martedì 18 febbraio 2014

#enricostaisereno... mica tanto!

Partiamo dagli aspetti positivi: un’intera settimana di totoministri e Sanremo; la prima azione buona Matteo Renzi l’ha fatta a favore di mamma Rai. La seconda, invece, è quasi catechetica: se prima si diceva ai ragazzi che unarichiesta di amicizia su “Facebook” non può esaurire il fascino di un legame amicale vivo e autentico, da oggi si potrà aggiungere che anche gli hashtag su “twitter” non sono poi sempre così sinceri, tweet del Segretario docet. Ma la questione è ben più seria. Innanzitutto c’è da riflettere - e seriamente - su un particolare: si dice, talvolta non senza presunzione, che il Pd sia rimasto l’unico soggetto politico in Italia con una struttura, organizzazione, dibattito, idee, partecipazione democratica e poi per questo stesso partito, in un momento così delicato, è sufficiente un click e un’alzata di mano, che è parsa un restyle della pubblicità dei profilattici («È mio! È mio!...»), per far cadere un governo, invertire una piattaforma programmatica e guardare con innata convinzione fino al termine naturale della legislatura. D’accordo, Nardella non sarà Mastella, ma pensare ad un simile obiettivo senza nemmeno avere i numeri per partire è davvero rocambolesco. Allora, se tutto assume la forma (stavolta in senso aristotelico) del buttare là alcuni nomi, così al Ministero del Lavoro ci potrebbe andare G. Epifani o P. Ichino tanto è uguale, alla cultura Boschi o Baricco tanto va bene lo stesso, alla Salute G. Strada oppure B. Lorenzin tanto nessuno se ne accorge, a merenda il lampredotto o i brigidini tanto son buoni tutti e due, per davvero questo marchingegno diventa talmente complicato che subentra un’inevitabile rassegnazione e malcontento. Eppure vie d’uscita ci sarebbero. Per cominciare, visto che ci dovranno giurare sopra, i top players Lupi, Lorenzin, Tinagli, Moretti, Madia e altri potrebbero rileggere la Costituzione, in particolare quella parte riservata al Governo e capire meglio quali siano le funzioni e le responsabilità di un esecutivo in un sistema parlamentare (almeno l’Art. 95). Non esiste - ed è gravissimo che ciò accada - impostare un programma di governo sulle riforme costituzionali. Sarebbe come far fare la lista della spesa ai figli e poi stupirsi se il babbo e la mamma si lamentano perché c’è troppa cioccolata e poca carne e verdura. Ancora, a proposito della legge elettorale, bisogna avere il coraggio di sfatare un mito: una legge elettorale per il Paese non è difficile; difficile è una legge elettorale cucita e ricamata per i fianchi e le smagliature di questi partiti. Lungo questo sentiero si può realmente vedere se stavolta sul crinale della nostra democrazia batta luce nuova oppure permangano ancora le ombre. Comunque, per concludere citando grandi protagonisti della Kermesse canora, l’impressione è che in quel palco, tanto a Sanremo quanto a Roma, continuino ad alternarsi in tanti, ma questa Italia rimanga perennemente… «avvinta come l’edera…» 
Tommaso C.

mercoledì 5 febbraio 2014

La variante di ponte Mocarini alla SR69

Sergio Chienni ha lamentato il mancato finanziamento dalla Regione Toscana del tratto critico di ponte Mocarini della SR69 (15 milioni di euro per circa un chilometro di strada mi è sembrato un pò tanto). La cosa mi ha incuriosito e sono andato a consultare il Regolamento Urbanistico sul sito del Comune; la tavola 21 riporta l'intero tracciato.
Devo dire che la Regione questa volta ha avuto buon senso. A parte il costo, di cui non conosco la giustificazione, l'assurdità del progetto è dimostrata da poche evidenti incongruenze.
Analizziamo per prima la situazione più facilmente risolubile.
Se da Terranuova vorrai andare in Valvigna o a Levane dovrai passare dal casello! Infatti dal ponte Mocarini ci si potrà immettere sul nuovo tracciato solo in direzione nord.
Per fortuna questo problema potrà essere risolto con una rotonda (invece dello svincolo previsto a progetto), senza aggravio di costo, solo con un rallentamento del traffico analogo a quello di S. Giovanni, dopo l'IVV. 
Proseguendo verso nord la nuova strada incontra il casello e deve necessariamente passare il Ciuffenna per rientrare sulla via di Poggilupi. Sono previsti due ponti a senso unico, con uno svincolo molto articolato e la rotonda esistente rimarrebbe circa uguale all'attuale (rotonda per chi viene da ponte Mocarini, svincolo con diritto di precedenza per chi viene dal casello e da San Giovanni).
La astrusità della soluzione proposta è dimostrata dallo "slalom del Ciuffenna": dal casello, verso Terranuova, in un chilometro circa, si oltrepasserebbe il Ciuffenna ben 5 volte.

Verso le ghangherete si passerebbe 8 volte!!!

La logica vorrebbe l'immissione in una grande rotonda al casello, analoga a quelle dei caselli di Arezzo, Valdichiana, Firenze Impruneta solo per citare i più vicini. Qui ormai ci stiamo un pò stretti!
Purtroppo abbiamo demolito il ponte del vecchio casello che ha egregiamente funzionato per 50 anni e per almeno altrettanti non avrebbe costituito diga al fiume (ci sono vari ponti molto più bassi a monte). Senza piangere sul ponte ormai demolito, se ne può realizzare un altro al suo posto, più alto (non come quello del casello dove ci passerebbe il diluvio universale, compreso l'arca di Noè), ma con immissione nella rotonda. Non dispongo né dei dati, né degli strumenti di progetto, ma ho provato a studiare una soluzione alternativa, secondo la logica citata, con una rotonda allungata (e corretta nelle altimetrie) in modo da distanziare le immissioni e le uscite. Si realizzerebbe anche una vera rotonda, finalmente con precedenze certe.
Risulta evidente la fattibilità di un percorso più pratico e sopratutto più economico.
Un suggerimento al probabile futuro sindaco: se non vuole diventare il “sindaco dello slalom”, prima di sollecitare il finanziamento, faccia fare una revisione del progetto con criteri di buon senso; si potrebbe addirittura ricavarne i fondi per una passerella ciclopedonale accanto al ponte dell'Arno, opera altrettanto essenziale per la sicurezza del traffico e per la mobilità dei terranuovesi.
Paolo Dinelli

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