martedì 29 ottobre 2013

Renzi con Leopolda13 ritorna alla (troppa) semplicità.


"Le strategie comunicative in campagna elettorale" è il tema di cui vorremmo discutere questa settimana e lo facciamo proponendo ai lettori un articolo di Marco Venturini che analizza, da esperto di comunicazione personale e politica, le ultime scelte fatte dal candidato forte alla segreteria del PD. Un Renzi che vuole cambiare verso all'Italia e, attraverso le uscite pubbliche degli ultimi mesi, sembrava volesse"cambiare verso" anche alla sua comunicazione; Meno giubbotti di pelle e più cravatte, meno battute e più citazioni colte. Ma con la Leopolda sembra esser tornato al suo vecchio stile: maniche di camicia e semplicità.
L'articolo è ripreso da L'HUFFINGTON POST del 28.10.2013. Ringraziamo Marco Venturini che ci ha autorizzato a pubblicarlo anche sul nostro blog.
Buona lettura.
La redazione

Renzi con Leopolda13 ritorna alla (troppa) semplicità.


Grazie a Gianni Cuperlo improvvisamente tutti si rendono conto che Renzi non usa loghi del Pd. Qui all'Huffington Post ne parlavamo da mesi riferendoci non solo ai convegni di Renzi ma anche ai social network e ai suoi siti.
La giustificazione del sindaco di Firenze è "non è un'iniziativa del Pd, è un'iniziativa che parla anche ad altri mondi" riferendosi alla Leopolda 2013. Abbiamo visto che questa è in realtà un'abitudine di Renzi che non riguarda solo la Leopolda e che il messaggio che vuole mandare è un altro ed è più forte: non sono del Pd.
A Bari in occasione del lancio della campagna per la segreteria al Pd di Renzi dal titolo "cambia verso" avevo scritto che ad aver cambiato verso era anche la sua comunicazione. "Addio alle praline dell'ovvio" dicevo ravvisando meno banalità, citazioni più colte, temi politici trattati in maniera più approfondita. Questo cambiamento serviva a dare fiducia agli elettori che preferirono Bersani alle scorse primarie. Un compromesso per la classe più avanti negli anni abituata al vecchio modo di fare politica.
Ma Matteo non ha resistito a lungo e con la Leopolda 2013 ha deciso con convinzione di tornare al vecchio modo di comunicare: semplicità.
Tornano le maniche di camicia e lo scusarsi se si spiega una legge in termini giuridici, definiti "politichese"; l'attenzione all'emozione più che al contenuto "ma come? ci dovevi elettrizzare" si rimprovera ad alta voce quando in un passaggio è stato costretto ad andare sul tecnico; cancellate le citazioni dal passato per tornare a citazioni generazionali come la Coppa America di vela: "occhio alla sindrome New Zealand che stava avanti 8-1 e ha perso 9-8" riferendosi a chi si sente la vittoria in tasca. Citazioni persino futuristiche come quando rispondendo alla domanda "qual è l'ultimo libro che hai letto?" dice "ti dico quale sarà il prossimo: The Circle di Dave Eggers" che ancora non è stato tradotto in italiano.
Renzi sa che molti, compresi "gli operatori della comunicazione" che chiama direttamente in causa nel finale, avrebbero notato questo ritorno al vecchio stile e prende precauzioni.
La strategia che Renzi attua per zittire le critiche sul suo modo di comunicare considerato troppo semplicistico è quella di fare di questa semplicità un valore da portare avanti persino con una "rivoluzione". "Ci accusano di eccesso di semplicità" dice, "io rispondo che oggi la semplicità è la via giusta. Questo è ciò che serve oggi: una rivoluzione della semplicità".
Rivolgendosi ai ragazzi in parlamento aggiunge "non perdete la semplicità", poi spiega che vince solo chi si mantiene semplice e invita genuinamente "non prendiamoci troppo sul serio".
Quando il confine tra semplicità e banalità si assottiglia pericolosamente Renzi scherza dicendo a se stesso "Matteo, che hai visto Crozza?" come se imitasse il comico che imita se stesso.
Nel finale ci tiene a rivendicare la paternità di questa sua decisione di tornare e mantenere uno stile comunicativo più semplice possibile:"credono io abbia un guru che mi suggerisce cosa dire. Dico agli operatori della comunicazione che noi non abbiamo guru ".
Questo è lo "spirito della Leopolda" che Matteo vuole mantenere. Uno stile che lo caratterizza e al quale, pur provandoci, non sa rinunciare. La questione è che non sono le critiche degli "operatori della comunicazione" quelle di cui deve tener conto, ma quelle degli elettori più "esperti" che proprio in questo suo modo di fare non si rispecchiano. Renzi resta a mio avviso un grande comunicatore che a differenza di quanto successo a Bari si sta però allontanando dal suo obiettivo di rivolgersi a tutti.
Marco Venturini

mercoledì 23 ottobre 2013

BIANCO, ROSSO E VERDINI


Questa settimana proponiamo all’attenzione dei lettori de La Voce del Martedì l’inchiesta che Report ha mandato in onda lunedì 21 ottobre 2013 incentrata sulla figura del Senatore Denis Verdini.
Da ragioniere in quel di Campi Bisenzio alla presidenza del Credito cooperativo fiorentino, dalla sua discesa in politica fino ad arrivare alla corte di Berlusconi, chi è Denis Verdini?
Sigfrido Ranucci fa una radiografia di una delle figure più influenti del panorama politico italiano (e toscano!) attraverso interviste e dichiarazioni dello stesso Vedini e testimonianze rilasciate da persone che hanno avuto a che fare con lui nel corso degli ultimi anni (tra cui compare anche il terranuovese Lorenzo Zirri).
Al di là della parziale dimensione locale comunque presente nella figura del toscano Verdini... ci sembrava interessante cogliere al volo l’ultimo assist lanciato dalla trasmissione di Milena Gabbanelli e riproporlo sul nostro blog.

Buona visione...

martedì 15 ottobre 2013

Terranuova verso le primarie (prima parte)

Archiviata la nuova versione “slim” della Festa democratica, il PD terranuovese si prepara a vivere un autunno tutto impegnato sulla partita delle primarie: quelle per la segreteria nazionale previste l’8 dicembre e, a breve distanza, quelle per selezionare il candidato Sindaco.
Se le prime serviranno probabilmente solo a formalizzare l'incoronazione di Renzi come segretario nazionale del partito, quelle per la candidatura a primo cittadino di Terranuova hanno almeno quattro buoni motivi per essere molto più interessanti.
1) Contano, e parecchio. Se è vero che il Sindaco lo eleggeremo a primavera, è altrettanto vero che con le primarie del centro sinistra verrà individuato il “grande favorito” ad indossare la fascia tricolore. Per molti, la vera partita si gioca subito.
2) Sono una novità, perché a Terranuova non sono state mai fatte primarie per scegliere il candidato Sindaco.
3) C’è forte curiosità sui nomi. Primo perché il Sindaco uscente – dopo due mandati - non potrà ripresentarsi, secondo perché il quadro politico si è molto modificato rispetto a cinque anni fa e due forze antagoniste nel 2009, come il PD ed almeno una parte della (ex) lista Pasquini, potrebbero addirittura convergere in un’alleanza di coalizione. Almeno così si “mormorava” qualche mese fa.
4) Saranno primarie aperte. O almeno tutto lascia pensare che lo siano. E probabilmente saranno tanti ad andare a votare (vedi punto 1).
C’è un’altra cosa: le primarie, in generale, hanno una forza democratica per certi aspetti ancor più marcata delle elezioni stesse. Le primarie danno veramente a tutti la possibilità di scegliere. Più delle elezioni.
Cerco di spiegarmi meglio. Sappiamo quanto l’elettore italiano – nelle elezioni quelle “vere” - sia tendenzialmente stabile nella propria espressione di voto. La volatilità da un partito all’altro è molto rara. Molti italiani votano per 40 anni di fila sempre allo stesso modo. Moltissimi non voterebbero mai contro il proprio partito “del cuore”. Insomma, passatemi una battuta, alle elezioni c’è poco da scegliere, c’è da votare!
Alle primarie, invece, tutti si sentono molto più liberi di esercitare il proprio diritto di scelta (tanto - mettiamola pure così - non si può sbagliare, il voto rimane comunque dentro il confine del partito). La pratica del “turarsi il naso”, tanto frequente nelle elezioni “vere”, alle primarie non dovrebbe esistere. Al massimo non vai all’urna.
Questo però consegna alle primarie una grande responsabilità: non devono essere una presa per i fondelli. Devono essere autentiche, e non scontate nel risultato (come a volte lo sono state). E devono avere al centro i contenuti. Devono cioè permettere a chi vota di conoscere bene le differenze fra le idee, i programmi e le visioni dei diversi candidati. Altrimenti cosa scelgo?
Proprio per questo - ed anche perché le diversità fra le posizioni di un candidato e quelle di un altro potrebbero essere sottili (in fondo fanno parte entrambi della stessa forza politica) - i programmi sono fondamentali.
Mi aspetto quindi che si cominci presto a parlare di contenuti.
Perché se ci saranno diverse candidature, ognuna dovrà non solo fondarsi sull’ aspirazione (legittima) del candidato o sulla sua generosa disponibilità a mettersi al servizio della comunità, ma dovrà anche proporre una determinata visione di futuro per Terranuova.
Francesco N.

mercoledì 9 ottobre 2013

Sistema operativo 5 stelle: c'è qualcosa che non va.

Il 3 ottobre Beppe Grillo ha replicato sul proprio blog a quanti continuano a chiedergli un portale di democrazia diretta per il Movimento 5 Stelle. Ha scritto di loro che “delle due l’ una, o sono scemi, o sono orbi. Il Sistema Operativo del MoVimento 5 Stelle è in costruzione da due anni. Ad oggi sono quasi 90.000 gli iscritti certificati nel data base, quasi raddoppiati in un anno”. Ha spiegato che il sistema consente di scegliere candidati e portavoce, discutere proposte di legge parlamentare, prendere se necessario decisioni immediate, inviare mail, raccogliere fondi e altro ancora. E ha così concluso, a beneficio dei giornalisti dubbiosi: "Una piattaforma non ve la daremo mai. Nel frattempo studiate, applicatevi, portalizzatevi!".
I commenti al post sono stati prevalentemente critici. Tra quelli firmati con nome e cognome ne riporto cinque, che mi sembrano compendiare bene le questioni in discussione.
Ivan Solinas: «Con tutto il rispetto per gli sforzi, l’ impegno, di chi è in prima linea, più che un sistema operativo, mi sembra un insieme disorganizzato di iniziative lodevoli certamente ma lontane da quella idea di democrazia diretta che mi ero fatto. Faccio un esempio: "Decisione immediata su temi di interesse nazionale o del MoVimento". Chi decide quali sono i temi di interesse nazionale o del Movimento? Possibile che siano solo le due espulsioni? Io per democrazia diretta immagino che fosse data la possibilità agli iscritti di proporre questi temi e se si ha un consenso porli in votazione. Non mi sento uno schiaccia bottoni di domande poste sempre da altri. Io credo in questo movimento, e voglio essere costruttivo. Vorrei un sistema operativo semplice, ma in cui sia chiaro che il timone è in mano agli iscritti, e a maggior ragione deve essere semplice ma potente, trasparente come una camera di vetro. Immaginavo qualcosa sul modello liquidfeedback. Spero un giorno sarà possibile, per adesso mi sembrano assaggi di democrazia diretta, morsi veloci qua e là. Vi ringrazio del vostro impegno, ma vorrei di più, se serve un aiuto economico per questo sono disponibile. Ma una volta assaggiata la democrazia, non è mai abbastanza».
Paride Crotti: «Io mi sto sbattendo per il moVimento sin dagli inizi e il motivo per cui ho dato tutto me stesso in questi anni è che si è sempre detto che ci sarebbe stata una piattaforma grazie alla quale gli eletti sarebbero stati solo dei portavoce delle decisioni prese dai cittadini. E ora? si liquida tutto con un articolo che dice va già bene così? Ma stiamo scherzando? Non capisco perchè non si usi una piattaforma del tipo Liquid Feedback, mi sembra non ci sia la reale volontà di far partecipare i cittadini che tutti i giorni si impegnano per il moVimento. Ora il 99% delle decisioni le prendono i 163 parlamentari e questo non è ciò che era stato promesso. Vi assicuro che sono molti gli attivisti che la pensano come me ed è troppo facile venirci a dire o va bene così o fuori dalle palle. Un po’ di rispetto!».
Luca Penzo: «Ho votato M5S e studio e lavoro nell’ informatica da quasi 30 anni. Questo post è un susseguirsi penoso di stupidaggini informatiche, ed il tono (studiate! portalizzatevi!) viste le premesse è semplicemente ridicolo. Mi piacerebbe avere l’ indirizzo e-mail di chi l’ ha scritto in modo tale da farmi ridefinire in privato cosa vuol dire "Sistema Operativo"... (per inciso, DATABASE è un’ unica parola). Non è votando una volta ogni 7 anni per il PDR o per l’ esplusione di 2 senatori che si costruisce la democrazia diretta che avete descritto nella visione del M5S. Se avete bisogno di aiuto sono convinto ci siano decine di informatici COMPETENTI che darebbero il loro contributo GRATIS come forma di attivismo. Chiedete e vi sarà dato. Ma non prendeteci per i fondelli, ALMENO VOI. Grazie».
Filippo Zordan: «Quel che non mi spiego è come sia possibile che nel 2008 abbiate raccolto 1.300.000 firme in un giorno mentre in due anni siate arrivati a certificare 90.000 iscritti con un sistema informatizzato che dovrebbe essere il vostro cavallo di battaglia. Dal mio punto di vista è un vero e proprio fallimento, altro che vanto».
Gianni Smarrelli: «No, vabbè... da attivista della prima ora, candidato consigliere e poi alla camera non eletto... sinceramente questo post è un calcio in bocca a tradimento. Si parla di portale, Beppe ha parlato di portale un sacco di volte, negli anni. Poi si è detto tempo addietro "il portale? ma se ce l’ avete già!" (quello attuale chiamarlo portale è ridicolo), oggi non si chiama più neanche portale, è un sistema operativo. No, cioè, sinceramente, onore ai cittadini a 5 stelle eletti che stavano organizzandosi autonomamente con liquidfeedback e simili. Continuate, andate avanti. Non vi fermate. Non è possibile assistere a certe sparate. E se questo commento mi etichetta come giornalista pdmenoellino, dopo anni di attivismo e tutt’ ora voto e faccio votare M5S, allora veramente ennesima delusione. Ma vaff». 
Seguo il blog di Grillo dall'inizio e non ricordo contestazioni così estese su questioni di tale importanza. Penso (e temo) che il gruppo dei maggiorenti del M5S stia diventando una monade autoreferenziale, prodiga di comunicati ma chiusa al dialogo con gli esterni. Aggiungo, con rammarico, di averne avuto già esperienza. Per due volte, a maggio e a luglio, ho chiesto un'intervista per la Voce del Martedì a uno dei deputati 5 Stelle eletti nel Valdarno e per due volte non ho avuto risposta.
Silvio Cazzante

martedì 1 ottobre 2013

A Terranuova il 5 e il 6 ottobre si corre la SOCIAL TEN!

L' A.S.D. Polisportiva Gambassi 2010 (nata il 1-10-2010) si propone di promuovere lo sport non come competizione ma come strumento socialmente utile; che sia in grado di produrre socializzazione indiscriminata ed autentica favorendo l'integrazione sociale e promuovendo momenti di gruppo atti a creare relazioni, nonché benessere e momenti di crescita personale.
La pratica (eticamente corretta) sportiva produce benessere psico-fisico e favorisce sani stili di vita; la mission è quella di usare lo sport come mezzo, come strumento socialmente utile che sia in grado, oltre a generare benefici intrinseci allo stesso sport, di produrre integrazione sociale e socializzazione ad un livello orizzontale e paritario tra persone, che siano essi in situazione di disagio e/o svantaggio o no. L’ A.S.D. Polisportiva Gambassi 2010 crede fermamente che lo sport possa, in determinate situazioni, essere l’unico elemento allo stesso tempo distintivo e in comune tra persone che quotidianamente hanno abilità, attitudini, difficoltà, disagi diversi. È quindi fondamentale la creazioni di spazi, eventi, incontri comuni tra persone diverse, con capacità diverse che possano riconoscersi dentro lo sport per conoscersi fuori dallo sport.
In questo “contesto ideologico” nasce l'idea di organizzare l'evento del 5 e 6 ottobre insieme alle associazioni Amici di Beta, Amici dell'Ottavo Giorno e Aldebaran; in collaborazione con Libera Valdarno.
L'idea è quella di tentare (e possibilmente riuscire!!!!!) di coniugare: integrazione sociale, promozione di pratiche sportive e sani stili di vita e finanziamento di associazioni di promozione ed inclusione sociale attraverso la creazione di un evento utile e fruibili da tutti, in grado di accogliere e raccogliere esigenze ed obiettivi diversi!!!

Per maggiori info sull'appuntamento di sabato e domenica visita la pagina-evento facebook della SOCIAL TEN cliccando quì

Stefano