martedì 2 febbraio 2010

Nessun aiuto agli studenti: un paese senza futuro.


Oggi 2 febbraio, nel corso della sessione pomeridiana della Commissione Finanze della Camera, verrà discussa la proposta di legge (portata avanti dall’associazione 360 vicina ad Enrico Letta) relativa allo scudo fiscale per il rientro dei lavoratori in Italia – elaborata nell’ambito di “Controesodo. Talenti in movimento”.

Il problema è serio e a mio avviso bisognerebbe guardare al futuro. Agli studenti di oggi, per non farli scappare domani, o peggio ancora non dare loro neanche la possibilità di diventare “talenti in movimento”.

In altri paesi europei gli studenti universitari, oltre ad avere una migliore organizzazione della didattica che gli permette di finire in tempo gli studi e strutture più funzionali allo scopo (che è quello di prepararsi alla conoscenza) hanno tutta una serie di benefit che in Italia nemmeno abbiamo la forza di immaginare.

I genitori degli studenti italiani (che pagano tasse salatissime) devono sostenere le spese per

Gli alloggi per studenti più cari d’Europa,

i trasporti più cari d’Europa (Trenitalia dice di no ma rapportando i prezzi dei treni agli stipendi, per non parlare della qualità del servizio, siamo straprimi in classifica. In più agli studenti neanche un centesimo di sconto!)

i libri più cari d’Europa,

i bollettini e le marche da bollo più numerose d’Europa…

In Italia un anno di università costa moltissimo. Riduzioni? Forse in qualche squallido cinema il mercoledì…

Poi le aule inadeguate e la completa disorganizzazione fanno il resto, ma lasciamo perdere. Torniamo a quello che rischia di diventare un ostacolo insormontabile per un’Italia di cassaintegrati e di disoccupati. L’Università non è per tutti. E il fatto che l’Italia sia uno dei paesi europei con il Investire sulla scuola significa investire sul futuro. E investire sulla scuola significa anche mettere lo studente al centro!

Università gratuite? Certo che no. Ma sostenibili! Se non a tutti, almeno a chi merita. Se non a tutti almeno a chi ha più bisogno. Non è solo lo studente che ne trarrebbe beneficio. Ma la società…

Sarà demagogia ma piuttosto che pagare fior di quattrini gli ospiti che tra poco saliranno sul palco dell’Ariston un “paese normale” investirebbe sul proprio futuro…

Francesco

1 commento:

  1. Riqualificare la scuola però non significa solo fare arrivare i soldi dall'alto.
    Significa soprattutto darla in mano a gente qualificata.
    Adesso invece la scuola, tollera tra nel suo staff di insegnati un nutrito numero di fannulloni e ubriaconi, e gli ubriaconi spesso hanno posti dirigenziali (chi mi accusasse di qualunquismo, mi contatti privatamente e gli farò nomi, cognomi e mansioni).
    Ovviamente, la mediocrità degli insegnanti porta alla mediocrità dell'insegnamento che si riversa sugli studenti.
    Questo unito al fatto che oggi, il concetto di bocciatura è considerato un aberrazione, genera una schiera di diplomatucoli e laureatucoli a calci in culo che non sanno neppure come si fa a cercarlo un lavoro. Figurarsi a lavorare.
    E' chiaro che non parlo delle eccellenze e delle minoranze, ci sono anche fior di laureati e diplomati. Ma sono quelle persone che sarebbero eccellenti anche se avessero la terza media.

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