martedì 29 settembre 2009

DISCARICA DI TERRANUOVA: COMPRENDERE IL PROBLEMA, CAPIRE LE POSIZIONI

Intervista quadrupla a William Bernardoni (PRC), Ettore Ciancico (PD), Leonardo Lucacci (PDL) e Massimo Quaoschi (Lista Pasquini) sulla “questione discarica”.

La grande affluenza di cittadini all’ultimo Consiglio Comunale ha confermato che quello della discarica di Podere Rota è un tema molto “sentito” dalla popolazione.

Il funzionamento dell’impianto di selezione e compostaggio per il trattamento della parte umida dei rifiuti è il problema più urgente ma pensiamo sia interessante anche capire la visione che i quattro rappresentanti degli schieramenti politici terranuovesi hanno riguardo la gestione dei rifiuti.

Siamo felici che William, Ettore, Leonardo e Massimo abbiano accettato di scrivere per la voce del martedì e li ringraziamo.

Abbiamo posto le stesse domande a tutti e quattro gli intervistati ed ognuno di loro ha risposto senza sapere cosa avessero scritto gli altri.

L’ordine degli interventi è “a girare” come le più moderne tecniche di par condicio ci insegnano!

La speranza è che l’articolo di questa settimana possa contribuire ad un chiarimento delle posizioni dei diversi schieramenti sulla questione rifiuti e che possa rappresentare uno spazio di confronto costruttivo.



1.Qual'è la vostra visione sul problema rifiuti?


WILLIAM BERNARDONI (PRC): I rifiuti, e il loro smaltimento, sono sicuramente un problema che ogni amministrazione si trova ad affrontare. Sappiamo bene che è un problema nazionale, che viene affrontato a vari livelli, sia dal governo nazionale, da quello regionale e infine da quello locale.

Noi crediamo che i rifiuti siano qualcosa da limitare, l'unica soluzione è una forte propaganda di sensibilizzazione che spinga la persone a fare raccolta differenziata, solo i rifiuti non riciclabili dovrebbero andare in discarica . Non si può pensare di far diventare soldi i rifiuti come è stato fatto in passato, calpestando i diritti e la salute dei cittadini.

ETTORE CIANCICO (PD): Il ciclo dei rifiuti deve trasformarsi in una opportunità, di maggiore civiltà e di risorse per il territorio. Maggiore civiltà perché occorre proseguire con la differenziata vera, dove questa viene fatta, e per esempio per noi allargare il porta a porta sino a generalizzarlo. Certamente questo comporta un cambiamento culturale dei singoli, più disponibilità e maggior attenzione, come delle organizzazioni dedicate al servizio. Tra l’altro crescere nella differenziata riduce i rifiuti da portare in discarica. Occorre combattere la posizione di chi dice “Non nel mio giardino” ma continuare nella coscienza di essere parte di una programmazione sovra territoriale. Terranuova, Arezzo, Selvapiana sono appunto un esempio di ciclo completo dei rifiuti. Certamente ogni territorio deve contribuire, noi lo abbiamo già fatto con la discarica.

LEONARDO LUCACCI (PDL): Incentivare al massimo la raccolta differenziata anche e soprattutto con la creazione di isole ecologiche dove i cittadini possono conferire tutto ciò che non corrisponde a organico e indifferenziata. Ciò deve essere anche incentivato economicamente (es. sconto fino ad azzeramento totale della TIA). Riportare la gestione del ciclo dei rifiuti in ambito territoriale, per cui in discarica di Podere Rota ci dovranno andare i rifiuti del Valdarno Aretino e non quelli di Firenze.

MASSIMO QUAOSCHI (Lista Pasquini): Semplificando al massimo mi sembrano 3 le questioni di fondo.

1) Intervenire nel lungo periodo sul sistema produttivo/industriale. Occorrerà in futuro creare meno rifiuti piuttosto che ricercare soluzioni, sempre più complesse, per smaltirli. 2) Superare l'idea sempre più diffusa fra i cittadini, e non solo per il problema rifiuti, del NIMBY (not in may back yard): la politica e le amministrazioni locali devono riacquistare autorevolezza e capacità di assumersi le responsabilità di scelte difficili ma necessarie; 3) Nel contingente servono i termovalozzatori. Il centro del sistema di smaltimento dei rifiuti deve essere incentrato su questi strumenti e non più sulle dicariche.

Manca il tema della raccolta differenziata: potremmo parlarne a lungo. Sul piano pedagogico/educativo verso i cittadini mi pare una delle cose più importanti su cui lavorare. Sul piano della soluzione industriale e di sistema sul problema rifiuti ho personalmente più di qualche dubbio sulla reale efficacia della differenziata.


2.Cosa è successo a Podere Rota?


ETTORE CIANCICO (PD): Il nostro territorio ospita un impianto, la discarica, che è stato portato a regime dalla società che lo gestisce, con risultati di efficienza e impatto assolutamente tollerabile per i cittadini e il territorio. Per raggiungere questo risultato è stata ottimizzata la captazione del biogas, con la generazione di energia elettrica. L’avvio del nuovo impianto di compostaggio, che insiste sulla stessa area industriale pur essendo gestito da un’altra società, è stato invece più problematico. E’ opportuno sottolineare che, allo stato di tutte le rilevazioni e analisi, stiamo affrontando un problema di odori generati, che non ci devono certamente essere, ma non di altri tipi di problematicità. Il perdurare di questa situazione in ogni caso ci ha preoccupato ed abbiamo accentuato le nostre azioni.

LEONARDO LUCACCI (PDL): Il complesso industriale a Podere Rota è composto dalla discarica che è gestita dalla CSAI Spa (60% in mano pubblica, di cui il 43% in mano al Comune di Terranuova Bni e il 40% in mano privata), dall'impianto di compostaggio (di proprietà privata, la stessa che ha la quota di CSAI Spa) e da una società di produzione di energia elettrica. Secondo noi gli interessi, legittimi, della proprietà privata sono andati a prevaricare su quelli pubblici e soprattutto su quelli del nostro comune. L'amministrazione Amerighi (attuale e precedente) si è appiattita a totale difesa della gestione CSAI Spa, avendo garantito il pagamento del disagio ambientale e dei dividendi (circa 3mln di euro) che garantiscono la copertura degli stipendi del "numeroso" personale del Comune. Due sono le cose certe che sappiamo: primo è che il complesso industriale di Podere Rota è una "macchina da soldi".;Secondo, che l'impianto di compostaggio ha seri problemi di funzionamento, che si avvertono soprattutto dal cattivo odore che viene dal complesso industriale di Podere Rota. Al primo l'Amministrazione Comunale non vuole "assolutamente" rinunciare, pena il commissariamento del Comune. Il secondo, se ufficialmente accertato, porterebbe il socio privato a mettere mano al portafoglio.

MASSIMO QUAOSCHI (Lista Pasquini): Con Carlo Pasquini abbiamo chiesto un incontro/sopralluogo per capire meglio la situazione. Se il problema più grosso, allo stato attuale, é quello dell'impianto di selezione e compostaggio, occorrerà intervenire su questo impianto con decisione e perché no anche con scelte forti da parte dell'amministrazione. L'altro aspetto, quello più importante é l'autorizzazione all'apertura del nuovo modulo, il cosiddetto allargamento della discarica.... Anche su questo serve che l'amministrazione sia più determinata e capace di intervenire in positivo in questo processo, cosa che purtroppo non sta avvenendo. Tuttavia, a mio giudizio, il vero problema di Podere Rota, alla base delle difficoltà attuali é il ruolo sempre più forte del soggetto privato presente nella società di gestione di Podere Rota (e che di fatto gestisce la discarica) e l'incapacità - non volontà? - di questa amministrazione di avere con questo soggetto un rapporto più dialettico e meno "disponibile".

WILLIAM BERNARDONI (PRC): Non lo sappiamo, questo dovrebbero dircelo chi ci governa e chi con Podere Rota è riuscito a instaurare un rapporto, se così si può dire, di “amicizia”.

Le notizie che ci arrivano provengo dai cittadini che abitano nell'area della discarica, ma ormai il puzzo è ben percepito anche a molti km di distanza.

Evidentemente si è curato più la parte che creava introiti economici e meno quella che doveva garantire un buon funzionamento della discarica; ma ripetiamo, cosa è successo devono dircelo gli amministratori senza troppi giri di parole e smettendo di sfuggire alle richieste dei cittadini con escamotage ridicoli come gli “annusatori”.


3.Quali soluzioni?


LEONARDO LUCACCI (PDL): Per noi la soluzione è rappresentata dal Sindaco che, in qualità di responsabile della salute dei cittadini e in qualità di rappresentante del principale socio di CSAI Spa, che ha affidato in esclusiva l'impianto di compostaggio ai soci privati, richieda che, a spese della società che gestisce l'impianto di compostaggio, venga istituito un Comitato Scientifico (composto da personalità terze di cui almeno un nome possa essere indicato dal Comitato di Riofi e Fossato). Che il comitato individui in tempi brevi cosa non va nell'impianto di compostaggio (ed eventualmente anche nella discarica) e indichi le modalità di risoluzione dei problemi. Sarà poi il proprietario dell'impianto di compostaggio a farsi carico dei costi necessari per adottare le opportune azioni per aggiustare, cambiare, implementare l'impianto di compostaggio. Ovviamente tutto ciò dovrà avvenire a ZERO spese nei confronti delle amministrazioni pubbliche, ovvero dei cittadini, ma dovrà essere il socio privato a trovare le risorse per sistemare l'impianto di cui ne ha la completa responsabilità.

MASSIMO QUAOSCHI (Lista Pasquini): Nessuno ha soluzioni pronte e definitive, su questo occorre essere onesti: ne chi governa ne chi è all'opposizione. Tuttavia alcuni interventi possono aiutare ad intraprendere un percorso più virtuoso ed anche più vicino ai cittadini maggiormente interssati dal problema discarica. Per esempio:

1) intervenire per semplificare la catena di società che operano nel sistema discarica Podere Rota/rifiuti;

2) coinvolgere direttamente un rappresentante dei cittadini della zona di Podere Rota nel cda della società di gestione, come forma di trasparenza e condivisone;

3) intervenire - il sindaco può e deve farlo! - sugli amministratori di nomina pubblica all'interno della società di gestione affinché assumano un ruolo più attivo e più vicino agli interessi ed alle esigenze dei cittadini.

WILLIAM BERNARDONI (PRC): La soluzione è investire migliaia di euro nella sensibilizzazione alla raccolta differenziata, non ci sono altre soluzioni. La discarica di Podere Rota è a fine ciclo, deve essere chiusa, tanto più adesso che produce puzzo e inquinamento. Podere Rota adesso non può più ricevere rifiuti esterni, deve limitarsi al fabbisogno della vallata.

Siamo contro eventuali inceneritori che producono morte silenziosa, siamo contro a un continuo sfruttamento delle nostre terre per fare soldi con i rifiuti a discapito della salute e del benessere dei cittadini.

Quello che a Podere Rota non funziona e produce puzzo va chiuso o sistemato assolutamente, ormai sono anni che c'è questa situazione e nessuno fa niente per migliorare la situazione.

ETTORE CIANCICO (PD): Noi ci stiamo muovendo in tre direzioni: 1) insistere e premere sulle società che gestiscono gli impianti perché siano rapidamente completati gli interventi già previsti e se necessario continuare con soluzioni di più elevato livello tecnologico e impiantistico fino a che non si riduca alla soglia della accettabilità l’odore emesso; 2) far realizzare in tempi rapidi una rete di monitoraggio elettronico degli odori per disporre di una base dati continua da interfacciare con le rilevazioni metereologiche e attivare un monitoraggio continuo dell’aria da parte di Arpat, in collaborazione con la Provincia, e comunque tutte le volte che verrà segnalato come opportuno coinvolgere USL e Arpat per il loro lavoro di analisi e monitoraggio, in modo da dare ai cittadini, che già subiscono un disagio particolare dovuto agli odori, degli elementi di tranquillità; 3) dopo quanto fatto negli anni scorsi (50% della TIA e prima parte della rete viaria) mettere in campo le risorse necessarie perché nella zona si completino le infrastrutture viarie con la messa in sicurezza idraulica dove necessario; si forniscano le reti idriche e del metano; si diano delle risposte di supporto sociale alle famiglie che abitano nella zona.

In questo processo il confronto con i cittadini è per noi estremamente importante.


4.Dove sbagliano gli altri?


MASSIMO QUAOSCHI (Lista Pasquini): Domanda strana anche perché non é bello giudicare. Tutti sbagliano, non solo gli altri. E il rischio maggiore é proprio quello, in una problematica così, di ragionare solo da opposizione pura e dura, quasi cavalcando l'occasione. Che forse é lo sbaglio che in qualche caso compie il PDL. Il Sindaco, la giunta e chi governa invece mi sembra che, almeno sull'ultima vicenda, abbia avuto l'atteggiamento opposto. Anziché governare con atti concreti hanno preferito buttar giù un ordine del giorno quasi che fossero opposizione... Ma lo sbaglio più grosso, se così si può chiamare, é la poca autorevolezza del Sindaco e dei suoi.

WILLIAM BERNARDONI (PRC): Manca chiarezza. Dalle poltrone del PD non arriva mai una risposta chiara, vengono inviati “annusatori” a sentire il puzzo con cui i cittadini ormai convivono da anni. Non c'è una progettualità seria che porti al giusto funzionamento della discarica e alla sua chiusura una volta finito il ciclo di vita.

Il PDL non si oppone come dovrebbe, manca dello spirito della contestazione che potrebbe usare anche in consiglio comunale.

Noi da parte nostra, da partito fuori dal consiglio comunale, abbiamo partecipato agli incontri proposti dall'amministrazione comunale con i cittadini e abbiamo manifestato con loro, portando anche la mascherine contro il puzzo e facendo sentire la nostra voce.

ETTORE CIANCICO (PD): L’importante è sapere che non sbagliamo noi. Abbiamo cercato non una polemica ma una assunzione di responsabilità e una presa di coscienza civile, abbiamo indicato nel nostro odg allo scorso Consiglio un percorso. Da parte nostra c’è la volontà di fare fatti e non polemiche. Le forze politiche, che naturalmente hanno un ruolo, valuteranno nella loro autonomia cosa è più giusto per i cittadini, i cittadini però sapranno distinguere tra facilissime polemiche e un percorso certamente difficile ma che sicuramente ci avvicina al risultato che noi tutti vogliamo.

LEONARDO LUCACCI (PDL):I nostri colleghi del Centrosinistra che tutt'ora sostengono Amerighi non stanno ascoltando cosa dicono i cittadini, diretti interessati di questo problema. Amerighi & co. erano a conoscenza del problema già dai primi mesi del 2009 ed anche in piena campagna elettorale. Ma dei disagi causati dalla discarica non ne troviamo traccia nel loro programma elettorale. Nessuno di loro ha voluto riconoscere ufficialmente il Comitato di Riofi e Fossato, composto da cittadini anche di centro sinistra. Anzi sono rimasti in silenzio di fronte al tentativo di Amerighi e Moretti di rompere le file del Comitato, andando a parlare singolarmente con i gli associati al Comitato, non volendo rispondere ufficialmente al Comitato stesso. Ora hanno tentato di porre rimedio approvando un ordine del giorno che paradossalmente esprime la sfiducia nei confronti del loro stesso Sindaco Amerighi. Ma non è sufficiente, basta parlare con i cittadini di Riofi e Fossato per rendersene conto.


8 commenti:

  1. Posso solo aggiungere una cosa che nella ristrettezza delle risposte alle domande mi ero dimenticato: come PRC siamo contrari che la cosa pubblica diventi privata: i rifiuti sono un problema pubblico, non può diventare privato in modo che qualcuno trasformi in oro i rifiuti, così come l'acqua è un bene pubblico e non è giusto che sia privato.

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  2. Per trasformare il NIMBY (Not in my back yard) in PIMBY (Please, in my back yard) bisogna fare le cose per bene. Finché puzza tanto da nauseare nessuno vorrà una discarica accanto a casa. E comunque sono discorsi che, ad oggi, non stanno ne in cielo ne in terra. La discarica è un disagio enorme. E se sono stati tanti, negli anni, i soldi che Terranuova ha ricevuto per avere questo peso sulle spalle evidentemente sono stati spesi male.
    Se ricevo 100 perché ho un disagio ambientale devo prima cercare di ANNULLARE questo disagio ai cittadini, poi, se avanzano dei soldi, li spenderò per altre attività.
    Sentir dire: la discarica è stata la gallina dalle uova d'oro di Terranuova che così ha potuto rifare piazze, scuole, palestre e biblioteche MA non ha saputo ANNULLARE il disagio di avere una discarica accanto a casa di parte dei suoi cittadini significa semplicemente AVER SPESO MALE QUEI SOLDI MESSI A DISPOSIZIONE DALLA GALLINA. E così l'utopico P.I.M.B.I. rimarrà per sempre fumo negli occhi.

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  3. ANNULLARE il disagio ambientale di avere una discarica di fronte a casa è praticamente impossibile, a meno che non me ne compri un'altra (di case).. Direi che LIMITARE il disagio è il massimo che questa (e qualsiasi) amministrazione, possa provare a fare.

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  4. però dopo 25 anni di disagio ambientale subito, tutto sommato in silenzio, adesso è l'ora di risarcire chi lo ha subito (visto che la discarica produce più di 3 milioni di € all'anno) ed è l'ora di chiudere tutto fisto che è a fine ciclio.
    Vorrà dire che si rifaranno meno piazze e si investirà meno in tanti campi, è una cosa brutta...ma ci sono tanti comune che riescono a fare cose egregie anche senza discarica.

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  5. Non dobbiamo essere populisti e ipocriti, né in un senso, né nell'altro: è evidente che la discarica è una risorsa importante per chi la gestisce, è ovvio che i rifiuti da qualche parte devono essere raccolti (e anche questo discorso va bene finché la discarica è nel giardino di un altro, non sarebbe così se fosse nel mio).. è altrettanto facile prendere posizioni di solidarietà nei confronti di chi il disagio lo vive da anni, più difficile fare cose concrete e utili per i cittadini che soffrono di questa spiacevole situazione. E' responsabilità, anzi DOVERE, dell' amministrazione e delle società che gestiscono la discarica muovere passi concreti in tale direzione.

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  6. Troppo facile chiudere la discarica.
    Sono discorsi campati in aria, s'e' visto cosa è successo a napoli a chiudere le discariche.
    Il problema va risolto in maniera serena.

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  7. in maniera serena e vedendo di guadagnarci diversi soldini per accontentare tutti...facendo ammalare di cancro le persone che tanto ormai sono una pura merce, prendendo i rifiuti da tutta l'italia (perchè più rifiuti entrano e più soldi si fanno), facendo chiudere attività commerciali che deturpando il territorio (tanto ormai è tutto cementificato, i turisti onn ci vengono più dalle nostre parti,vai)...

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  8. Non vorrei una discarica di fronte alla porta di casa. E non la vorrei neanche nel mio paese. Ma le discariche sono necessarie e se da una parte portano disagio, dall'altra questo disagio va riequilibrato con ingressi economici che possano almeno alleviare gli effetti negativi della presenza della stessa sul territorio. Chi scrive sul blog un'affermazione tanto importante ("facendo ammalare di cancro le persone"), dovrebbe quantomeno documentarla con elementi concreti. Altrimenti si rischia di far diventare le pagine di questo sito un'arena in cui ognuno può dire quello che vuole, nascondendosi dietro un anonimato quantomeno inopportuno. Sono invece d'accordo sul fatto che le persone non sempre sono trattate con il rispetto che si meritano, troppo spesso i partiti più che vedere un uomo, vedono un voto.

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