Venerdì scorso il governo ha emanato un decreto legge al fine dare un’ interpretazione autentica della normativa e così garantire l'ammissione al voto delle liste escluse dalle elezioni regionali. E’ stato chiamato Decreto Interpretativo: cerchiamo di capire perché questo nome bizzarro e cosa significa.
Mi sono aiutato rispolverando i manuali di diritto costituzionale e navigando un po’ su internet. Ogni contributo è chiaramente ben accetto.
Partiamo dall’ABC: cos’è un Decreto Legge?
Un Decreto Legge è un provvedimento provvisorio avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità ed urgenza dal Governo, ai sensi dell'art. 77 della Costituzione.
Si parla di “casi straordinari ed urgenti” perché il potere legislativo, a dispetto di come la pensa qualcuno, appartiene al Parlamento e non al Governo.
Il Decreto Legge è inoltre provvisorio poiché perde efficacia se il Parlamento non lo “converte” in legge entro 60 giorni dalla pubblicazione.
Fin qui, tutto semplice. Ma cosa succede dopo i sessanta giorni?
Se il Parlamento converte in legge il decreto del governo tutto liscio. Nel caso in cui non fosse convertito in legge dal Parlamento il Decreto perderebbe di efficacia, con effetto retroattivo. In teoria quindi, se il Decreto Legge decade tutto ciò che è stato compiuto a norma dello stesso è come se mancasse di base legale. Paradossale e pericoloso, ma c’è un paracadute: una Legge sanatoria degli effetti del Decreto Legge decaduto. Oppure una serie concatenata di Decreti Legge fotocopia che prorogano gli effetti dello stesso per dare tempo al parlamento di legiferare.
Dai miei studi politologici ricordavo (e ricordavo bene, perché ho ricontrollato) che l’articolo 72 della Costituzione esclude la possibilità che il Governo legiferi attraverso decreti legge su materie elettorali. È forse per questo che è stato chiamato Decreto interpretativo?
Riporto da wikipedia:
Per giustificare il provvedimento, da ambienti governativi e della maggioranza si è fatto riferimento come precedente alla legge 29 marzo 1995, n. 90, che spostava in avanti di due giorni i termini (non ancora scaduti) per la presentazione delle liste, accorciando la campagna elettorale. Tale decreto Dini non fu convertito in legge perché, intervenendo a procedimento già aperto, fu ritenuto incostituzionale da tutti i gruppi parlamentari; venne invece approvata per via parlamentare una leggina di sanatoria, la n. 102/1995. In tale occasione il centrodestra si mostrò compattamente contrario al decreto, nel rispetto intransigente della normativa puntuale.
Casi straordinari, necessità, urgenza… Ma un panino al tonno che urgenza è?
Francesco
Con la decisione del TAR del Lazio di ieri allora tutto in alto mare...siamo alle comiche. Ma le elezioni ci sono il 28 e 29 marzo di quest'anno vero?
RispondiEliminaEd ancora: in caso di ricorsi al Consiglio di Stato dell'una e dell'altra parte politica in una delle tante regioni d'Italia (ormai non si riesce nemmeno più a ricordare quante e quali sono quelle con dei focolai aperti) il risultato elettorale sarebbe sub-judice fino a che il Tribunale non si sarà espresso?
Attendiamo sviluppi della nuova telenovelas italiana, il problema che questo per buttarla sulla tv, è un reality e non una fiction.
PS: il video, comunque la si pensi, è veramente spassoso
aspetta Paolo.. orizzonti incredibili sembrano potersi aprire: il presidente del 70 per 100 degli italiani (suoi dati alla mano) sta pensando di rimandare il voto e qualcuno parla pure di una possibile abolizione del TAR del Lazio e di tutte le sue sentenze.. meno male che c'è Carla Bruni!
RispondiEliminaLa situazione è più che comica , grottesca , sia per come è venuta a crearsi che per come la si cerca di risolvere . Comunque lancerei un sondaggio , sforzandovi alla ricerca della massima obiettività , lasciando da parte il tifo , ma voi come la risolvereste questa situazione ?
RispondiElimina"Anonimo "
Cito volentieri il corsivo del web-magazine di un’associazione politica non proprio in linea con il mio pensiero, convinto, sempre di più, che le buone idee non hanno colore:
RispondiElimina"Ma non chiamatela politica. Dategli almeno un altro nome, meglio se inventato: chiamatela “pasticcia” o magari “raffazzona”, o anche “rabbercia”. Insomma, dategli il nome che volete ma vi prego non chiamatela “politica”.
Quel che è successo è segno evidente della debolezza di una politica che non ha più coscienza di sé, di una politica che non sa più chi è e, d’altra parte, non si pone nemmeno il problema di scoprirlo.
Perché altrimenti può cominciare a venire il dubbio che l’anti-politica sempre più diffusa nella società sia in realtà desiderio profondo di politica, quella vera. Quella che si può chiamare col suo nome, senza possibilità di sbagliare".
Filippo Rossi – FareFuturo Webmagazine
Mirco
Il sondaggio lo possiamo anche "lanciare" perché è interessante avere un disegno complessivo espressione delle idee delle persone che intervengono sul blog, ma, per quanto mi sforzi di assumere un atteggiamento comprensivo e possibilista, resto della mia idea: la situazione non è da risolvere, la risoluzione sta nell'applicazione della norma stessa.. Dopo il termine previsto non si possono presentare le liste. Non stiamo giocando a palla-prigioniera, per cui si può riammettere al gioco il bambino che è stato colpito perché è inciampato su un filo d'erba.. Stiamo parlando del nostro paese, del nostro futuro.. Non si può essere possibilisti (verso chi non lo merita) su questo!
RispondiEliminaCome risolvere la situazione?
RispondiEliminaChiedendo scusa, ritirando appelli e ricorsi e aspettando le elezioni successive.
Parlo del PDL ovviamente.
Un amico diceva che mettendo m...a nel frullatore si rischia di essere colpiti dagli schizzi, qui mi sembra che oltre a non staccare la spina, del frullatore, si continui a mettere dentro sostanza...e schizzi a non finire.
RispondiEliminaA questo punto io la questione non saprei certo come risolverla se non condividendo quanto detto dall'"altro filippo". In un post di ieri ho scritto quello che avrei fatto il giorno dopo alla (non) presentazione delle liste, chiedere scusa e trovare una soluzione condivisa. Così non è stato, e tra 19 giorni si vota.
ma dove sono tutti i signori della PDL che affollano sempre i forum ? ci piacerebbe sapere cosa ne pensano ....ma o si vergognano o forse pensano di far passare anche questo decreto legge ad personam sotto silenzio !?!?!? del resto il loro motto è : tacere , attaccare , denignare , obbedire !!!!!
RispondiEliminaIl fine NON SEMPRE giustifica i mezzi.
RispondiEliminaSeppur condivisibile l'intenzione, quella di far partecipare una lista importante alle elezioni, non può passare per un decreto legge interpretativo. E' aberrante, pericoloso e scusate la pesantezza della parola FASCISTA.
Io sono un elettore PDL ed ho partecipato fin dall'inizio della discussione , dicendo che non c'è nessuna scusante per giustificare questo episodio , anche se vedo che tra i compiti e doveri delle massime istituzioni ( Presidente Napolitano compreso che di FASCISTA ha proprio poco !)vi è quello di garantire lo svolgimento regolare del voto . La formula del decreto è scelta per l'imminenza delle elezioni , quale altro modo si doveva usare ?
RispondiEliminaOra tirare in ballo il fascismo mi sembra eccessivo ed anche fuori luogo .
Anonimo
Cerco di rispondere in maniera semplice vista la delicatezza dell'argomento. Io ritengo che sia stato commesso una serie di errori conclamati da parte della mia forza politica, il primo nella presentazione delle liste e questo è evidente,il secondo è di aver cercato la via peggiore per aggiustare l'errore commesso senza cercare di risolvere la questione per vie politiche di unione di intenti. ma quali intenti? quelli che anche parte della sinistra, a pare mio ha riconosciuto, cercare di permettere agli elettori comunque di scegliere con il proprio voto e questo ne va reso merito a chi intelligentemente si è posto in questa prospettiva. Certamente la via del decreto senza "concertazione politica" è la soluzione peggiore che si potesse intraprendere. Io sono per il rispetto delle regole da parte di tutti ed in ogni luogo... quindi rispondendo all'anonimo che dice che il PDL si nasconde, ti invito a fermarmi per strada e ti confermerò tutto di quello che ti ho detto in questa risposta, ma permettimi di dire anche che in un grande partito come è oggi il PDL non tutti la possono pensare uguale, ed ognuno ripsonde secondo la sua coscienza... io ti dico che abbiamo fatto non una bella figura e soprattutto a qualcuno dovrebbe interessare di presentare delle scuse a tutto l'elettorato di destra, di centrodestra, di centro, di centrosinistra e di sinistra. ma permettimi di aggiungere anche un pizzico di polemica, è giusto e senza dubbio che il pdl paghi per gli errori commessi per questa incresciosa situazione, se vogliamo crescere bisogna fare anche i "mea culpa", ma forse quando tutto sarà passato e "dimenticato", sarà compito di chi come me fa parte di una generazione intermedia e di quelle future rivedere nella sua totalità il sistema politico perchè è vero che non si possono fare decreti salva lista, ma è anche vero che non si possono mettere in piedi governi non eletti dagli Italiani, e questo è successo poco tempo fa'.
RispondiEliminaQuindi oggi è giusto che noi ci assumiamo le nostre responsabilità perchè sono solo nostre, ma da domani, tra un anno, incominciamo a ragionare sulla globalità e sull'etica del sistema politico a 360° proprio per evitare che a fasi alternate le nostre forze politiche ci conducano in queste situazioni... penso che sia giunto il momento di rifare "cultura politica" ripartendo dai valori morali ed etici e dalle REGOLE che devono essere alla base di ogni coscienza di "cittadino italiano"
Scusate se sono stato prolisso
Luca Trabucco
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RispondiEliminaCaro elettore, i "signori del PDL" sono tutti i giorni nelle piazze, nei consigli comunali, nelle istituzioni. La nostra faccia ce la mettiamo quotidianamente, anche fuori da questo (eccezionale) blog. Quindi risparmiati determinati commenti.
RispondiEliminaDue cose devo dire: sulle responsabilità personali sono d'accordo con Luca. È facendo un mea culpa e riconoscendo i propri errori che si cresce come partito. È vero infatti che in Lombardia ci sono stati due pesi e due misure nell'approvazione delle firme¹, è vero che nel Lazio c'è chi ha impedito ai nostri delegati direttamente di presentarle², è vero anche che se in Lombardia avevamo fatto tutto bene non ci sarebbero stati due pesi e due misure ed è vero anche che se nel Lazio fossimo rimasti in fila nessuno ci avrebbe impedito di rientrarci.
Fatta questa autocritica occorre dire che il decreto è stato controfirmato dal Presidente della Repubblica, non da Benito Mussolini. Ed è di poche settimane fa il fatto che la maggioranza di Terranuova (ad esempio) si sciacquava la bocca con frasi di Napolitano considerandolo come il Paladino della democrazia. Oggi non è così?
Io per esempio ho sempre avuto massimo rispetto per il Capo dello Stato e lo considero per quello che è: un grande uomo politico e il nostro garante della costituzione. Qualcuno lo considera diversamente, e se pensava che per questo avrebbe usato anch'egli due pesi e due misure si sbagliava di grosso. Quindi io (da semiprofano del diritto) considero il decreto in quanto tale: ovvero legittimato dal Capo dello Stato. Se c'erano dubbi adesso non ce ne devono essere.
E ribadisco: era giusto per responsabilità circoscritte o per norme burocratiche andare contro i principi costituzionali del diritto di voto e di libero accesso alla partecipazione? Per me no, ed è per questo che spero che la lista PDL a Roma sia riammessa in tempi brevissimi.
¹ Si veda a tal proposito l'articolo apparso su Il Giornale. Ecco il link: http://www.ilgiornale.it/interni/firme_lombardia_prove_vergogna/firme/09-03-2010/articolo-id=427906-page=0-comments=1
² I nostri delegati infatti si sono visti sbarrare la strada da dei radicali stesi per terra. Così riportato dalle maggiori testate giornalistiche nazionali.
Da dire anche che in Provincia di Arezzo e in tutta la Toscana il problema liste non è minimamente esistito (così come in tutte le altre Regioni tranne Lazio e Lombardia): La raccolta firme fatta in Valdarno ad esempio è stata fenomenale ed ha dimostrato che in Valdarno e a Terranuova esiste un partito eccezionalmente strutturato e coeso.
RispondiEliminaÈ anche tramite queste dimostrazioni di organizzazione delle procedure burocratiche ed interne che si desume se un partito è o non è pronto a governare il Territorio.
Sono concorde e condivido con Luca Trabucco gli auspici che fa nel suo post, ma oltre all’etica abbiamo anche un problema generazionale della politica.
RispondiEliminaCaro Giacomo, secondo me la questione non è se il PDL è organizzato o meno; in Valdarno non c’era bisogno nemmeno della raccolta di firme per le Regionali per dimostrarlo. Infatti alle ultime amministrative in almeno due comuni valdarnesi siete andati vicini alla vittoria come mai era successo prima e nel dopo elezioni state dimostrando un attivismo (che può basarsi su temi più o meno condivisibili) che io in dieci anni di consiglio comunale e di attenzione ai temi della politica valdarnese non avevo mai riscontrato. Quindi non è in discussione questo.
Ho visto anche io quel link de “IL GIORNALE”, mi ha lasciato perplesso, di fatto però in Lombardia il TAR ha riammesso la lista Formigoni e lo stesso Presidente ha ammesso che non c’è stato bisogno dell’applicazione del Decreto.
Anche io ho letto che sulle maggiori testate giornalistiche si riportavano testimonianze di dirigenti PDL che parlavano di persone distese per terra per non far presentare la lista PDL nel Lazio, però, così mi sembra di ricordare, la Corte di Appello ha rigettato il primo ricorso dicendo che non c’era nessun verbale delle forze dell’ordine che testimoniava questo; ritengo che il giorno della presentazione delle liste presso tutte le sedi regionali delle Corti d’Appello sia presente un gran numero di tutori della legge che quantomeno avrebbero potuto rilevare eventuali irregolarità. Persino Rotondi, Ministro del Governo, si è sbilanciato a dire che era stanco di fare “il parente povero di una banda di incapaci”
Mi ripeto: nel Lazio il PDL ha commesso una serie di errori (non solo personali, ma anche politici, di coalizione, di compattezza …) solo che ancora oggi non si accenna a riconoscerli e questo mi sembra poco accettabile, ma non da Bersani o dalla Bonino (che mi sembrano abbastanza disorientati), ma dal cittadino Italiano medio. Sentire il Presidente del Consiglio parlare di una sentenza di un Tribunale Amministrativo come di un “sopruso violento e inaccettabile” non mi sembra sinceramente degno del ruolo che lo stesso ricopre; ma ce l’avreste visti, tanto per citare personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese, De Gasperi, Moro o lo stesso Andreotti fare una conferenza stampa come quella del nostro Presidente oggi?
Non c'è più sordo di chi non vuol capire .....
RispondiEliminaNel Lazio la lista non si è voluta presentare per il semplice fatto che su Roma la forza degli ex AN è tale che mal digeriscono l'imposizione dei Berluschini al posto di gente loro , fino al punto che preferiscono non presentarli . Penso che dopo le regionali ne vedremo delle belle nel PDL ....
Se il PDL ammettesse l'errore si potrebbe trovare una via d'uscita seria. Invice silvio non sbaglia mai , i giudici sono tutti comunisti, i radicali hanno picchito quel povero signore che era andato a mangiarsi un panino mentre aspettava in fila....ecc... Ma ci piglia per il sedere il presidente del consiglio o meno? se siamo su scherzi a parte che lo dicano almeno ci si fà due risate. Io sono dell'idea che il PDL imploderà dopo le elezioni. Il presidente FINI è troppo intelligente politicamente e non, per stare con un gruppo di INCOMPETENTI di questo tipo. Ve lo dice uno EX AN e che non ha mai votato PDL. Saluti Roberto
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