martedì 26 luglio 2011

Riflessioni post-sondaggio

Stando al nostro sondaggio il 53% degli elettori Terranuovesi giudica l’operato dell’amministrazione Amerighi in maniera positiva mentre il 46% la giudica, al contrario, in modo negativo, solo l’1% non sa rispondere. L’avevamo detto, a scanso di equivoci, nel cappello introduttivo al sondaggio stesso: i lettori de La Voce del Martedì (LVM) non rappresentano nessuna popolazione tipo selezionata, ma comunque l’iniziativa vuol essere un “piccolo” termometro dell’amministrazione terranuovese.
Oltre il 70% dei voti espressi è stato dato su giudizi “estremi” (ottimo e pessimo). Solo questo dovrebbe bastare a considerare il risultato del sondaggio per quello che è: un dato da prendere con le molle.
Ci potrebbe esser stato chi si è ingegnato (ma forse nemmeno più di tanto, bastava avere tempo da perdere e un po’ di pazienza) a trovare il sistema per votare più di una volta; chi avrà votato da più punti di accesso per “votare doppio”, chi si sarà attivato per richiamare l’attenzione dei suoi contatti e chi, preso dalla sindrome dell’ “alziamo/abbassiamo la media” ha votato appunto ottimo o pessimo.  
In realtà il dato forse più interessante è rappresentato dal successo che l’iniziativa ha riscosso tra i lettori del blog, abituali e non. Oltre ai 261 voti espressi e i 38 commenti lasciati infatti, i contatti di questa settimana sono stati 800; quasi il triplo rispetto a quelli che accompagnano una normale settimana de LVM, segno che quando i cittadini vengono chiamati in causa essi partecipano, pur trattandosi della più banale forma di partecipazione come può essere un sondaggio nell’ultimo dei blog, il nostro appunto.
Vogliamo interpretare questo aspetto paragonandolo, con le dovute cautele e il dovuto rispetto, con la voglia di partecipazione alla politica che si è manifestata in varie occasioni in questi primi mesi del 2011 (in Italia e all’estero) avendone l’apice con i 27 milioni di elettori che si sono recati alle urne per esprimersi su temi che li (ci)  riguardavano da vicino.
Nell’ultimo numero di Aggiornamenti Sociali, il periodico dei Gesuiti, il direttore S.I. Giacomo Costa in un Editoriale dal titolo “Il gusto del vento nuovo” scrive che “Accomuna le amministrative e il referendum il desiderio di riappropriarsi della vita democratica del paese, una sorta di ritiro della delega.” e ancora “insieme agli apparati di partito e alle loro logiche più autoreferenziali, viene messa in crisi dalle sorprese del 2011 anche l’ideologia antipolitica o postpolitica”.
Condividendo questa analisi, riteniamo che chi amministra la cosa pubblica abbia il dovere di favorire la partecipazione. Alcuni semplici esempi che potrebbero riguardare il nostro comune.
Il Bilancio Partecipato è stata una buona iniziativa. Certamente chi amministra ha l’obbligo di governare e portare avanti i programmi con i quali si è presentato agli elettori non dovendo chiedere tutte le volte il loro parere. Lo spirito che ha ispirato l’iniziativa, confermato dall’ex assessore Magini in una intervista a LVM nelle scorse settimane, è stato positivo. Si potrebbe (dovrebbe) quindi riprendere da quello spirito informando i cittadini, tramite  i  mezzi di comunicazione usati per convocarli,  sullo stato di avanzamento dei progetti (e la loro realizzazione) sui quali erano stati chiamati ad esprimersi. 
Perché, visto che la sala consiliare del nostro comune è dotata di un impianto audio/video all’avanguardia, non trasmettere i consiglio comunali in streaming oppure con file da scaricare nei giorni successivi alle sedute? esse sono poco seguite dai cittadini (per l’orario? per scelta?) magari quest’ultimi se le potrebbero vedere dal proprio PC.
Perché non strutturare il sito internet in maniera tale che risultino di facile accesso (dall’home page): l’albo pretorio (per il quale in realtà basta fare 2 passaggi) e gli incarichi di amministratore delle società conferiti da soci pubblici e i relativi compensi, che saranno sicuramente inseriti perché in caso contrario l’ente è passibile di una sanzione (art.1 comma 735 legge 276/06), ma non sono evidenti e facili da reperire come in altri siti (a dire il vero non ci siamo proprio riusciti).
Abbiamo visto con piacere che un assessore ha creato un proprio blog, perché non crearne uno dell’amministrazione dove in tempo reale l’amministrazione possa dialogare con i cittadini, dove questi si esprimano sui provvedimenti e possano dare suggerimenti per altri da prendere.
Questa è solo una delle iniziative, altre potrebbero venire dall’uso più puntuale dei social network, che il nostro comune a basso costo potrebbe intraprendere per avvicinare i cittadini alla politica o ridurre le distanze da essi.
 Un'ultima considerazione. Il ripristino della possibilità di postare anche agli utenti non registrati con account google è stato fatto per dare modo a tutti di votare e commentare senza limiti tecnici. L’introduzione di quest’ultima si era resa necessaria a fronte di pochi e isolati casi di commenti anonimi “maleducati”, sui quali come gestori siamo intervenuti con antipatica ma necessaria censura (l’ultima questa mattina) tranne quando è stata la persona offesa a chiedere di lasciare il commento. L’idea di ripristinare la modalità per incrementarne gli utenti non ci è balenata per la testa nemmeno per un attimo, nessuno di noi vive grazie a LVM che rappresenta per noi uno stimolo e per altri un momento di scambio e di riflessione come emerso in qualche commento stesso.
Ringraziamo quindi  coloro che nel tempo hanno commentato, criticato, dato suggerimenti e contribuito a migliorare il blog, anche questa settimana in forma anonima e non, a martedì.

La Redazione

martedì 19 luglio 2011

SONDAGGIO sull'Amministrazione di Terranuova_parte 2


Ci scusiamo con i lettori per il disagio causato dal cattivo funzionamento del sondaggio che abbiamo pubblicato questo martedì. Non sono bastati gli esperimenti e le prove delle ultime settimane per garantire un sistema di voto efficace e seppur statisticamente non rilevante, il più corretto e imparziale possibile. Un inatteso shutdown della nostra pagina su blogspot ha vanificato il boom di contatti che abbiamo ricevuto in poche ore dalla pubblicazione del sondaggio. Per questo proponiamo la stessa domanda con un nuovo sistema, sperando che nei prossimi giorni i vostri voti e commenti possano dar vita a una discussione completa e costruttiva. Grazie. 
La Redazione


TERRANUOVA: A DUE ANNI E MEZZO DALLE ELEZIONI COME GIUDICHI L'OPERATO DELL' AMMINISTRAZIONE AMERIGHI?
Ottimo
Buono
Soddisfacente
Scarso
Pessimo
Non saprei

SONDAGGIO sull'Amministrazione di Terranuova

Abbiamo deciso questa settimana di lanciare il primo sondaggio de La Voce del martedì (sulla parte destra della home trovate le possibili risposte cliccabili). 
La domanda è secca e diretta: "A DUE ANNI E MEZZO DALLE ELEZIONI COME GIUDICHI L'OPERATO DELL'AMMINISTRAZIONE AMERIGHI?".
 Si tratta di un esperimento che evidentemente non ha nessun valore di natura statistica (come d'altro canto tutti i sondaggi effettuati sul web). Il campione sarà infatti, oltre che assolutamente non selezionato, limitato ai lettori del blog che non rappresentano alcuna "popolazione tipo".
Il 90% dei circa 300 lettori settimanali de la VdM sono terranuovesi; è per questo che abbiamo optato per un sondaggio sull'amministrazione del Comune di Terranuova.
Siamo convinti che tutti sapranno pesare lo strumento per quello che è: un (piccolo) termometro di gradimento dell'amministrazione.
Al fine di facilitare tecnicamente l'espressione e dare la possibilità di arricchire i sintetici giudizi richiesti dal sondaggio per questa settimana viene riaperta la possibilità di postare anche agli utenti non registrati con account google.
Invitiamo tutti, come sempre, a partecipare esprimendo il proprio pensiero. 
Buon sondaggio e buon martedì.

La Redazione

martedì 12 luglio 2011

ATAF: rottamare tutto?

L'idea e' quella di rottamare. Rottamare l'attuale sistema che governa il trasporto pubblico fiorentino, dividendo in due società l'attuale Ataf: Ataf Servizi e Ataf immobili. E' una questione che innalza ulteriormente la temperatura della politica fiorentina e chiama in causa le parti sociali, preoccupate per la vendita dell'Azienda.


DOCUMENTO INVIATO A BERSANI DALLA RSU ATAF

L'AZIENDA

L’ATAF è nata il 1 gennaio 1946 come Azienda municipalizzata, erede delle società che fin dal lontano 1865 hanno gestito il trasporto pubblico di Firenze e nei suoi dintorni.
Dal 1 gennaio 2001, l’ATAF è una società per azioni, i cui soci proprietari sono i Comuni di Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Firenze, Impruneta, Scandicci, Sesto Fiorentino e Vaglia, che costituiscono un’ area territoriale di 538 kmq con una popolazione di circa 600.000 residenti, oltre ad un enorme flusso turistico che viaggia sui bus fiorentini.

ATAF è una azienda pubblica profondamente radicata sul territorio e fa parte del nostro bagaglio storico e culturale a tutti gli effetti.

COSA STA ACCADENDO

Il progetto del sindaco Renzi, che insieme all'assemblea dei soci proprietari dell’azienda sta portando avanti, intende dividere ATAF in 2 società: la prima a gestione interamente pubblica, amministrerebbe i beni immobili rimanendo una SpA, la seconda una SrL, quella che interessa più da vicino i lavoratori e gli utenti, diventerebbe una azienda di soli servizi con un’ importante fetta di quote azionarie in mano ad un partner privato.
Dopo la relazione dell'Advisor, società nominata per individuare il “miglior percorso” per la vendita della nuova ATAF Servizi SrL, sembra che i soci proprietari, si siano convinti di cedere il 100% delle quote ad un nuovo soggetto privato.

PERCHE' NO ALLA VENDITA

Motivazione Politica

Votando SI al primo quesito del recente referendum svolto 12/13 giugno scorso, quasi il 70% dei fiorentini, ha chiaramente affermato che: i servizi pubblici a rilevanza economica e sociale (acqua, trasporto e rifiuti) NON DEVONO essere venduti ai privati.

Analizzando questo dato politico, ci troviamo di fronte ad una palese incoerenza nelle scelte sul territorio Nazionale. A Firenze il PD sostiene la privatizzazione del trasporto pubblico; a Roma, invece, il PD ha organizzato una petizione popolare con raccolta di firme tra i cittadini contro la privatizzazione di Atac (azienda di trasporto pubblico) proposta da Alemanno..

Motivazione sindacale

I proprietari di ATAF vogliono motivare la vendita per 2 necessità: il pericolo di fallimento considerato il debito regresso di 17 milioni di euro (quest'anno comunque l’Azienda pubblica ha chiuso il bilancio in attivo ), e per poter partecipare alla futura gara regionale per l'assegnazione del servizio.
Ataf Servizi SrL, così come verrà strutturata, avrà vita breve perché è evidente che una società di soli servizi, in un settore in cui gli introiti provengono da finanziamenti pubblici per i km effettuati (compenso che risulterà sicuramente inferiore all’attuale 2,34 euro/Km stabilito dalla gara unica regionale) e dalla vendita di titoli di viaggio, non sono sufficienti a produrre utili, principalmente a fronte degli alti costi di assicurazione e gasolio. Tutto questo assumerà un peso assai maggiore se si considera il fatto che verranno tolti capitali sociali come gli immobili di cui si dovrà pagare il canone di affitto ad Ataf Reti SpA stimato, sempre dall'advisor, in 3.000.000 di euro all'anno.
Anche la motivazione per cui la vendita sia dovuta al fatto che Ataf da sola non può partecipare alla gara regionale non ci convince, in quanto c'è già un protocollo d'intesa sottoscritto tra le aziende Ataf, Sita, Tiemme , Autolinee Toscane e CTT, nel quale si stabilisce che parteciperanno tutte assieme, costituendo un associazione temporanea d'impresa.
Considerando che la vendita delle quote porterà nelle casse dei soci proprietari circa 10.000.000 di euro, a fronte del debito di 17.000.000 euro, ad i soci rimarrà sempre una azienda pubblica in debito, senza servizi destinata anch’essa a vita breve.
Inoltre, chi comprerà le quote di ATAF srl, visto che ad oggi non ha un contratto di servizio e che la gara si svolgerà forse il prossimo anno su lotto unico regionale, non avrà la certezza di aggiudicarsela .
La nostra considerazione, è quella che si voglia vendere un attività senza licenza, solo per necessità di fare cassa ( tra l’altro anche poca visto che il debito continuerà ad esistere)

CONSIDERAZIONI E PROPOSTE

Le privatizzazioni di servizi negli anni, hanno evidenziato il totale fallimento delle politiche liberali, le quali invece si credeva dovessero snellire burocrazie e costi per l’utenza.
Inoltre in Toscana, ad oggi, nel settore dei trasporti, solo ATAF è rimasta una Azienda pubblica; le altre sono totalmente o parzialmente in mano ai privati senza che questo si traduca in un servizio di maggior qualità..

Il soggetto privato trarrebbe l’utile quindi dalla riduzione del costo del lavoro, dall’aumento dei titoli di viaggio, dal risparmio della manutenzione dei mezzi e dal taglio di tutti i servizi non produttivi, lasciando quindi parte dell’utenza priva di mezzi di trasporto pubblici.

Firenze risulta la città più inquinata d’Italia ed ha bisogno di Trasporto Pubblico come il pane; questa quindi potrebbe essere l’occasione giusta per intraprendere la strada che tutti noi indichiamo da anni e rivendicata con l'accordo tra R.s.u., Segreterie Provinciali. Ataf e Comune di Firenze siglato il 27/1/06, ma purtroppo mai assolto dal Comune di Firenze.
Con quell’accordo si tracciava la linea per una politica mirata all’incentivazione dell’utilizzo del mezzo pubblico con l’istituzione di corsie preferenziali aumentando di fatto la velocità commerciale e la costituzione di un’azienda unica della mobilità che comprendeva la sinergia tra trasporto su gomma, su ferro (la messa in funzione della prima linea della tranvia), la gestione della sosta e il servizio di rimozione.
Solo con questa trasformazione, i firmatari dell’ accordo del 2006, convenivano nel garantire un servizio meno costoso e più efficiente.

Questa soluzione sarebbe stata riproposta in tutte le sedi perché convinti della sua bontà e logicità.
Se a Firenze, negli ultimi 2 anni, ci fosse stato un confronto fra il comune che detiene la maggioranza delle quote, le Organizzazioni Sindacali, dei Consumatori e Ambientalisti ecc, noi saremmo stati i primi, pronti a qualsiasi confronto che convergesse nella miglior soluzione auspicabile per la vivibilità della città di Firenze, i suoi abitanti e lavoratori.
Così purtroppo non è stato, negli ultimi 2 anni si è sempre agito con atti unilaterali propagandistici,
In questo continuo spot si trovano cittadini e lavoratori, i quali non vogliono essere usati come trampolino di lancio per il nuovo che avanza.

Il progetto di vendita e spacchettamento dell’azienda Ataf, a nostro avviso deve essere fermato, in quanto la mobilità è un bene comune che non deve essere svenduto, ma anzi, potenziato.

RSU ATAF

martedì 5 luglio 2011

Terranuova in bicicletta? Meglio di no.


Terranuova è una città vivibilissima; ma è una città a misura di automobilista. Con la macchina si arriva dappertutto e si parcheggia facilmente a due passi da tutto. Siamo senza dubbio i più “comodi” del Valdarno: sempre in macchina.
Il bel tempo invoglierebbe a tirar fuori la bicicletta e fare due pedalate ma Terranuova non sembra essere il paese ideale per chi non ha intenzione di prendere la macchina. Se ci si vuole sfogare su e giù per il chilometro di pista ciclabile lungo la Power-one può anche andar bene, ma se si intende girellare nel centro del paese diventa tutto un po’ meno piacevole.
Il nostro piccolo centro storico, purtroppo, non si può permettere piste ciclabili dedicate e non esistono neanche strade chiuse al traffico. La maggior parte di esse consiste in vicoli piuttosto stretti e in alcuni casi non c’è spazio neanche per i marciapiedi (ad esempio viale Piave).
Quasi ovunque sono parcheggiati  SUV e auto che occupano mezza corsia (via Fazia, via Nazario Sauro ecc.).
Nonostante però ci siano delle difficoltà logistiche dati dalla struttura del nostro paese, a mio avviso qualcosa per agevolare chi non utilizza la macchina ed incentivare l’uso delle due ruote o dei quattro passi ci potrebbe essere.
Purtroppo  via Dante - via Roma - via Veneto è sempre più una strada a scorrimento veloce utilizzata da chi vuole scansare i tre semafori di viale Europa o da chi non intende circumnavigare il nucleo urbano con la nuova circonvallazione. Alleggerire il traffico su quest’asse centrale porterebbe una maggior vivibilità del nostro centro storico. Si tratta di disincentivare gli automobilisti a passare da via Roma se non intendono fermarvisi.
Come?
Provo a dare alcuni spunti che penso fattibili:
-          semaforo all’angolo via Dante-via Rossini (all’altezza del nuovo centro commerciale), incrocio – tra l’altro – molto pericoloso;
-          quattro dossi artificiali tra via Dante – piazza Unità italiana e via Roma (zona percorsa dalle macchine anche ad alta velocità);
-          senso unico di via Veneto dalla biblioteca verso piazza Trento/via Roma (così che chi percorre via Roma svolta verso viale Piave o piazza San Francesco).
Forse interventi di questo tipo, che non costerebbero neanche molto, convoglierebbero il traffico veloce in strade più adatte (viale Europa / circonvallazione nuova).
Altra riflessione: io sono dell’idea che far viaggiare un SUV nelle strade di Terranuova è come mettere una tigre in terrazza. Non c’entra.
I nostri vicoletti non sono stati pensati per girarci con l’X5 e il Q7. Perché devono essere i pedoni e i ciclisti a doversi adattare alle esigenze di spazio dei moderni automobilisti e non il contrario?
Purtroppo se pedali lungo via roma dai fastidio al traffico veloce e SUV di turno proverà a superarti (e stai tranquillo che ci prova!) e c’è il rischio costante della cosiddetta “sportellata”.

Abbiamo strade larghe appena 3 metri (vedi via Fazia, via Concini, via Sant’Antonio, e tutti i vicoli del centro), perché allora non vietare l’accesso (o quantomeno la sosta!) alle auto più grandi invitandole a parcheggiare “fuori le mura”?
Nei traghetti le auto sopra ai 4 metri pagano di più perché prendono più posto… 
Costruire piste ciclabili, creare collegamenti pedonali e ciclabili tra Terranuova – San Giovanni – Montevarchi, chiudere al traffico il centro storico, riasfaltare le strade … sarebbero forse interventi troppo costosi, ma rivedere le regole del traffico si può. E magari qualche volta si utilizzerebbe anche la bicicletta.
Francesco N.