martedì 28 agosto 2012

Franza o Spagna purché se magna

Dopo due settimane di ferie riprende l'appuntamento settimanale con la voce del martedì e riprende con questa interessante riflessione inviata alla redazione da Ettore Ciancico. Sulle tematiche proposte da Ettore - Unioni dei Comuni, Province, Società partecipate - ci sembra interessante aprire un confronto anche su questo blog.


Strana situazione quella del dibattito politico in Valdarno.
È evidente a tutti che ci sia in molti comuni una situazione amministrativa che dire complicata è usare un eufemismo. Anni di polemiche contro i patti di stabilità, subiti senza che nulla fosse rivisto nelle politiche amministrative, hanno allontanato il redde rationem ma anche reso più difficile l'opera.
Una carenza di confronto ha svuotato la democrazia, ridotta a formalismi consiliari, con scambi, precedenti e successivi, di contumelie.
Tutto sommato teatrino. Tutti contenti di aver fatto la comparsata prevista, ma poi tutti insoddisfatti della situazione.
I nodi sono relativamente facili da individuare, le soluzioni pure. E invece c'è in giro tanta spocchia d'antan e tanto opportunismo. Incomprensibile incosciente atteggiamento.
Proviamo ad elencarne qualcuno.
Le Unioni dei Comuni. Per un marchiano errore politico di comunicazione, il dibattito e quindi crescita, approfondimento e correzione non ci sono stati. Cortocircuito totale nelle maggioranze e nelle opposizioni. E i cittadini attoniti a leggere ogni tanto qualche polemica sui giornali.
Ma a cosa servono le Unioni? Penso a rispondere ad una realtà territoriale ed economica diversa. Oggi abbiamo un continuum urbano e risorse molto limitate. Quindi ci si aspetterebbe che le proposte riguardassero i problemi veri: urbanistica, trasporti, rapporti con il cittadino. E su questi che ci fosse un coinvolgimento della società. Quanti incontri su questo tema sono stati fatti con le categorie, con le rappresentanze, con i cittadini, con i dipendenti delle amministrazioni che saranno oggetto di questi processi, con i sindacati? E anche all'interno dei partiti, questo che è un vero ridisegno della società, congressi? seminari? assemblee aperte? al massimo qualche riunione di eletti. Nei fatti solo autoreferenzialità e protagonismi personali, è mancata la lucidità politica di chi pensa invece di essere leader.
Provincie ed aree vaste. Peggio mi sento. Da una parte una difesa della struttura-Provincia a prescindere, dall'altra un fiorire di proposte personali, quanto autorevoli. Ma tutto basato sulla cornice non sul quadro. Dichiarazioni personali, magari stoppate dai partiti, anche loro però in questo senza una valutazione delle urgenze e dei tempi. Dichiarazioni più da leggere in chiave di opportunismo politico che di progetto.
Da una parte... forse meglio dall'altra, ma sì cominciamo con i vigili. I vigili, ma che c'entrano? Boh.
Una valutazione sulla base delle politiche, di quali politiche, delle scelte che poi influenzano il quotidiano e la fine del mese dei cittadini, mi sembra davvero non ci sia stata finora. E non ci vuole nessuna direzione o segreteria o cerchio magico per avviarla e contribuire con la propria proposta, se la si ha. Eppure questa è questione determinante, che ci porta al nocciolo non toccato della questione.
Spese e costi. Come si faceva in passato non si può più. Sia perché non ci sono più i soldi sia perché per fortuna è cambiata la società. Ma qui il silenzio è tombale.
Nessuna idea, nessun progetto, niente, solo il disperato illusorio tentativo di non toccare niente, di lasciar passare la buriana. Illusi e stolti.
Penso che niente, governo politico o tecnico che sia, sarà come prima, perché è l'Italia ad essere diversa. E per fortuna i confini del nostro Paese non si fermano in Valdarno.
Deve essere chiaro che non è un problema di alchimie politiche. Non è il calderone di Maga Magò quello che serve. Un po' di riformismo, qualche briciola di cattolici, una spolverata di radicalismo, un tocco di massimalismo.
Serve invece ripartire, con umiltà e determinazione dai fondamentali. Quante risorse a disposizione, quali i servizi essenziali, quale il contributo dei cittadini sulla base della loro capacità reddituale.
Serve quello che a Milano è già stato delineato, e sarà più complicato che in uno dei nostri comuni, e cioè una rivisitazione e dismissione delle società partecipate.
Serve utilizzare realmente e al meglio i beni di proprietà altrimenti dismetterli, e subito.
Serve un impegno a procedere con trasparenza amministrativa. Basta bandi di assunzione fatti, ritirati e ripresentati con il giochetto dei servizi associati.
Serve nelle società partecipate un atteggiamento vero e fermo di portatore di interessi pubblici che non sia subalterno culturalmente e che garantisca la trasparenza degli atti societari.
Serve una anagrafe patrimoniale degli eletti e dei nominati, perché è giusto che i cittadini abbiano la totale visibilità di chi è stato votato o chiamato ad amministrare la cosa pubblica.
Serve che i valori, le differenze etiche alla base delle politiche siano visibili e misurabili. Non si può stare o di qua o di là indifferentemente e tantomeno tutti insieme appassionatamente. Ognuno deve avere una sua proposta, un suo progetto.
Gli elettori giudicheranno.

Ettore Ciancico

martedì 7 agosto 2012

Efficienza, efficacia ed economicità.


Il mese scorso il Comune di Terranuova Bracciolini ha affidato l’ incarico professionale per le indagini geologiche di supporto al nuovo Piano Strutturale e al nuovo Regolamento Urbanistico. L’ assegnazione è avvenuta al termine di una gara a procedura negoziata con il criterio dell’ offerta economicamente più vantaggiosa, indetta nel rispetto delle previsioni e disposizioni del Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163). Vediamone i dettagli, sulla base del verbale pubblicato all’ albo pretorio.
Sono stati invitati cinque soggetti, quattro dei quali hanno presentato una proposta di lavoro. La commissione aveva a disposizione 100 punti, da ripartire su più parametri di valutazione: la struttura organizzativa del concorrente, l’ organizzazione del servizio, l’ eventuale proposta migliorativa del programma d’ indagine predisposto dagli uffici comunali, lo svolgimento di analoghe indagini su incarico di pubbliche amministrazioni o di privati, la qualificazione professionale, l’ offerta economica. Confrontando tutti i punteggi attribuiti si osserva come il vincitore abbia prevalso per le valutazioni ottenute in merito alla proposta migliorativa del servizio, alle qualifiche professionali e agli incarichi conferiti da pubbliche amministrazioni. Credo di non sbagliare se dico che si tratta dei parametri che più degli altri costituiscono riferimenti di qualità in relazione alle attese e alle necessità del Comune: l’ incarico infatti è stato assegnato al concorrente che ha formulato la più efficace proposta di miglioramento del piano d’ indagine redatto dal Servizio Pianificazione Territoriale, che ha acquisito più titoli nei lavori di  pianificazione urbanistica con le pubbliche amministrazioni e che presenta il profilo professionale di maggior rilievo. Naturalmente ha inciso nei punteggi anche l’ offerta economica, ma non in modo decisivo: dal momento infatti che tutti i soggetti hanno proposto un consistente ribasso sull’ importo di aggiudicazione, in percentuale variabile dal 20% al 41,5%, le differenze non sono risultate tali da modificare la graduatoria. Così l’ incarico è stato aggiudicato alla cifra di 30.400 euro (37.519,68 euro al lordo di contributo previdenziale e Iva), a fronte di un importo a base di gara di 38.000 euro (esclusi oneri previdenziali e Iva).
L’ oggetto delle indagini è descritto in dettaglio nella determinazione con cui è stata indetta la procedura (la n. 292 del 18.05.2012). A carico del vincitore sono:
-        gli elaborati di carattere geologico necessari alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS);
-        la partecipazione alle conferenze di servizi, alle sedute consiliari, alle riunioni di coordinamento con i progettisti del piano urbanistico e con i tecnici incaricati degli studi idrologico-idraulici;
-        tutta la documentazione tecnica prevista dalla normativa vigente, che ha allargato l’ ambito d’ indagine agli aspetti sismici e dispone la redazione, quali elaborati di sintesi, di una carta delle aree a pericolosità geologica, una carta delle aree a pericolosità idraulica, una carta delle aree con problematiche idrogeologiche e una carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (in luogo dell’ unica carta della pericolosità prescritta in passato);
-        le eventuali modifiche conseguenti a osservazioni da parte degli enti interessati;
-        le valutazioni di fattibilità delle proposte di piano elaborate dai progettisti incaricati;
-        le eventuali procedure prescritte dall’ Autorità di Bacino dell’ Arno in relazione  alla pericolosità geomorfologica;
-        l’ istruttoria e la valutazione, limitatamente agli aspetti di carattere geologico,  delle osservazioni che perverranno a seguito dell’ adozione;
-        la successiva redazione degli elaborati variati per l’ approvazione.
Va riconosciuto agli uffici comunali di aver svolto un ottimo lavoro, sia per la chiarezza con cui sono stati riportati nel bando di gara i parametri di qualità richiesti, sia perché al termine della gara è stato conseguito un notevole risparmio rispetto alla previsione iniziale. Se poi si considera che il territorio di Terranuova Bracciolini si estende per oltre 80 km2, si può addirittura dire che è stato ottenuto molto con relativamente poco. Mi permetto perciò di suggerire  ad amministratori e dirigenti del Comune di prendere il pacchetto ‘indagini geologiche’ e i 30.400 euro connessi come termine di confronto per ogni futura spesa. Nel giudicare il loro operato io certamente lo farò.
Silvio Cazzante