo canale pubblico è il tg1 di Minzolini credo che Beppe Grillo sia davvero il minore dei problemi...
RispondiEliminaPero' io ho visto Mentana...ho fatto zapping. Il mercato mediatico mi permette di scegliere. In Parlamento no. Il legislativo fa le leggi anche per me, non posso fare zapping. Quindi non sottovalutiamo i rischi e proviamo a tenere aperta la testa, l'intelligenza, la disponibilita'.
RispondiEliminaEttore esprime a mio avviso un concetto interessante che condivido in pieno: sono le nuove generazioni che hanno scelto di impegnarsi in politica che devono necessariamente iniziare a farsi spazio con i sani principi della legalità, dell'uguaglianza, della democrazia, della libertà. Sono del resto inequivocabilmente dalla parte di Francesco, quando scrive che il MoVimento di Grillo esiste perché i partiti hanno fallito nella loro missione: il cittadino non si sente più rappresentato, non si "ritrova" più. Interessante da questo punto di vista, l'invito di Fini (nel discorso di Mirabello) al popolo del centro-destra: torniamo a parlare di politica, torniamo a fare politica. Chissà che gli elettori dell'ex PDL (secondo il Presidente della Camera non esiste più) non accolgano questo invito. Chissà che il PD non accolga questo invito. Per il bene di tutti speriamo che Fini abbia (almeno a parole) colto nel segno.
RispondiEliminaNeanche a farlo di proposito, caro Silvio, proprio stamattina sul Corriere della Sera a firma di Gian Antonio Stella, è apparso un editoriale "Le firme di Grillo e la costituzione", ove si riporta cosa effettivamente la Legge italiana prevede in riferimento al diritto di esecizio di iniziativa delle leggi da parte del Popolo con il raggiugimento delle firme di 50 mila elettori.Indubbiamente concordo con Stella cheil Parlamento, in merito alla iniziativa dei grillini deve dare una risposta certa, proprio nel rispetto della nostra menzionata Costituzione sulla quale si dovrebbe fondare la nostra democrazia. Qunidi in virtù dell'art. 71 della Costituzione, i nostri parlamentari hanno l'obbligo di rispondere.... che poi questa risposta sia scomoda per tutti, perchè mette in evidenza la crescente sfiducia nei confronti del nostro sistema politico, che sempre di più si allontana dalle esigenze di risposta del cittadino questo è sotto gli occhi di tutti. Astensionismo, movimenti di grillo, etc sono risposte ad un esigenza di riportare il confronto politico entro determinati confini che purtroppo oggi sono riconducibili alla mera battaglia di propaganda di scontro ed affronta sempre meno i veri problemi della società. Riprendendo gli interventi precedenti, auspico vivamente che le future generazioni affrontino e si impegnino maggiormente nel quadro politico perseguendo il proprio intento con il vero spirito di dedizione e di apporto nel conseguimento di un idea o di un progetto, purtroppo realisticamente sono un pò preoccupato, ma non domo, nel rilevare un allontanamento dall'interesse politico da parte dei nostri giovani, determianto da una radicale pessimaopinone della classe politica italiana.
RispondiEliminae penso proprio da questo che la politica deve ripartire , riportare la gente a seguire e vivere le scelte, al fine di colmare quelle lacune che oggi vengono occupate da movimenti ed astensioni e daun forte crescente scetticismo che sfovia nel menefreghismo.
Certamente il dibattito sollevato da grillo non è da sottovalutare, anche se i metodi utilizzati così come sono difficilmente possono essere riportati in politica, anche se la Lega insegna che da cosa nasce cosa.
Certamente il dibattito su etica e morale a livello politico, personalmente deve essere affrontato; tristemente rilevo che ancora una volta la classe politica non ha risposto adeguatamente facendo suo un problema che la società avverte, e cioè la credibilità delle nostre Istituzioni. Questo secondo me è veramente il punto cruciale, da dove saper e poter ripartire!!
Luca Trabucco
Devo dire che è proprio difficile esporre questo pensiero... Ho seguito molto il blog di Grillo, e da poco cerco di seguire anche questo che devo dire oltre che fatto molto bene è ben stimolante. Chiaramente il fatto di essere un consigliere comunale mi stimola ancora di più. Personalmente reputo che sia troppo importante tornare alle preferenze e reputo troppo importante che i partiti nazionali tornino a fare politica. Grillo sta cavalcando l'onda, ma mette sul piatto temi importanti che di comune in comune vengono affrontati in modo diverso. Insomma quello che voglio dire è che Grillo sta mettendo sul piatto temi importanti e che i partiti dovrebbero iniziare a pensare di fare qualche passo indietro per ascoltare la gente. Si fanno manifesti in cui si dicono cose tanto per far clamore, ma che politicamente dicono poco o suggeriscono poco; questa è la politica portata avanti negli ultimi anni, che non mette in evidenza il fatto di "vederla in modo diverso" ma cerca sempre di metterla sempre sul piano dello scandalo e della notizia "da buco della serratura" e a volte da gossip... Spero solo che i politici giovani, tra cui mi ci metto anche io, riescano a riportare la discussione anche sui temi di Grillo non tanto con l'amministrazione quanto tra la gente che la riporterà all'amministrazione e questo credo che contribuirà a "sgonfiare" l'effetto del non partito e a riportare tutte le discussioni con idee e suggerimenti tra i partiti fino a livello nazionale
RispondiEliminaGiovanni Bonaccini
Complimenti a questo blog che riesce a parlare e far parlare di Politica nel vero senso della parola e con la "P" maiuscola e riesce a far confrontare i rappresentanti delle varie forze locali con serietà (come oggi vedo fare a Giovanni Bonaccini e Luca Trabucco)
RispondiEliminaNessuno credeva al fenomeno della lega nell'89 e molti autori del centrodestra attuale erano scettici e fortemente critici riguardo al Berlusconi nel '94 . Beppe Grillo rischia di essere sottovalutato , soprattutto da quei partiti ai quali sottrai consensi , avendo lui ben capito i vuoti politici e gli ampi spazi lasciati da altri . La solita cosa che capirono a suo tempo il buon Bossi ed il Berlusca . Alcune sue richieste sono irritanti : cosa significa dopo 2 legislature a casa ? Ma siamo proprio sicuri che tutta questa generalizzazione e tutto questo ricambio sia solo positivo ? Proviamo allora a vedere quali personalità politiche di qualsiasi schieramento avrebbe prodotto questa regola applicata a ritroso . E qui mi riferisco ai vari Spadolini , Berlinguer , Moro , etc.....Secondo me chi merita deve essere riconfermato anche all'infinito e questo lo farei valere anche per i sindaci , esercitando semmai altre regole come primarie e reitroduzione delle preferenze che rendano quindi la scelta definitiva della conferma solo ai cittadini .
RispondiEliminaIl quarto punto espresso da Ettore è quanto meno discutibile ,in quanto non permetterebbe la nascita e l'espressione di nessun altro soggetto che non vi sia già , nessun ricambio , mi sembra la solita accusa mossa a Trabucco durante l'ultima campagna comunale terranuovese : sei nuovo , non hai mai amministrato , quindi di sicuro non ne sei capace !
Bye
Alessandro
Sinceramente concordo con Ettore sulle molte perplessità su questo movimento, o meglio su questo movimento “applicato alle istituzioni”. Ne ho però il massimo rispetto. Quando si scende dal piedistallo mediatico e ci si confronta con la gente nella massima espressione del confronto (con gli avversari politici e con i cittadini) che è quello rappresentato dalle elezioni, gli attori meritano tutto il mio rispetto. Quindi se Grillo e il suo Movimento si presenta e prendono i voti hanno ragione loro, è inconfutabile. Se il sistema politico italiano e i partiti che lo compongono lasciano spazio a movimenti come quello di Grillo ne facciano ammenda (se la vogliono fare) e capiscano i propri errori.
RispondiEliminaConcordo con Alessandro sul fatto che forse ancora rimpiangiamo, con ragione, qualche vecchio. Al contrario però se il partito che io ho votato e al quale sono stato iscritto, il PD, prevede un ricambio forzato (art. 21, comma 3, dello Statuto del PD: Non è ricandidabile da parte del Partito Democratico per la carica di componente del Parlamento nazionale ed europeo chi ha ricoperto detta carica per la durata di tre mandati) e poi deve fare delle deroghe al proprio regolamento per delle candidature ad hoc, i propri iscritti non avrebbero ragione di sentirsi presi in giro?
Paolo Bizzarri
PRIMA PARTE
RispondiEliminaTrovo che ci siano le intenzioni della migliore politica nei contributi di Ettore, Luca e Giovanni (mi limito volutamente a chi, fra quanti hanno scritto, so essere impegnato in un partito; a proposito, benvenuto Giovanni). Così mi fa piacere condividere con loro due considerazioni che rimuginavo ieri a integrazione di quanto scritto sul MoVimento 5 Stelle.
1) Mi sembra ottima, a San Giovanni Valdarno, l’ iniziativa del gruppo La Sinistra per San Giovanni, che ha portato all’ approvazione in consiglio comunale di un atto d’ indirizzo volto all’ istituzione dell’ ‘anagrafe degli eletti e dei nominati’. Si tratterà di un data base accessibile a chiunque, nel quale verranno riportati, per ciascun consigliere, membro della giunta o di un cda, nonché per il sindaco: presenze, voti espressi, iniziative intraprese, stipendio, rendicontazione delle spese e – nel caso dei nominati nelle società pubbliche e partecipate – verbali dei consigli di amministrazione (i dettagli su lasinistrasgv.wordpress.com). Penso che una analoga decisione del consiglio comunale di Terranuova Bracciolini sarebbe lodevole e ben vista dai cittadini.
SECONDA PARTE
RispondiElimina2) Ieri non era solo l’ articolo di Gian Antonio Stella (che curiosamente non compariva nel sito del Corriere) a chiamare in causa il Palazzo sui temi sollevati da Grillo. Repubblica infatti proponeva un duro intervento di Gustavo Zagrebelsky, ex presidente della Corte costituzionale, contro il sistema elettorale, il cosiddetto porcellum. Un sistema che, secondo Zagrebelsky, è proprio delle “dittature di partito”, “rovescia la democrazia in oligarchia” ed “è la dimostrazione che la classe dirigente vuole proteggersi dall’ ingresso sulla scena della politica della cosiddetta società civile”. Condivido e aggiungo che l’ aberrazione suina nazionale non è che la derivazione dall’ analogo mostro voluto dalla Regione Toscana. Un mostro la cui genesi è stata ben ricordata da Stefano Cecchi su la Nazione il 2 settembre scorso (insisto con i riferimenti alla stampa perché vorrei fosse chiaro oltre ogni possibile dubbio che si tratta di temi di portata generale e non esauribili dalle iniziative di Beppe Grillo). Nel 2004, in vista dell’ approvazione del nuovo Statuto regionale, Democratici di Sinistra, Forza Italia e Alleanza Nazionale si divisero i compiti. FI e AN ottennero di aumentare il numero dei consiglieri da 50 a 65, come chiedeva Verdini, in modo da far eleggere rappresentanti dell’ opposizione anche in province piccole come Grosseto e Massa. In cambio i DS si riservarono mano libera nella scelta del sistema elettorale. Venne così varato il ‘protoporcellum’. L’ ideatore è da ricercare fra quattro alti papaveri: Martini, Filippeschi, Fragai e Cocchi. Scrive Cecchi: “Molti indicano Cocchi, altri propendono per il più influente Martini”. Certo è che quest’ ultimo ebbe la sfontatezza di dire: “Il nostro non è un inciucio ma un accordo istituzionale di alto profilo”. Verdini dal canto suo portò il pacchetto approvato a Roma e Calderoli ne fece l’ uso che sappiamo. Oggi, di fonte alla proposta del nuovo Presidente della Regione di ripristinare le preferenze, il PD non ha ancora assunto una posizione chiara, mentre il PDL è nettamente contrario. Fin qui l’ articolo di Cecchi. Io penso che uomini delle istituzioni come quelli che hanno così calpestato i diritti dei cittadini, rovesciando la democrazia in oligarchia – per rimanere alle parole di Zagrebelsky –, non meritino di proseguire la loro carriera politica. E mi dicono che molti nella base del PD e del PDL la pensino in ugual modo. Sarebbe allora significativo, per passare dalle parole ai fatti, se il consiglio comunale di Terranuova Bracciolini approvasse quanto meno un appello bipartisan (meglio, tripartisan) affinché la Regione Toscana torni a 50 consiglieri e al voto di preferenza. Un provvedimento minimale, ma proprio per questo, credo, largamente condivisibile. Sarà possibile o tutto rimarrà bloccato dalle pastoie della cattiva politica?
Silvio Cazzante
Due commenti a quanto Silvio scrive. Va bene l'anagrafe degli eletti ma, ancora più importante perchè non diventi un'arma nelle mani dell'antipolitica, la pubblicizzazione delle dichiarazioni dei redditi degli eletti e dei nominati/indicati, a partire dall'inizio legislatura. C'è già una delibera-tipo preparata dai radicali.
RispondiEliminaIo credo che una mozione per il ritorno ai 50 consiglieri e alla precedente legge elettorale sarebbe una bella e buona cosa.
Al rientro dalle vacanze, tutti belli e abbronzati- per quei fortunati che hanno avuto la fortuna di andare ad abbronzarsi- leggiamo che l'Italia ha assorbito meglio di molti altri paesi il colpo causato dalla crisi, ma recuperiamo peggio di altri (il nostro PIL sarà ben più basso di chi ha avuto effetti peggiori dalla crisi) a causa della scarsa competitività del sistema paese. Siccome non credo che chi è in parlamento e men che meno chi è al governo, nonostante i proclami, sia in grado di far fare uno scatto in avanti al paese...venga Grillo, venga Tizio, venga Caio e pure Sempronio, ma mandiamoli a casa tutti. A presto
RispondiEliminaCome mai il comune di terranuova ha recintato lo spazio interno alle rotatorie? Allestirà in quegli spazi l'esposizione del bestiame per le prossime feste del perdono?
RispondiEliminaMarco
No caro Marco, hanno solo messo i picchetti per la città giardino...
RispondiEliminaQuella specie di recinto servirà ad affiggere cartelloni pubblicitari...
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