martedì 26 novembre 2013

SOCIAL MEDIA: Strumenti global e Politica local

Venerdì scorso a Montevarchi si è tenuta un'interessante conferenza sulle opportunità che i nuovi social media offrono alle pubbliche amministrazioni per interagire con i cittadini.Su La voce del Martedì questo tema è stato discusso più di una volta: possono i social media favorire la partecipazione diretta dei cittadini alla cosa pubblica?Per lanciare questa discussione riportiamo l'articolo pubblicato qualche giorno fa da valdarnopost e suggeriamo di visitare il sito internet cittadiniditwitter.it

Il futuro della comunicazione tra enti pubblici e cittadini? "È su twitter"

È twitter il social media che si adatta meglio alle esigenze comunicative delle pubbliche amministrazioni. Una direzione chiara, emersa venerdì scorso nel corso del seminario dedicato al nuovo linguaggio degli enti locali, nell'epoca dei social network. 
"Oggi sono ancora troppo pochi i comuni che hanno un account twitter - ha detto Francesco Di Costanzo, giornalista, presidente dell’associazione Cittadini di twitter - gli enti locali sono indietro rispetto ai cittadini. Velocizzarsi e adeguarsi è fondamentale: perché l'informazione veloce che offre questo canale è indispensabile in certi contesti, come quello delle emergenze. Facile da usare, con messaggi brevi ed efficaci, perfetto per l'informazione di servizio. Pochi ancora si rendono conto di questo potenziale di twitter".
Tra quei pochi (in Toscana solo 50 comuni su 287 hanno un account twitter) c'è proprio Montevarchi, comune ospitante del convegno. "Il comune di Montevarchi - ha spiegato l'assessore Pierluigi Fabiano - lavora già con facebook e twitter, e ha rinnovato completamente il proprio sito. Utilizziamo quotidianamente questi canali, veloci e diretti: un modo per migliorare il dialogo con il cittadino. E funziona".
Oggi il comune di Montevarchi ha 450 follower su twitter e oltre 1000 'mi piace' su facebook. "Al di là dei numeri, però - ha commentato Pierluigi Ermini,responsabile della comunicazione per il comune - conta davvero l'immagine e il rapporto che si costruisce con i propri cittadini attraverso questi canali. Eventi, iniziative, previsioni meteo, ma soprattutto informazioni sulla viabilità e la situazione del territorio: attraverso la rete il comune di Montevarchi sta fornendo quotidianamente queste informazioni". 
Oltre ai saluti del sindaco, Francesco Maria Grasso, la mattinata di lavoro ha visto anche gli interventi della dottoressa Francesca Barucci, dirigente del comune di Montevarchi, sul diritto alla trasparenza e sugli obblighi di legge per gli enti pubblici e le società partecipate; e della dottoressa Elena Di Gisi, Segretario comunale di Montevarchi e Terranuova e Responsabile della trasparenza del comune di Montevarchi. In chiusura, la presentazione del nuovo sito del comune di Montevarchi, da poco rinnovato completamente nella sua veste. 

da valdarnopost.it

mercoledì 20 novembre 2013

Si spacca il PDL. E allora?

Ho sempre pensato (e scritto) che le vicissitudini vissute dai partiti nazionali dovessero avere delle naturali conseguenze anche alle loro propaggini che operano a livello locale. Questo ritenendo che dietro quei nomi, quelle sigle e quei simboli non ci fossero (o meglio, non ci dovessero essere) solo dei cartelli elettorali ma risiedessero storie, passioni, idee, ideali, progetti, visioni di mondo.
Allo stesso tempo però, con l’avvento di partiti-personali sempre più piegati a necessità particolari (dei singoli) che a quelle generali (della collettività), questo carattere di partito sembra proprio esser venuto meno. 
Succede allora che grandi partiti si spacchino su posizioni talmente specifiche che diventa difficile tradurne il senso delle conseguenze che potrebbe avere a livello locale.
Provo a spiegarmi meglio: Il PDL si è spaccato trasformandosi nel ritorno di Forza Italia e nella nascita del gruppo Nuovo Centrodestra senza avere alcuna divergenza "di sostanza". La scissione è frutto di due posizioni diverse su un caso specifico: la decadenza di Berlusconi legata o non legata alla sopravvivenza del governo accompagnata, ovviamente, da qualche guerra di posizionamento (personale, ci mancherebbe altro!) tra falchi e colombe. Tutto quì.
Che succede o dovrebbe succedere ai partiti PDL locali? Che devono fare? Su che basi si dovrebbero spaccare? Su quali rimanere compatti? 
Entrambi i partiti, non a caso, intenderanno coprire in futuro lo stesso spazio politico, quello del centro-destra.
E allora, dico io, può tutto questo avere delle conseguenze politiche a livello locale? E allo stesso tempo, può la spaccatura del più grande partito del centro destra NON avere alcuna conseguenza a livello locale?
In buona sostanza, possono i partiti politici essersi ridotti ad essere solamente contenitori di opportunità?
Francesco N.

martedì 12 novembre 2013

E' resuscitato il Norge?

Molti lettori non hanno conosciuto il Norge, il mitico noleggiatore di auto con conducente degli anni '50 e '60 con la sua altrettanto mitica FIAT 1400.
Dopo di lui Terranuova non ha praticamente più avuto un taxi.
A dire il vero in tutto il valdarno non c'è più un taxi se si esclude quello alla stazione di Montevarchi che serve esclusivamente i giapponesi che vanno da Prada; per un viaggio a Terranuova, che non gli conviene, ti dice che è già occupato.
Penso che in un Valdarno meno “provinciale” un servizio di taxi su chiamata (se non addirittura il radiotaxi) potrebbe essere un'opportunità di lavoro interessante.

La realtà è che nel valdarno abbiamo le scomodità della città (code e ingorghi, inquinamento, problemi di parcheggio), ma i servizi di trasporto pubblico sono assolutamente da piccola area provinciale.
In città nessuno si sognerebbe di andare in stazione con l'auto, tuttalpiù con il vespone o in bici.   Provate a trovarvi dietro alla stazione di Montevarchi, in via della Sugherella, tra le 7 e le 8 del mattino dei giorni feriali e avrete l'evidenza oggettiva di come (non) funzionino i servizi di trasporto pubblico. E' vero che molti valdarnesi vivono dispersi per le campagne, ma almeno chi è raggiunto dai bus sarebbe ben felice di lasciare la macchina a casa ed evitare le lunghe code del mattino e soprattutto della sera.

L'efficienza dei servizi di trasporto è troppo condizionata da campanilismi, da inerzie di vario tipo, da irrazionalità. Ad esempio a Terranuova restiamo ancorati alla autostazione di via S. Tito, realizzata negli anni '60, quando Terranuova era limitata a via Roma e metà viale Europa. Il bus che viene da Montevarchi gira su via XXII luglio ed effettua “la gincana della Lazzi” interessando solo un quarto del paese.
Da tempo esiste anche la nuova via di scorrimento ed ha avuto notevole sviluppo la zona di Pernina e della Coop.  Prima o poi si deciderà (risparmiando benzina ed inquinamento e fornendo un servizio più completo) di passare dai vecchi macelli (fermata per la Power One), dalla rotonda del Lupo, rientrando su viale Europa con fermate all'ex Caffarelli e al barrettino di pineta evitando la gincana.  L'autostazione può anche rimanere, ma solo come uffici!

Non si riesce ad organizzare un servizio di bus in valdarno come in città, con le linee circolari e quelle radiali ed una cadenza periodica.
In qualunque città tutti i bus si incontrano in un capolinea unico. Prendiamo ad esempio Firenze (anche se non è il massimo!). Se da Coverciano vuoi andare a Careggi prendi un primo bus per la stazione dove, entro un quarto d'ora e con lo stesso biglietto, trovi quello per Careggi. Certo ci metti un bel po’ di tempo, ma arrivi.
Se da Loro Ciuffenna vuoi andare a Castelfranco fai prima a piedi!!
Tutte le linee di bus del valdarno dovrebbero avere un capolinea unico, ad esempio all'ospedale della Gruccia dove c'è ancora spazio e che costituirebbe l'hub (scusate l'angloneologismo ma rende bene il concetto).
Abbiamo realizzato in quella zona il nuovo ospedale (per compromesso campanilistico e non per lungimiranza urbanistica) ma permettetemi di sognare lì intorno tutti gli uffici pubblici, tutte le scuole (le abbiano costruite nei punti più sperduti!), centri ricreativi e, perché no, anche una nuova stazione ferroviaria sulla linea metropolitana Arezzo-Firenze; e, visto che sognare non costa, anche un ponte sull'Arno verso il casello con tanto di ciclabile.
Peccato che fra un pò l'ospedale ce lo smantelleranno!!!


Paolo Dinelli